Dall'alto del balcone del suo solarium, lord Mace Tyrell osservava lo splendido panorama di Alto Giardino. In quella mite giornata estiva si trattava di una vista assolutamente splendida, qualcosa in grado di acquitare anche l'animo più turbato, il solarium del lord dell'Altopiano era una stanza semicircolare e il balcone ne circondava la metà rotonda, nelle giornate di bel tempo, tutt'altro che rare da diversi anni a quella parte, era possibile aprire tutte le portefinestre della stanza facendone di fatto diventare il balcone un'estensione e percorrendolo tutto era possibile spaziare con lo sguardo su gran parte della città da quell'altezza. Lord Mace era in piedi di fronte alla ringhiera in quel momento, godendo di un'ottima vista di Alto Giardino, dei suoi edifici che parevano costruiti in perfetta armonia con i boschetti di alberi che punteggiavano la città in vari punti, dei suoi fiumiciattoli, dei campi che la circondavano e del fiume Mander.
Eppure, nonostante tutto questo, il Lord Protettore del Sud in quel momento era inquieto.
A dargli da pensare erano diverse cose, da un lato quasi scalpitava di euforia per via della lettera che teneva in mano, dall'altro però la presenza alle sue spalle lo rendeva decisamente nervoso.
<<Sembra che i tuoi figli ci stiano mettendo parecchio tempo a rientrare>> disse lady Olenna Tyrell, sua madre, la Regina di Spine come la chiamavano alcuni << Spero bene che non abbiano preso uno dei difetti del loro pigro padre a questo punto.>>
<<Sono usciti per una passeggiata, madre, ci impiegheranno il tempo che ci impiegheranno ad arrivare.>> replicò Mace in tono in parte paziente, in parte lamentoso e in parte teso. Il tono tagliente della madre lo metteva spesso a disagio quando erano soli.
<<Immagino di sì>> fece ancora la Regina di Spine, che in quel momento se ne stava sprofondata in una poltrona situata a ridosso della parete del solarium <<spero solo che non ci impieghino troppo, il tempo non è male, ma sarebbe fastidioso se cominciasse a tirare vento qua fuori. E mi andrebbe anche del latte fresco con qualche goccia di miele nell'attesa. Destro, Sinistro? Uno di voi due muova quelle terga maledizione.>>
Una delle guardie del corpo di lady Olenna, che lei chiamava Destro e Sinistro in quanto erano due armigeri, di nome Arryk ed Erryk, gemelli e assolutamente identici, si mosse sollecita dalla sua posizione a lato della poltrona dell'anziana donna, fece un rapido e cortese inchino di congedo al lord dell'Altopiano e uscì dal solarium per andare a ottemperare alla richiesta della sua padrona.
Mace dal canto suo ignorò come meglio poteva quell'esibizione della madre, tutt'altro che inconsueta, specie negli anni della vecchiaia della donna e tentò di tornare a concentrarsi sul panorama, ma i suoi pensieri viravano sempre, inesorabilmente, sulla ragione di quell'attesa.
Si udì bussare alla porta dall'interno della stanza.
<<Avanti>> disse lord Mace rientrando.
<<Padre,>> esordì il suo primogenito, Willas, facendo il suo ingresso nel solarium. <<abbiamo saputo che hai comandato di vedere i tuoi figli subito appena rientrati, ebbene eccoci tutti qui.>> Willas si fece da parte ed entrarono tutti gli altri, Garlan con il suo portamento sempre da perfetto cavaliere, Margaery che gli rivolse una lieve riverenza di saluto come una perfetta lady e Loras, orgoglioso e spavaldo come sempre, che invece si inchinò di fronte al padre in maniera fin troppo formale. E Mace riteneva di conoscere bene il motivo di quel gesto.
<<Salute, Padre.>> fece Garlan con un cortese cenno del capo.
<<Perdona se ti abbiamo fatto attendere,>> disse Margaery <<forse ci siamo spinti un po' troppo lontano, ma non credevamo che saremmo stati convocati così a breve.>>
<<Ora tuttavia siamo qui, lord padre, e siamo ansiosi di ascoltare quanto hai da dirci.>> concluse Loras rialzandosi.
