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In ogni quadro che rappresenta l'Annunciazione si vede un angelo che offre un giglio alla Madonna: quell'angelo, anzi quell'arcangelo, secondo il Vangelo, è Gabriele. Il quale Gabriele era già comparso a Zaccaria per annunciargli che la moglie Elisabetta, fino ad allora sterile, gli avrebbe dato un figlio, Giovanni il Battista. E prima ancora, secondo l'Antico Testamento, Gabriele si era presentato con sembianze umane al profeta Daniele per annunciargli la venuta del Messia. Sicché il suo nome divenne popolare fra i cristiani che l'adottarono per i loro figli. Un nome beneaugurante perché nell'ebraico Gabri'el voleva dire "Dio è la mia forza": composto da gabar, che significa "essere forte", e da 'El, abbreviazione di Elohim, Dio. Altri però lo fanno derivare da gheber, "uomo" e da El, sicché significherebbe "uomo di Dio": un nome che si addice di più al ruolo che l'arcangelo Gabriele ha nei racconti biblici. Una volta l'onomastico cadeva al 24 marzo; ma con la riforma dei calendario liturgico dei 1970 è stato spostato al 29 settembre, quando si festeggiano anche gli altri due arcangeli, Michele e Raffaele. Una curiosità: chi si chiama Gabriele e lavora nel settore delle poste, delle spedizioni o telecomunicazioni festeggia il 29 settembre due volte, come onomastico e anche come festa del suo patrono, perché l'arcangelo, come messaggero per eccellenza, è anche protettore dei corrieri, dei portalettere, dei telefonisti, dei telegrafisti, dei lavoratori radiofonici e televisivi. Il nome si è ulteriormente diffuso al principio del Novecento grazie alla popolarità di uno dei nostri maggiori poeti che divenne un modello di vita per quelli che allora si chiamavano i viveurs: Gabriele D'Annunzio. Il cui nome si addiceva perfettamente al cognome perché, Gabriele è appunto colui che annuncia per antonomasia. Oggi Gabriele è un nome poco usato mentre più frequente è il femminile Gabriella (con due "elle"); in Italia ve ne sono più di centocinquantamila che devono, però, festeggiare il loro onomastico egualmente al 29 settembre perché non esistono sante con questo nome. Quanto ai personaggi famosi, nel Cinquecento vi fu una Gabriella celebre: Gabrielle d'Estrées. favorita di Enrico di Navarra quando divenne re di Francia nel 1594. Inoltre, nella prima metà dei nostro secolo una celebre scrittrice francese si chiamò anche Gabrielle, sebbene fosse conosciuta soltanto come Colette.