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Assolse Cavour in punto di morte e fu perseguitato dalla Chiesa

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  • Claudio Cava
    00 16/06/2010 20:35
    Ad ennesima giustificazione della sacrosanta definizione di "Congrega di falsari".

    La Chiesa sospese «a divinis» il frate che confessò il conte moribondo senza costringerlo a rinnegare l' Unità d' Italia
    PISA – Perseguitato e minacciato dall’ Inquisizione, convocato d’urgenza dal Papa per giustificarsi e poi sospeso a divinis e scacciato come l’ultimo dei miscredenti. Eppure l’unico «peccato» del francescano Fra Giacomo da Poirino (al secolo Giacomo Marrocco), rettore della parrocchia di Santa Maria degli Angeli a Torino, era stato quello di assolvere sul letto di morte un moribondo. Quell’uomo non era un comune miscredente, bensì uno dei nemici della Chiesa: lo scomunicato Camillo Benso di Cavour. A duecento anni dalla nascita del Conte e a 150 dall’Unità d’Italia, un professore dell’Università di Pisa, Lorenzo Greco, pubblica un romanzo storico (Il confessore di Cavour, edizioni Manni, Lecce) dedicato a quel prete atipico

    e straordinario capace, prima davanti al pontefice e poi sotto le minacce dell’inquisitore, di non tradire se stesso e il suo apostolato, e subire punizioni e persecuzioni e la riduzione allo stato laicale.

    DOCUMENTO ECCEZIONALE Per ricostruire i fatti, il professor Greco si è basato su un documento eccezionale trovato in un archivio toscano. Si tratta di un racconto autobiografico nel quale, come in un diario, Giacomo da Poirino racconta quei momenti terribili e dimostra il coraggio con il quale, davanti a Pio IX, rifiuta di sconfessare il suo operato (come richiesto dal Papa) e conferma la validità misericordiosa dell’assoluzione davanti a un’anima in cerca di Dio. Fra Giacomo si rifiuta di certificare una mai avvenuta ritrattazione di Cavour del suo operato contro il potere temporale della Chiesa e che invece il papa avrebbe voluto per dimostrare il pentimento del Conte. «Santità, mi perdoni, a fare tale dichiarazione non posso senza tradir la mia coscienza ed infamar me stesso, epperciò sono pronto a soffrir ogni cosa, anche la morte, piuttosto che cedere». E’ un episodio oscuro quello raccontato da Greco con particolari inediti che anche i maggiori biografi del Conte non conoscevano. «Giacomo fu parroco nella chiesa vicino al palazzo di Cavour – spiega Lorenzo Greco -, e si trovò per insistenza del Conte a promettergli di assisterlo in punto di morte con i conforti religiosi. Cavour era cattolico come tanti, non praticante, però si preoccupava che la sua morte non fosse un giorno occasione di scandalo nella società torinese e nazionale. Essendo Cavour scomunicato per il suo impegno politico nel contrastare i privilegi della Chiesa, e nell’attentare al potere temporale del Papa, il frate non avrebbe potuto dargli i sacramenti». Invece il frate mantenne la promessa. Confessò «il nemico della Chiesa» e gli impartì i sacramenti.