<<Bene bene, figli miei, benarrivati.>> li apostrofò Mace accogliendoli. <<Vi prego, seguitemi qua fuori, è una così bella giornata, sarebbe un peccato trascurare di godercela a pieno. E inoltre c'è una persona che vorrebbe vedervi.>> Aggiunse poi, come ricordandosene solo in quel momento.
<<Nonna!>> esclamò Margaery appena uscita sulla terrazza, correndo ad abbracciare Olenna. <<Non ci aspettavamo di trovarti qui.>>
<<E perché mai?>> la rimbeccò l'anziana donna in tono scherzoso. <<Dovrei forse stare lontana dai miei nipoti e lasciarli soli in balia del loro padre in momento come questo? E voi tre lì, omaccioni, non statevene fermi impalati come stoccafissi! Venite a salutare la vostra vecchia nonna.>> Aggiunse all'indirizzo dei maschi.
Willas abbracciò e baciò anche lui la nonna, Garlan e Loras invece furono più contenuti, seppur ugualmente felici di vedere lady Olenna, e si limitarono a un cortese baciamano e a degli affettuosi baci sulla guancia.
<<Era ora comunque>> disse poi Olenna sempre scherzando coi nipoti. <<Cominciavo a disperare che sareste giunti prima che io diventassi ancora più vecchia e incartapecorita. Oh ecco Sinistro con il mio latte, o era forse Destro, accidenti vai a saperlo... meglio di così non potrebbe andare.>> Il corpulento armigero era riapparso proprio in quel momento. Passò il bicchiere con latte e miele all'anziana donna e poi tornò a prendere posizione a lato della sua poltrona, dalla parte opposta rispetto al fratello, entrambi immobili e silenziosi come sempre.
<<Nonna, noi ti troviamo benissimo, come al solito.>> disse Garlan con un sorriso.
<<Oh, risparmiami pure le tue galanterie, ser Garlan “il Galante”,>> fece Olenna. <<so fin troppo bene che età ho e cosa questa comporti. Un po' troppo dolce questo latte, ancorché rinfrescante al punto giusto.>> Aggiunse sorseggiando il contenuto del bicchiere che teneva in mano. <<Ora direi che vostro padre ha senz'altro qualcosa di importante da dire, quindi sarebbe meglio ascoltarlo prima che faccia notte. Anche voialtri, lasciateci soli, qui dobbiamo parlare di cose da nobili che di certo non vi competono.>> Congedò le sue guardie del corpo con un gesto e i due grossi gemelli si ritirarono celeri e silenziosi.
L'attenzione dei rimasti fu rivolta completamente a Mace che li aveva raggiunti in silenzio, sempre tenendo in mano la sua pergamena. La giornata volgeva al termine, il lord sul terrazzo del suo solarium dava le spalle al rosso sole che tramontava su Alto Giardino. E finalmente poté intavolare l'argomento che gli stava così a cuore.
<<Desideravo conferire con tutti voi oggi>> esordì Mace in tono formale. <a proposito del torneo di Approdo del re.>> E dicendo ciò lanciò uno sguardo significativo a Loras, ma poi fu a Garlan che passò la pergamena.
<<Il re ha accolto la mia proposta>> proseguì Mace, non senza un certo orgoglio. <<Ci sarà un secondo torneo subito dopo quello riservato alle nuove Cappe Bianche. E mentre Loras concorrerà per diventare lord comandante della Guardia Reale, tu, Garlan, affronterai i più forti cavalieri dei Sette Regni per ricoprire di gloria te e l'Altopiano.>> [C]E anche me![/C] Ma questo non lo disse ad alta voce, non in presenza della madre, che non gliel'avrebbe perdonato e sicuramente ne avrebbe fatto oggetto del suo sarcasmo.
<<Una seconda giostra dopo quella riservata ai nuove Spade Bianche.>> Garlan lesse la pergamena. Manteneva un atteggiamento contenuto, ma dalla sua voce traspariva eccitazione. <<Due milioni di dragnoni d'oro in premio al vincitore, forse non sarà molto, ma di certo lo spirito di competizione attirerà molto combattenti arditi. Sembra proprio che entrambi avremo pane per i nostri denti, eh fratellino?>> Soggiunse rivolto a Loras, che sorrise a sua volta.
