00 15/01/2007 23:26
Ministero della Giustizia
Roma, 15 gennaio 2007
Comunicato stampa

Shoah: Mastella, negazionismo diventi reato in tutta Europa

Un appello affinché il negazionismo della shoah diventi reato in tutti i paesi dell'Unione Europea. E' quello lanciato dal ministro della Giustizia, Clemente Mastella, a pochi giorni dalle commemorazioni che si terranno il prossimo 27 gennaio.

A Dresda, per il Consiglio dei ministri della Giustizia e degli Affari Interni europei, il Guardasigilli, incontrando la sua omologa Brigitte Zypries, ha sottolineato l'importanza di una iniziativa comune in questa direzione. Si tratta di una inversione di rotta evidente rispetto alla posizione assunta nel 2003 da precedente Governo italiano.




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COMUNICATO del 15 gennaio 2007
Shoah : rifletta Mastella su negazionismo reato in Europa
di red

Il ministro della Giustizia Clemente Mastella ha lanciato un appello affinche' il negazionismo della Shoah diventi reato in tutti i paesi dell'Unione Europea. A Dresda per il Consiglio dei ministri della Giustizia e degli Affari Interni europei a pochi giorni dalle commemorazioni per l'Olocausto che si terranno il prossimo 27 gennaio, il Guardasigilli, incontrando la sua omologa Brigitte Zypries, ha sottolineato l'importanza di una iniziativa comune in questa direzione. Il ministero della Giustizia rileva che si tratta di una inversione di rotta evidente rispetto alla posizione assunta nel 2003 da precedente Governo italiano.

Riteniamo ci sia da riflettere attentamente su una tale scelta, anche rimanesse solo a livello di proposta. Ricordiamo che ad ottobre 2004 il presidente del parlamento europeo, Josep Borrell condanno' le proposte negazioniste - giudicate naziste - del delegato generale del Fronte Nazionale Francese di Jean Marie Le Pen, Bruno Gollnisch, eletto deputato europeo, il quale aveva dichiarato che "gli storici non sono d'accordo" su certi aspetti del genocidio degli Ebrei perpetrato dai nazisti: "vi sono molti campi di concentramento... dove alcuni storici ufficiali dicono che non vi erano" camere a gas.

A gennaio 2005 il parlamento europeo condannava ogni forma di antisemitismo e invitava insistentemente il Consiglio europeo e la Commissione nonché i governi degli Stati membri ai vari livelli locali, regionali e nazionali a fare il necessario per coordinare le loro azioni volte a combattere il razzismo, la xenofobia e l'antisemitismo, anche con la promozione di iniziative fra la societa' civile.

A nostro giudizio queste condanne e le azioni positive proposte (e realizzate in tutta Europa), cosi' come il continuo ricordo e la testimonianza - dal vivo o con libri ed articoli - hanno un immenso valore, simbolico ed educativo. Vietare la negazione per legge sarebbe come dire che non e' possibile dimostrare il fatto storico.

E' molto grave inoltre aprire la porta in Europa alla sanzione alle idee, che potrebbe accreditare domani scelte speculari, come quella della Turchia, che sanziona con il carcere chi afferma l'esistenza storica del genocidio armeno. Infatti, se non sono le prove a stabilire la verita' storica, ma le leggi, qualsiasi invenzione potrebbe divenire verita' storica e viceversa qualsiasi fatto accertato potrebbe essere negato per legge.

Inoltre notiamo che scegliere di sanzionare l'Olocausto e non - poniamo - la negazione del genocidio armeno o della carestia ucraina - non si giustifica se non con il fatto mediatico della concomitanza con la giornata della memoria, ma apparirebbe come voler stimolare quella disuguaglianza che invece con il gesto si vorrebbe combattere e la cui teorizzazione fu all'origine della tremenda tragedia dell'Olocausto.

Rita Guma
presidente nazionale
Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus



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