    TERREMOTO IN VATICANO La «salvezza spirituale» dello stratega dell’Unità d’Italia, provocò un terremoto in Vaticano. Pio IX, informato della «scandalosa decisione», volle un incontro personale con Fra Giacomo. Appena si trovò davanti a Pio IX questi gli disse: «Alzatevi e mettetevi davanti a me e rispondete alle interrogazioni che sono per farvi. Voi dunque avete confessato Cavour?» «Santità io confesso tutti quelli che mi chiedono di confessarsi da me».” «Intanto: ditemi un poco, questa ritrattazione di Cavour esiste o no? Se esiste pubblicatela. Se no! dichiarate che voi avete mancato al vostro dovere d’imporgliela di fare». (Si pretendeva che Cavour prima di ricevere i sacramenti ritrattasse il suo operato politico) A tale interrogazione dissi: che di ritrattazione non ne sapevo nulla; l’avrà fatta, o non l’avrà fatta non so! Allora il Santo Padre mi disse: «E chi deve saperlo? Non sapevate che prima di confessarlo dovevate dirgli: ritrattate Signor Conte di Cavour tutto quello che avete fatto contro la Chiesa e poi principiate la vostra confessione?» (Il frate mette la questione sul piano teologico: il dovere di un prete di soccorrere chiunque in punto di morte chieda i conforti religiosi, ma il Papa pensa solo all’aspetto pubblico e politico di un Cavour «nemico» della Chiesa che muore in grazia di Dio e salva l’anima) Io gli ho riposto che il detto Conte mi aveva chiamato per confessarsi, ed io avevo fatto il mio dovere. Allora il Santo Padre, piuttosto in collera, dissemi: «no che voi non avete fatto il vostro dovere, epperciò dichiarate in iscritto che voi mancaste ad un vostro stretto dovere di obbligarlo a ritrattare».

    L'INQUISIZIONE Poirino fu poi costretto ad affrontare l’esame dell’Inquisizione. «E qui intimorito e forse minacciato – spiega Greco - il frate soffre ed esita appena, ma decide di tenere testa anche davanti all’inquisitore che lo interroga con grande abilità gli offre vari escamotage logici per risolvere la controversia». Basterebbe che il frate dicesse che nell’emozione del momento era un po’ confuso e non ha pensato a far fare la ritrattazione al Conte, e tutto sarebbe risolto. «Ma il frate non si arrende, si rifiuta di svilire il suo operato – continua Greco -. E quindi i superiori lo prendono per birbante, zuccone, ignorante. Ma egli: “non posso aderire al vostro consiglio perché non voglio agire contro la mia coscienza, sarò vittima, andrò sul patibolo, ma dirò sempre che non posso”» Quando poi Poirino scrive la dignitosa relazione e la porta al Papa, questi la scorre appena e lo rimbrotta dicendo che quei fogli sono buoni per «avviloppare i salami». «Le minacce sono sottili ma palesi – spiega il professor Greco - : rischia di perdere la libertà, di non tornare più a casa. Poi le pressioni politiche del Piemonte, e il timore di fare del frate una vittima, nel clima politico agitato del momento, consiglia di far partire il padre verso casa. Poco dopo sarà sospeso a divinis, pagando una fermezza e una dignità straordinarie». Fra Giacomo muore povero e solo a 77 anni, quindici anni dopo la Breccia di Porta Pia e la fine del potere temporale della Chiesa.

    Marco Gasperetti

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    00 16/06/2010 21:24
    Re: Ad ennesima giustificazione della sacrosanta definizione di "Congrega di falsari".
    Claudio Cava, 16/06/2010 20.35:


    ....e la fine del potere temporale della Chiesa.

    Marco Gasperetti

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    E qui che non ci siamo....continua...continua..... [SM=g2248900] [SM=g2248900]


    omega [SM=x2192099]

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    Titti-79
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    00 17/06/2010 00:01
    Bhè, diciamo che continua in maniera molto più limitata rispetto a prima e lo dobbiamo a uomini come questi, che hanno lasciato un segno di libertà nella storia.

    ...

    A volte mi stupisco di me stessa... [SM=g2248876]


    Titti. [SM=g2248878]
  • Claudio Cava
    00 17/06/2010 02:42

    I clericali fanno credere che l' anticlericalismo sia una sorta di moda moderna ma era diffusissimo gia' a quel tempo.

    Forse Omega ne sa qualcosa piu' di me.