<<Io lord comandante della Guardia Reale di re Robert e tu campione del regno>> disse <<Una prospettiva alquanto allettante, così come la sfida che ci si prospetta.>>
<<Di certo sarete entrambi magnifici!>> disse Margaery.
<<E seminerete terrore fra gli sfidanti con la vostra abilità>> aggiunse Willas più pacato.
<<E quale sfida sarà>> esclamò Mace, stavolta con aperto entusiasmo. <<I migliori guerrieri del reame a confronto, sto pensando di invitare anche lord Tarly a partecipare, un'occasione perfetta per dimostrare il valore degli uomini dell'Altopiano.>>
<<Un'occasione perfetta per gettare quelli stessi uomini in un covo di serpi>> la voce della Regina di Spine risuonò secca come una frusta in mezzo a quelle entusiaste del figlio e dei nipoti, che si azzittirono per un istante. <<Forse avete dimenticato tutti che il Sud è in fermento come non accadeva da tempo. Il re ha finalmente acconsentito, dopo anni, a concedere un maledetto processo ai dorniani per l'assassinio di Elia Martell e a rappresentare il Dorne in questo frangente saranno nientemeno che il principe Doran in persona e suo fratello Oberyn, la Vipera Rossa. Vi dice niente questo nome?>> Scoccò un'occhiata tagliente a Willas, che tuttavia restò impassibile. <<E di certo lord Tywin non l'avrà presa bene conoscendolo>> proseguì imperterrita Olenna. <<Oh no, per tutta risposta lui non schioderà il suo culo dorato da Castel Granito e nemmeno si scomoderà suo figlio Jaime, lo Sterminatore di Re, a rappresentare i Lannister la processo sarà lady Cersei, mentre invece il Sandor Clegane accompagnerà suo fratello Gregor al processo e sarà sempre il Mastino a gareggiare come cappa bianca, il Mastino! Figuriamoci, tanto valeva che Tywin mandasse suo figlio Tyrion il Folletto ad ottemperare a entrambi i compiti.>> Lady Olenna fece un'altra pausa, come per riprendere fiato, e suo figlio subito ne approfittò.
<<Madre>> incalzò in tono perentorio. <<Tu non vuoi comprendere, questa è un'ottima occasione per instaurare nuovi rapporti con le più potenti casate del Westeros e nel contempo di mostrare loro quali uomini di valore e rispettabili siano quelli della casa Tyrell...>>
<<E anche una ghiotta occasione per mostrare che il lord di Alto Giardino non è idiota quanto si dice>> lo interruppe nuovamente Olenna. <<E risparmiati pure quello sguardo ferito>> aggiunse vedendo l'espressione del figlio. <<Sai qual è il vero problema? Che ho aspettato fin troppo tempo a rinfacciarti tutto questo, se l'avessi fatto già prima probabilmente non saremmo giunti a questo punto.>>
<<Nonna, ora stai esagerando>> il tono di Willas era mite come sempre, ma aveva un che di secco questa volta.
La Regina di Spine si interruppe all'improvviso, tutti i giovani Tyrell la stavano fissando, Willas aveva uno sguardo neutrale, ma Garlan appariva sinceramente stupito e Loras e Margaery parevano quasi scioccati dalla sua improvvisa sbottata.
<<Io non so cosa mi sia preso, lo devo ammettere>> disse, aveva il fiato ancora un po' corto. <<Scherzi della vecchiaia presumo. Meglio che io mi ritiri, sì è meglio. Vi lascio a discutere i particolari del viaggio, senz'altro ne avrete di cui parlare, immagino che vorrete andare tutti ad assistere al grande evento.>>
L'anziana donna si alzò dalla poltrona e rientrò nel solarium seguita dalle sue guardie del corpo e dai figli di Mace.
