Ecco,ho scritto una poesia. Allora: Google...officina.. discussione...
Sto per premere "invio" quando....
"Ti prego, aspetta!" mugola una flebile vocina. Mi guardo intorno. Non c'è proprio nessuno. La voce si fa udire di nuovo "Non sono pronta!"
Ma... è proprio lei, la poesia appena terminata. Che vuole, adesso.
Non rispondo, lei insiste. "Non mandarmi laggiù, ho paura"
Mi rassegno a rispondere "Paura di cosa"
Adesso è una voce adirata:" Ma come, di cosa. Sono qui, dietro le quinte, mi butti in scena così, senza farmi ripetere la parte, non vedi quel pubblico famelico, mi sbraneranno! Oddio, svengo, non reggo questa tensione!"
"Ma quale pubblico, cosa dici, è uno spettacolo d'arte varia, non sanno nemmeno che esisti, non c'è nessun cartellone, quindi non ti aspettano, vai, fai la tua parte e.."
"E cosa?" aggredisce "Se fossi un'attrice tornerei nei camerino, mi spoglierei e sarebbe finita. Ma che ne sai tu del mondo dove mi spedisci? Ci sei mai stata dall'altra parte del vetro?"
Sbuffo. IO SONO VERA.
"E io?" fa lei "cosa sono? l'hai detto tu che le parole sono sangue, e adesso ti contraddici. E poi, mi mandi così? Vedi, la prima strofa è perfetta, un corpetto di lustrini e merletti, ma la gonna è strappata, e nel finale al posto delle scarpine ho due vecchie ciabatte.Non potevi adornarmi un pochino?"
Non ha tutti i torti, la piccola. Esito, e lei incalza:" Lo vedi, hai goduto nel farmi, e adesso mi abbandoni nel mondo. Sembri una cagna con i suoi cuccioli."
"Va bene, lo ammetto, ho goduto nel crearti, ma adesso sono stufa di te, ti ho adornata come ho potuto, ma poi nel finale mi sono esaltata e non sono riuscita a trattenermi..."
"Sei una zoccola" sibila insolente.
"Guarda che parlavo della tua crezione, non dell'orgasmo, scema. E poi, se vuoi propri saperlo, è vero, farti è stato un orgasmo, ma che ne sai tu di queste faccende?"
"No-non-ci-vado-in-quel-coso-non-ci-vado-ho-paura."
Questo è panico. Che faccio, adesso? Provo a prenderla con le buone:
"Ascolta, figlietta mia, laggiù sono brave persone, magari ti regalano un paio di sandali e poi non ti possono fare niente di male"
"Niente, dici? E allora perchè anche tu, quando scrivi, hai la tachicardia, e aspetti fremente il giorno dopo per vedere i commenti? Ipocrita vigliacca, mi spedisci così allo sbaraglio, e resti al sicuro al di qua del vetro."
Bè, al sicuro mica tanto. Ci sono anch'io in questa storia.
Però ha ragione. Potrei aggiustarla un pò, qualche braccialetto sonoro, una citazione fra i capelli, una metafora alla scollatura, una rosa sul seno....Ma è tardi. Lei è già grande, in poco tempo è cresciuta, adesso è così viva che non riesco a pensarla diversa. Guardandola, però, mi accorgo che mi ha presa in giro: anche lei sta morendo dalla voglia di tuffarsi in scena e di farsi ascoltare. Mi sorride come una faccina maliziosa.
Premo " INSERISCI"
Buona fortuna
rosaria