    Ciao
    Claudio
  • Claudio Cava
    00 17/06/2010 03:24
    I rapporti dell' epoca tra Stato e Chiesa

    Papa Pio IX

    Fin dal 1850 si era proceduto in Piemonte ad un'opera di laicizzazione dello stato tanto più necessaria per un paese dove sopravvivevano residui medioevali come il diritto d'asilo per chiese e conventi che le leggi Siccardi alla fine riuscirono a cancellare nonostante l'opposizione clericale guidata dall'arcivescovo di Torino Luigi Fransoni arrestato e condannato ad un mese di carcere. Ancora nel 1852 non si riuscì a far approvare un progetto di legge che istituiva il matrimonio civile per l'opposizione del Senato e del Re.

    Anche Cavour nel 1855 dovette affrontare l'opposizione cattolica in relazione ad un progetto di legge per la soppressione degli ordini religiosi non dediti all'insegnamento o all'assistenza dei malati e l'incameramento dei loro beni allo stato. La forte maggioranza parlamentare di Cavour dovette arrendersi di fronte all'opposizione del clero e di una parte dell'opinione pubblica, ma soprattutto per l'intervento del Re. Cavour si dimise aprendo una crisi costituzionale chiamata crisi Calabiana dal nome del vescovo di Casale Luigi Nazari di Calabiana avversario del progetto di legge. Lo scontro si risolse con un compromesso. Cavour ritirò le dimissioni e la legge fu ripresentata in termini molto più moderati rispetto alla precedente.

    Il problema dei rapporti tra Stato e Chiesa si ripresentò dopo l'unità aggravato dalla forte intransigenza di papa Pio IX nei confronti dello stato italiano che aveva proclamato Roma capitale del nuovo regno. Seguendo il metodo diplomatico, Cavour aveva avviato trattative segrete con Napoleone III, tutore della Chiesa cattolica e con lo stesso Papato [14] offrendogli l'abbandono di ogni pretesa giurisdizionalistica di controllo regalistico.[15] sulla Chiesa da parte dello stato italiano in cambio della rinuncia al potere temporale dei Papi. Era la famosa formula della «Libera Chiesa in libero Stato» che Cavour non ebbe modo di mettere in pratica per la sua morte improvvisa.

    Il rifiuto di papa Pio IX suscitò la reazione dell'anticlericalismo liberale e dei democratici mazziniani e garibaldini convinti che il problema di Roma capitale si potesse risolvere solo col metodo rivoluzionario.

    it.wikipedia.org/wiki/Camillo_Benso,_conte_di_Cavour
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    00 17/06/2010 16:55
    Re:
    Claudio Cava, 17/06/2010 2.42:


    I clericali fanno credere che l' anticlericalismo sia una sorta di moda moderna ma era diffusissimo gia' a quel tempo.

    Forse Omega ne sa qualcosa piu' di me.

    Ciao
    Claudio



    Non posso che pesantemente concordare.
    Normalmente si diventa anticlericali quando si riesce a percepire il sottile imbroglio che consiste nel propagandare verità divine basate su interpetrazioni ad usum delphini che servono a sottomettere le coscienze ed a annullare le personalità pensanti delle persone.
    Questo accade di norma alle persone con un certo grado di istruzione.
    Per le persone meno scolarizzate si diventa anticlericali in base ad una elementare forma di confronto fra il vissuto e il predicato da dove si evince di che pasta sono fatti.
    Concludendo voglio dire che solo i sordi e i ciechi possono cadere nella credenza di una Chiesa,qualunque essa sia, CCR per eccellenza!!!
    [SM=g8890] [SM=g8890]

    In Italia poi il fenomeno è di rilevanza planetaria in quanto la gente se ne frega di tutto ed è felice di essere deresponsabilizzata; ecco allora che la chiesa appare la mamma amorosa che provvede a tutto e a tutti. In un tessuto sociale di simile fatta è facile stabilire il dominio della frode e della menzogna.

    Questo è il mio pensiero.

    Laicamente Omega [SM=g28002]