<<Oh sì, nonna>> stava dicendo Margaery, che sembrava aver già superato lo stupore di poco prima. <<Sarebbe splendido andare a corte e assistere al torneo, conoscere tanti nobili e potenti lord e valorosi cavalieri...>>
<<Eh no, adesso non credere che finisca così!>> Mace li aveva seguiti all'interno della stanza e pareva intenzionato a tallonare la madre e approfittare di quella sua strana ritirata. <<Madre, ho sempre tollerato le tue frecciate, ma oggi hai superato ogni limite. Mettermi in imbarazzo così di fronte ai miei figli, la prossima volta dovrò convocare tutta la corte di Alto Giardino per permetterti di esibirti?>>
<<Sei proprio ottuso, figlio>> borbottò Olenna a bassa voce, come rivolta a se stessa.
<<Se io sono quello ottuso tu allora sei una vecchia rimbambita>> ribatté il lord dell'Altopiano imperterrito. <<Forse non sarò abile in battagli come lord Tarly, o non saprò armare e portare una nave bene come Paxter, ma ritengo di aver sempre governato ottimamente le mie terre e a dimostrarlo potrei dirti quanto queste sono fiorenti, oppure come i nostri forzieri siano pieni di oro. E in quanto a diplomazia ritengo di avere pochi pari nel regno.>>
<<Finalmente>> disse Olenna. <<Quasi un po' di modestia da parte tua, [C]quasi[/C]. Ma ne hai ancora di strada da fare, la diplomazia, figuriamoci!>> Ormai aveva varcato la soglia del solarium ed era arrivata alle scale, sempre con Destro e Sinistro ai suoi lati e il figlio e i nipoti che li tallonavano, questi ultimi assistendo impotenti alla lite.
<<Sono be altre le cose a cui dovresti pensare>> proseguì lady Olenna. <<Se non fossi così occupato a cercare di farti bello agli occhi degli alti lord del reame forse riusciresti anche a compiere quello che...>> Nell'imboccare il primo gradino l'anziana perse l'equilibrio. Se non ci fossero state le sue guardie del corpo ad afferrarla prontamente sarebbe di certo caduta. Pareva che all'improvviso le mancasse davvero il fiato, il suo corpo minuto era scosso da ansiti.
<<Nonna, ti senti bene?>> esclamò Margaery.
<<Nonna!>> le fece eco Garlan.
Lui e Willas furono subito al finaco della donna. Mace restò immobile invece, come paralizzato.
<<Garlan, va a chiamare maestro Lomys, presto>> disse Willas autoritario. <<E tu Loras è meglio se riporti Margaery nelle sue stanze, qui ci pensiamo noi.>> Entrambi obbedirono subito, Garlan imboccò le scale di corsa, mentre Loras circondò le spalle della sorella, ormai in lacrime, con un braccia e lei, dopo qualche flebile protesta si lasciò condurre via.
Lord Mace Tyrell rimase ancora immobile.
In seguito ricordò ben poco di quanto accadde poi. Ricordò Willas che lo chiamava esortandolo a seguirli mentre, una volta giunto di corsa il maestro con Garlan, riportavano lady Olenna nelle sue stanze. Subito dopo la sua vecchia madre era riuscita, con voce flebile, a cacciare fuori tutti tranne il maestro, quale dal canto suo aveva suggerito di accogliere la richiesta della donna che aveva assoluto bisogno di riposo.
<<Che cos'ha, maestro Lomys?>> ricordava di aver chiesto.
Ma a rispondergli era stata la stessa Olenna.
<<Che cosa vuoi che abbia, grasso scemo di un figlio?>> aveva ansimato. <<Sono vecchia, accidenti.>>
E su questo aveva dovuto convenire anche il maestro, più tardi infatti, una volta che ebbe lasciato le stanze di lady Olenna anche lui, disse a tutti che secondo lui l'anziana era semplicemente caduta sotto il peso dei suoi oltre novant'anni.
