Tornano le elezioni e con loro, come le rondini, le discussioni con Salvo.
Mi limito giusto a smentire alcune palesi falsità di carattere propagandistico che l'entusiasta per il Pd ci ha sbolognato, manco scrivesse su Repubblica.
Il governo l'ha fatto cadere, politicamente e tecnicamente, a detta peraltro di TUTTI i componenti della coalizione, Veltroni compreso, il centro moderato, nelle persone di Mastella e Dini (e scagnozzi appresso).
Il governo l'ha messo in difficoltà lo stesso centro moderato, Veltroni compreso, NON RISPETTANDO IL PROGRAMMA liberamente sottoscritto da tutte le forze della coalizione, pressoché in alcuno dei punti (se escludiamo un certo calo dell'evasione fiscale e un parziale riordino dei conti pubblici, che però non ha risollevato le sorti di lavoratori e pensionati, problema questo che oggi Veltroni, caduto dalle nuvole, cavalca).
E alienandosi, in questo modo, il consenso nel Paese, e quello della grande massa dei votanti del 2006, che volevano l'abrogazione delle leggi vergogna-ad personam, il conflitto d'interessi, la legge 30 e via andare.
La sinistra in tutto ciò si è svenata, e anzi spesso sputtanata davanti al suo elettorato, accettando misure liberiste e orrori tipo il Tav o il raddoppio della base di Vicenza, che NON erano neanche presenti nel programma. E il rinvio delle misure di risarcimento sociale (previste dal programma, manco a dirlo).
Il tutto per tenere in vita questo governo. In che senso la sinistra abbia "fallito" nell'esperienza di governo, dal punto di vista di Salvo, sinceramente non si capisce.
Capzioso e un po' fascista (l'argomento, non tu Salvo, non ti offendere) l'argomento secondo il quale la sinistra avrebbe dovuto ringraziare quasi per essere al governo, e fare quindi da zerbino alla maggioranza della coalizione. Certo. Ci avete dato le poltrone, ora noi stiamo buonini. Ma che razza di concezione della politica hai, Salvo?
Sorvolando sul fatto che le elezioni si sono vinte per 24 000 voti, e che la sinistra aveva complessivamente il 14% dei voti nazionali e 140 parlamentari (ma doveva ringraziare Prodi, certo, e fargli un cestino a Natale).
(Casomai la sinistra avrebbe dovuto rompere le scatole mooolto di più e moooolto prima, ma sorvoliamo, qui si parla del Pd, dopotutto).
Altro argomento inquietante, ma che descrive perfettamente il senso dell'operazione "io corro da solo" di Veltrusconi, è quello di confinare la sinistra italiana in un angolo, e con lei le altre minoranze al di fuori dei due partiti/cloni. Che minoranze non sono visto che sono accreditate insieme del 30% dei consensi nel Paese.
Impedire la rappresentanza in parlamento e l'agibilità politica di queste formazioni, ricorrendo ad una legge elettorale antidemocratica, anticostituzionale e truffaldina (il premio di maggioranza) che fino a pochi giorni prima si diceva in coro di voler cambiare. E appellandosi al "voto utile", che ogni democratico degno di questo nome dovrebbe aborrire (Non votare per quello che pensi e per quello in cui credi, vota solo per governare, che è utile. Utile a chi non lo dicono mai però).
Veltrusconi ha fatto i suoi calcoli, e ha visto che gli conveniva. Chiunque vinca, anche col 30% mettiamo, avrà la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera.
Infine, sul Pd: l'operazione "io corro da solo" si è rivelata, al solito, un bluff. Il Pd ha imbarcato prima Di Pietro, poi la Bonino, si attendono news dai socialisti (?!?).
Ciò a dimostrazione che l'importante non era correre da soli, ma CORRERE AL CENTRO.
Si dice che i radicali compensino la spinta medievale dei teo dem della Binetti (ma davvero si può essere entusiasti di votare per un partito in cui c'è questo residuato del Concilio di Trento?). La realtà invece è che i Radicali rappresentano la più feroce ultradestra, iperliberista in economia e guerrafondaia in politica estera.
Il PD è compiutamente un partito di centro, con un programma di destra in economia e ridicolmente paternalistico (operai e imprenditori a braccetto, ma sì, vogliamoci tanto bene!) sulle questioni sociali.
Affossa l'idea stessa di ogni trasformazione di questa società e di questo modello economico liberista (anzi ne propugna la radicalizzazione quando esso è già entrato palesemente in crisi a livello globale). Affossa cioè l'idea stessa di una sinistra in politica.
Che Salvo e altri semplicemente lo riconoscano, e ammettano, come peraltro Salvo già sembra fare, che l'unico interesse del Pd e di quell'area è il raggiungimento e il mantenimento delle posizioni di governo. L'unico fattore, a leggere Salvo, che distingue la "sinistra
matura" del PD da quei bambinoni idealisti e rompiballe della sinistra alternativa.
Lo ammettano, così ché chi è ancora di sinistra (o di destra o centro, vabbè), pur fra mille mal di pancia (non sono affatto un entusiasta della Sinistra arcobaleno e concordo purtroppo con Pippo sul meno peggio) possa votare a sinistra e spezzare l'abbraccio mortale del Partito Democratico delle Libertà.
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"Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri" (G. Gaber)