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Russa-Ucraina: è guerra del gas

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    00 31/12/2008 22:58
    2008-12-31 19:59
    RUSSA-UCRAINA, E' DI NUOVO 'GUERRA DEL GAS'
    MOSCA - Sono fallite le trattative fra Ucraina e Russia per il saldo del debito nei confronti di Gazprom, il colosso russo del metano, e per un nuovo contratto a prezzi ritoccati al rialzo. Lo ha annunciato il Numero uno del colosso dell'energia russa, Alexei Miller. Gazprom ha confermato lo stop alle forniture di gas all'Ucraina a partire da domani alle 10:00 (le 08:00 italiane).

    La nuova crisi dopo che da Kiev erano arrivate per la prima volta aperte minacce ai rifornimenti russi per i paesi dell'Ue, il grosso dei quali passa per i gasdotti ucraini. Naftogaz Ucraini, l'interlocutore di Gazprom, ha inviato ai partner una lettera - secondo fonti confermate da Gazprom e dalla leadership russa - dove minaccia di togliere i suoi tubi al metano di Mosca, se questa chiuderà domani alle 10:00 (le 08:00 italiane), in assenza di accordi, i rubinetti riservati al consumo di Kiev. Naftogaz afferma che il contratto sul transito é scaduto, e che tutto il gas russo in transito verrà sequestrato come di "provenienza da fornitore ignoto".

    Una ritorsione che il premier russo Vladimir Putin e il presidente Dmitri Medvedev giudicano "scorretta sul piano giuridico e economico" e dannosa soprattutto per il popolo ucraino. Non ha giustificazioni legali, dice Mosca, perché il contratto sul transito scade nel dicembre 2010, ed è gravida di conseguenze negative per la Russia e la sua clientela europea, ma anche per l'economia ucraina e la sua credibilità agli occhi occidentali. Se entro la mezzanotte di oggi nessuna intesa, magari di transizione, verrà firmata, l'Europa si ritroverà ostaggio dei deteriorati rapporti fra le due repubbliche ex sovietiche. Una svolta dell'ultima ora appare improbabile: le parti sembrano rigide nelle divergenze. Kiev, che ha restituito 1,5 miliardi degli oltre due miliardi di dollari di debito accumulato con Gazprom, non vuole pagare ora le sanzioni sui ritardi previste dal contratto 2008, ma per Gazprom quella è una questione di principio.

    Mentre il prezzo (per Gazprom "supervantaggioso") di 250 dollari per 1.000 metri cubi di gas proposto da Mosca dopo un balletto di cifre arrivato ieri a 418 dollari, è ritenuto eccessivo dall'Ucraina, che attualmente ne paga 179,5. L'entourage del presidente Viktor Iushenko, in contraddizione con la lettera di Naftogaz, afferma che i consumatori europei saranno garantiti: ma non dice come. Un viaggio lampo a Mosca della premier Iulia Timoshenko, latrice di un possibile compromesso in extremis, sarebbe stato annullato per ordine di Iushenko, che ha annunciato una dichiarazione pubblica per domani. Sono però state smentite le voci su un richiamo in patria dei negoziatori, e la discussione va avanti. Come negli anni passati, solo il rintocco della mezzanotte potrà dire se é imminente una 'guerra del gas'.

    Ma i toni dei russi suonano pessimisti. Putin e Medvedev parlano di un fallimento, provocato dalle "liti fra i clan ucraini" che "tengono in ostaggio il potere" e minano l'economia di quel Paese. Più ambiguo è Iushenko, che se da una parte mette il freno alla rivale Iulia, dall'altro chiede ai negoziatori di "fare tutto il possibile per arrivare a un accordo". L'impressione è che cerchi di guadagnare tempo per le esauste casse statali, aiutate meno del previsto nell'attuale congiuntura nera dal Fondo monetario internazionale.
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    00 01/01/2009 11:55
    Finito il gas in Ucraina...
    2009-01-01 11:23
    RUSSA-UCRAINA, E' DI NUOVO 'GUERRA DEL GAS'
    MOSCA - La Russia ha cessato le forniture di gas all'Ucraina a partire dalle 8 italiane di oggi. Lo ha annunciato un portavoce del colosso energetico Gazprom.