Nei giorni che seguirono Mace cercò di mandare avanti le cose come se niente fosse accaduto. Convinse i suoi figli a partire nonostante tutto, Willas, Loras e Margaery si diressero verso Vecchia Città dove Paxter Redwyne li attendeva con una nave pronta a salpare per Approdo del Re, mentre Garlan preferì dirigersi verso est a cavallo. Nessuno di loro cercò di nascondere o mascherare lo sconcerto, se non addirittura l'astio, per questa decisione del loro padre, ma fece comunque ciò che veniva loro chiesto.
Il lord di Alto Giardino dal canto suo si chiuse in un cupo isolamento, passando la maggior parte del suo tempo da solo nelle sue stanze e rifiutandosi di vedere la madre, la quale restava a sua volta costretta a letto. E se da un lato maestro Lomys non portava notizie né di miglioramenti, ma neanche di un peggioramento significativo, tra i cortigiani si diffuse ben presto la notizia che lady Olenna fosse di fatto in fin di vita.
Mace semplicemente ignorò queste voci, come ignorò qualsiasi tentativo di sua moglie Alerie di consolarlo, limitandosi a seguire nel portare avanti i suoi doveri di signore del Sud e facendo finta di nulla nei confronti di tutto il resto.
Andò avanti così per alcuni giorni.
Poi una notte lord Mace venne svegliato all'improvviso da sua moglie nel cuore della notte.
<<Tesoro, svegliati ti prego>> disse in tono concitato. <<C'è maestro Lomys alla porta, dice che è urgente. Che si tratta di tua madre.>> Gli occhi della lady di Alto Giardino tradivano la sua preoccupazione ed erano ricoperti da un sottile velo di lacrime. Mace si vestì in fretta e furia, all'inizio troppo stordito per dire qualsiasi cosa, e andò alla porta.
<<Ah, mio signore, eccovi>> esordì il maestro vedendo. <<Meglio affrettarsi, vostra madre vuole vedervi subito e insiste che è urgente. Presto.>> E si avviò senza dare il tempo all'altro di ribattere.
<<Maestro, per pietà>> disse lord Tyrell andandogli dietro. <<Non potete dirmi qualcosa di più, mia madre è per caso peggiorata o è forse in pericolo di vita? Vi prego, devo sapere!>>
<<Le condizioni di vostra madre sono...>> tentò il dotto della Cittadella. <<Ecco, non migliori di prima. Ma non è questo il punto. Lei di fatto mi ha mandato a chiamare alcuni minuti fa dicendo che doveva vedervi e io dovevo portarvi da lei immediatamente. Ha detto anche di piombare pure nelle vostre stanze, se necessario, e di portarvi via senza nemmeno darvi il tempo di ribattere, perché...>> Il maestro si interruppe un attimo, imbarazzato. <<Perdonatemi, ma sono parole sue, ha detto che da quel grosso fesso quale siete temeva che mi avreste perso altro tempo e che lei non ha tutta la notte da buttare via.>> Il sapiente rimase in silenzio, come temendo la reazione del suo signore.
<<Ma pensa>> grugnì quello. <<Mia madre proprio non si smentisce.>> E nessuno dei due disse altro per il resto del tragitto.
Quando Mace fece il suo ingresso nelle stanze di lady Olenna percepì immediatamente che qualcosa non andava, c'era qualcosa di diverso nell'aria. Dapprima non si accorsi di che cose si trattava, ma poi comprese, la camera di sua madre sapeva sempre vagamente di acqua di rose e lo stesso profumo solitamente contraddistingueva la sua occupante, tuttavia, man mano che sia avvicinava al letto di degenza di sua madre sentiva sempre più distintamente altri odori: vecchiaia, malattia e anche morte.
<<Madre>> il lord di Alto Giardino scostò le tendine del letto. Quasi non riconobbe la persona che giaceva, apparentemente assopita, sotto una montagna di coperte, poteva scorgerne solo la testa. Olenna Tyrell era sempre stata una donna minuta, ma mai era apparsa così fragile, vecchia e debole. E vecchia.
<<Madre>> disse di nuovo lord Mace, esattamente come fece quel giorno appena fuori dal suo solarium, sembrava passata un'eternità. <<Madre, maestro Lomys mi ha detto che volevate vedermi, dunque eccomi.>> Non riuscì a proferire altro.
Olenna aprì gli occhi, quegli occhi castani apparivano acuti e penetranti come in passato, solo offuscati come da un velo. Quando parlò la sua voce era bassa e debole, solamente il suo tono tagliente pareva quello di sempre.
<<Fesso di un figlio>> disse. <<Era ora, temevo che avrei tirato le cuoia prima che riuscissero a convincerti a porta quel grosso sedere fin qui.>>
<<Madre, che dite?>> Mace non poté fare a meno di interromperla. <<Voi non potete morire. Non morirete affatto.>>
<<Oh, risparmiati queste parole vuote>> ribatté lei. <<Tutti noi moriamo. Se il mio momento è arrivato pazienza, vuol dire che è ora. Io ho vissuto una bella vita e posso andarmene serena, un lusso che spesso viene negato a molti. Voi altri vi dispererete, mi piangerete e poi andrete avanti, così va la vita. Tuttavia non posso andarmene con quest'unico rimpianto, devo porre rimedio a quest'unico errore, se mi sarà concesso.>>
<<Il fesso lord di Alto Giardino, tuo figlio>> fece Mace, non era una domanda.
<<No>> rispose Olenna. <<Quello... tu non sei un errore. Ciò che sei e ciò che sei diventato è stato forse la conseguenza di alcuni errori, ma non potrei mai arrogarmene completamente la colpa. Immagino che se è andata così non ci si potesse fare granché, no, io mi riferisco al destino della nostra nobile casa, al destino dei Tyrell.>>
<<Madre, non vi seguo>> il tono di lord Mace era sinceramente confuso.
<<Siediti>> disse lei. Non essendoci sedie il lord Protettore del Sud si sedette sul grosso letto a baldacchino. <<Io in realtà sono una Redwyne, quindi non dovrei essere io a parlarne, ma dato che sono l'unica rimasta a poterlo fare...>>
<<A cosa vi riferite?>>
<<Solo questo. A differenza delle altre nobili casate dei Sette Regni, a differenza di tutti coloro che attualmente possono vantare il titolo di “lord Protettore”, i signori dell'Altopiano non sono mai stati re. Noi discendiamo da un re, noi come molte altre casate del Sud pare, e tuttavia non dobbiamo portare questo peso... forse è questo che ci differenzia da tutti gli altri... questo ci permetterà di compiere il nostro destino...>> La voce della Regina di Spine ora sembrava venire meno.
<<Madre, non affaticatevi>> esclamò suo figlio. <<Lasciate che vada a chiamare il maestro.>>
<<No... inutile>> ansimò lei. <<Non ho più tempo... che i Sette Dei lo permettano... Mace, figlio mio...>>
<<Ditemi, madre>> Mace si fece più vicino, sua madre tirò fuori una mano rattrappita e chiazzata da sotto le coperte. Suo figlio la strinse, dentro vi era qualcosa di soffice.
<<Diventa ciò che siamo destinati a essere... noi Tyrell...>> La voce di lady Olenna parve venir meno, come il suo respiro, Mace fece per alzarsi con l'intento di andare a chiamare il maestro, ma sua madre percependo il movimento gli strinse la mano, trattenendolo.
Restarono così per un tempo che Mace Tyrell non avrebbe mai saputo definire, mano nella mano, sua madre non disse altro e lui attese. Rimase con lei fino a quando il suo respiro non cessò del tutto. E allora, solo allora la lasciò. In mano si ritrovò un fazzoletto bianco di seta, lady Olenna lo stringeva già da prima di mandarlo a chiamare e non lo aveva mai lasciato fino all'ultimo respiro. Mace lo osservò attentamente nella penombra della stanza, all'inizio gli sembrò un oggetto perfettamente normale, ma poi colse un particolare.
Alla fine, quando uscì dalla stanza, trovò maestro Lomys ad attenderlo. Il dotto della Cittadella aveva gli occhi gonfi di sonno, ma era perfettamente sveglio.
<<Invia un corvo a Vecchia Città, dovrebbe raggiungere i miei figli subito al loro arrivo>> gli disse. <<Fa sapere loro che mia madre è morta.>> Non gli disse altro e si ritirò nelle sue stanze.