    Nell'annunciare lo stop nelle forniture a Kiev, il portavoce di Gazprom ha tuttavia assicurato che restano invariate le consegne di gas ai clienti dell'Unione europea. "Abbiamo cessato del tutto le forniture all'Ucraina a partire dalle ore 10 (le 8 italiane)", ha detto ai giornalisti il portavoce che ha aggiunto: "Continuiamo a rifornire pienamente l'Europa". La Russia aveva annunciato ieri la sospensione a partire da stamane delle forniture di gas all'Ucraina dopo il fallimento dei negoziati per il saldo del debito che Kiev ha nei confronti di Gazprom.

    UCRAINA-RUSSIA: FALLITE TRATTATIVE
    Sono fallite le trattative fra Ucraina e Russia per il saldo del debito nei confronti di Gazprom, il colosso russo del metano, e per un nuovo contratto a prezzi ritoccati al rialzo. Lo ha annunciato il Numero uno del colosso dell'energia russa, Alexei Miller. Gazprom ha confermato lo stop alle forniture di gas all'Ucraina a partire da questa mattina alle 10:00 (le 08:00 italiane).

    La nuova crisi dopo che da Kiev erano arrivate per la prima volta aperte minacce ai rifornimenti russi per i paesi dell'Ue, il grosso dei quali passa per i gasdotti ucraini. Naftogaz Ucraini, l'interlocutore di Gazprom, ha inviato ai partner una lettera - secondo fonti confermate da Gazprom e dalla leadership russa - dove minaccia di togliere i suoi tubi al metano di Mosca, se questa chiuderà domani alle 10:00 (le 08:00 italiane), in assenza di accordi, i rubinetti riservati al consumo di Kiev. Naftogaz afferma che il contratto sul transito é scaduto, e che tutto il gas russo in transito verrà sequestrato come di "provenienza da fornitore ignoto".

    Una ritorsione che il premier russo Vladimir Putin e il presidente Dmitri Medvedev giudicano "scorretta sul piano giuridico e economico" e dannosa soprattutto per il popolo ucraino. Non ha giustificazioni legali, dice Mosca, perché il contratto sul transito scade nel dicembre 2010, ed è gravida di conseguenze negative per la Russia e la sua clientela europea, ma anche per l'economia ucraina e la sua credibilità agli occhi occidentali. Se entro la mezzanotte di oggi nessuna intesa, magari di transizione, verrà firmata, l'Europa si ritroverà ostaggio dei deteriorati rapporti fra le due repubbliche ex sovietiche. Una svolta dell'ultima ora appare improbabile: le parti sembrano rigide nelle divergenze. Kiev, che ha restituito 1,5 miliardi degli oltre due miliardi di dollari di debito accumulato con Gazprom, non vuole pagare ora le sanzioni sui ritardi previste dal contratto 2008, ma per Gazprom quella è una questione di principio.

    Mentre il prezzo (per Gazprom "supervantaggioso") di 250 dollari per 1.000 metri cubi di gas proposto da Mosca dopo un balletto di cifre arrivato ieri a 418 dollari, è ritenuto eccessivo dall'Ucraina, che attualmente ne paga 179,5. L'entourage del presidente Viktor Iushenko, in contraddizione con la lettera di Naftogaz, afferma che i consumatori europei saranno garantiti: ma non dice come. Un viaggio lampo a Mosca della premier Iulia Timoshenko, latrice di un possibile compromesso in extremis, sarebbe stato annullato per ordine di Iushenko, che ha annunciato una dichiarazione pubblica per domani. Sono però state smentite le voci su un richiamo in patria dei negoziatori, e la discussione va avanti. Come negli anni passati, solo il rintocco della mezzanotte potrà dire se é imminente una 'guerra del gas'.

    Ma i toni dei russi suonano pessimisti. Putin e Medvedev parlano di un fallimento, provocato dalle "liti fra i clan ucraini" che "tengono in ostaggio il potere" e minano l'economia di quel Paese. Più ambiguo è Iushenko, che se da una parte mette il freno alla rivale Iulia, dall'altro chiede ai negoziatori di "fare tutto il possibile per arrivare a un accordo". L'impressione è che cerchi di guadagnare tempo per le esauste casse statali, aiutate meno del previsto nell'attuale congiuntura nera dal Fondo monetario internazionale.