Nei giorni che seguirono lord Mace non volle vedere nessuno. Si fece sistemare un giaciglio nel suo solarium in modo da poter dormire lì e ordinò a maestro Lomys di mandargli una gabbia con alcuni dei suoi migliori corvi. Di fatto non usciva mai da quella stanza. Per un po' lasciò che di tutti gli affari di Alto Giardino si occupasse il suo lord siniscalco, suo zio Garth “il Grosso”, poi suo figlio Willas tornò con Margaery (Loras era stato obbligato a partire con lord Redwyne e Garlan si trovava ancora a est) e da allora fu lui a governare data l'indisponibilità del padre. Mace dal canto suo aveva altro a cui pensare. Rifletté su alcune cose che in passato gli erano sembrate di scarsa importanza e altre che prima invece gli erano parse fondamentali uscirono completamente dalla sua testa. Mandò alcuni corvi, altri li ricevette. Ma per la maggior parte del tempo rimase a rimuginare sulle ultime, criptiche parole di sua madre, “diventa ciò che siamo destinati a essere”. [C]Ciò che siamo destinati a essere[/C]. Mace non era sicuro di avere ben compreso e tuttavia si lasciò guidare dal suo istinto. Il fazzoletto di sua madre rimase su un lato del suo scrittoio per tutto il tempo.
Poi un giorno Willas riuscì finalmente a entrare. Praticamente fece irruzione nel solarium, quasi di forza.
<<Padre>> esordì in tono concitato, ma poi incrociando lo sguardo di suo padre la sua voce parve venire meno.
<<Sì, Willas?>> Lord Mace aveva un tono perfettamente normale, seppure la sua voce fosse un po' roca.
Willas ci mise qualche momento a ritrovare la voce.
<<Io... io capisco il vostro stato d'animo, padre>> disse. <<Per tutti noi è dura. Qui però c'è bisogno di voi, vi stiamo aspettando tutti per organizzare i funerali della nonna e anche gli affari di governo e quelli diplomatici necessitano della vostra attenzione. In questi giorni di cambiamenti gli altri alti lord del Westeros cominciano a non comprendere il vostro silenzio e nessuno ha osato dire nulla. Solo io mi sono preso la libertà di parlare della morte di Olenna per giustificarvi laddove non ho potuto evitarlo. E poi c'è il re. Il re sembrerebbe piuttosto contrariato>> e qui Willas arrossì lievemente per qualche motivo. <<Abbiamo avuto un breve scambio di corvi e... insomma, c'è bisogno di voi, dovete reagire.>>
Mace capì che suo figlio aveva provato quel discorso varie volte prima di quel momento e seppure si fosse un po' perso verso la fine ammirò lo stesso i suoi intenti.
<<Bene>> gli rispose. <<Allora sarà il caso di affrontare il re prima di tutto. Dopo di che dovremo occuparci anche del resto. Hai ragione, Willas, i funerali di tua nonna vanno organizzati il prima possibile. E sarà meglio anche chiamare qualcuno per portare via la gabbia, sono giorni che questi corvi non si fanno un pasto decente. Vogliamo andare?>> Mace prese il fazzoletto di sua madre e se lo mise in tasca per poi avviarsi insieme al figlio, quest'ultimo ancora vagamente stupito dalla reazione del padre.
Era una serata tranquilla, nel cielo terso le stelle splendevano su Alto Giardino. La vita continuava.
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[G][DIM=11pt][C]Lord Randyll Tarly, signore di Collina del Corno, Primo in battaglia.[/C][/DIM][/G]
Nella seconda partita: Ser Barristan Selmy, lord comandante della Guardia Reale di re Viserys Targaryen III.
Nella terza partita: Lord Mace Tyrell, Protettore del Sud, Signore di Alto Giardino, Gran Maresciallo dell’Altopiano.
Nella quarta partita: Bronn, Nero Mercenario divenuto Principe del Dorne.
Nella quinta partita: Ser Gerold Hightower, il Toro Bianco.
Nella sesta partita: Brandon Stark, erede di Grande Inverno, il Sangue del Lupo.