A FAVORE DELL'AXL CHE ME L'HA CHIESTO MA PER TUTTI!!!
Howard Phillips Lovecraft visse e scrisse agli inizi del Novecento a Providence, Rhode Island, in un'esistenza che divenne ben presto leggendaria per i caratteri di originalità, per la frugalità e la dedizione allo studio tanto da meritarsi lo scrittore l'appellativo - in gran parte non veritiero - di "solitario di Providence". La sua opera letteraria fu esclusivamente nell'ambito del fantastico, sulle orme di Poe, Bierce, Machen, Blackwood e dei grandi maestri dell'orrore e la sua produzione trovò un mercato ideale quanto forse limitante nelle famose riviste "pulp".
Regina fra esse fu la giustamente celebre "Weird Tales" che ebbe il merito indiscusso di far conoscere al mondo le opere del Nostro, di R.E. Howard, di Clark Ashton Smith e di altri grandi scrittori di genere (e amici di HPL) quali Leiber, Bloch, Belknap Long, ecc. ecc.
Proprio su "Weird Tales" HPL pubblicò le sue opere migliori e nel corso degli anni elaborò un universo letterario di infinita visionarietà e genio, prima che la morte lo strappasse a questa terra in un'età ancora florida.
La sua attività letteraria, sebbene sia facile spesso in racconti di un certo periodo ravvisare anticipazioni della sua opera più matura, si può dividere grossolanamente in quattro periodi.
1) il periodo della giovinezza e dell'adolescenza, con opere giovanili quasi tutte perdute e anzi distrutte dallo stesso HPL. Grande interesse per astronomia, scienza, giornalismo dilettante...
2) la fase dell'avvio della produzione letteraria vera e propria: i primi racconti per le riviste, sull'onda dell'imitazione di Poe e Dunsany, caratterizzati dal gusto del macabro e del fantastico puro. Talvolta originali, talvolta piuttosto dozzinali, ma con un cuore di originalità sempre pronto a venire alla luce.
3) il periodo maturo: la nascita dei miti di Cthulhu. Vedi oltre.
4) gli ultimi racconti: una decisa virata verso la fantascienza, anche se molto sui generis ovviamente.
Il lavoro di HPL sulla propria mitologia vitale si stratifica e si addensa nel corso del tempo ed è sostanzialmente un coacervo di esperienze personali e fantasie infantili (gli shoggot ed i magri notturni), di ricordi ed omaggi letterari rielaborati (il Necronomicon come diretto discendente de "Il re in giallo"), di storiografia locale e passione antiquaria per le bellezze del suo amato New England. Nel crogiolo visionario della sua mente l'autore è in grado di imbastire vicende che paiono sorgere nel più assoluto anonimato per ampliarsi ben presto a prospettive enormi, accentrando l'attenzione su un'unica e puntuale deviazione aberrante dalla realtà, deviazione che costituisce l'oggetto del racconto.
In HPL il fantastico è sempre dietro l'angolo: dalle familiari e consuete viuzze di Providence non è difficile essere catapultati nell'Altrove più tenebroso, venire a contatto con i più paurosi incubi che si agitano oltre la soglia immediata della realtà e della coscienza, pronti a dilaniare la nostra tranquilla ed ordinaria concezione del mondo, senza la minima possibilità di scampo e di ritorno all'incoscienza originaria.
L'universo si scopre come qualcosa di vivo e pulsante: gli Antichi scacciati da questo piano dell'esistenza ambiscono di ritornare con una incomprensibile vitalità aliena.
L'Altro è portatore di follia e oscenità, e spesso si mescola terribilmente al "normale" minacciandone le stesse radici fondanti, peggio, sostituendovi schemi di valori minacciosi e altri, capaci di distruggere tutto quello che è bello e positivo per imporre una nuova filosofia ed estetica, persino perversamente attraente nella sua misteriosa diversità.
E così Massachussets, Rhode Island, Vermont ed i territori culla dello scrittore si ritrovano punteggiati da località immaginarie e tenebrose: dal degenerato borgo in disfacimento di Dunwich al malsano abitato marinaro di Innsmouth, luogo di oscuri commerci con l'Abisso, dalla fascinosa città di Arkham con le sue aule di sapienza arcana e con la prestigiosa Miskatonic University alle abominevoli fattorie isolate della campagna americana.
In tali luoghi dispongono la loro affermazione di forza gli eroi lovecraftiani: piccoli gentiluomini di provincia, giovani studiosi, conservatori "old english", curiosi indagatori delle scienze occulte: questi sono i protagonisti che ben presto loro malgrado si ritrovano a fronteggiare gli squarci che si aprono nella realtà. Antichi diari, libri maledetti, oggetti misteriosi pongono i personaggi dinanzi a realtà ignote pronte a scardinare l'ordine stesso del cosmo.
E la loro unica possibilità di salvezza e riscatto si configura sempre in un esercizio del coraggio e dell'intelletto che allontana la minaccia, frequentemente - però - senza numerose conseguenze invero negative...
E’ impossibile limitare il valore di un personaggio come Howard Phillips Lovecraft in queste poche righe: esse devono bastare come semplicissima introduzione ed assaggio alle sue tematiche favorite.
Per lui occorre che parlino le pagine e così rimando alla lettura dei suoi mirabili racconti, delle lettere, e magari dei testi critici coi quali si possa venire a contatto.
Si scoprirà un autore davvero colossale, un Copernico letterario, secondo il titolo del famoso saggi di Leiber a lui dedicato.
In Italia l’edizione di riferimento è senz’altro quella de “Tutti i racconti” della Mondatori, in quattro volumi, insieme alle “Lettere dall’altrove” (sempre Oscar Mondatori) a cura di Giuseppe Lippi. In alternativa sono molto carini i libricini singoli reperibili presso la Newton&Compton.
Ecco infine un paio di link.
Questa è una pagina web ove è raccolta la bibliografia di tutti i racconti, i saggi e le lettere...
http://www.cthulhu.it/modules/soapbox/article.php?articleID=3
Un sito carino
http://members.tripod.com/~cthulhoid/
[SM=x204878] [SM=x204878]
IL GIOCO DEL TRONO INIZIA...
TIME MACHINE
Nella prima partita: Lord Brynden Tully, Primo Cavaliere e vincitore virtuale del gioco insieme a Baratheon e Arryn.
Nella seconda partita: Lord Brynden Tully, voce dell'Alto Concilio dei Lord dei Fiumi e delle Colline e fautore (trombato) della Trota Bianca.
Nella terza partita: Lord Stannis Baratheon, prigioniero eterno e perenne.
ORA: Eddison Tollett, Guardiano della Notte, detto "l'Addolorato" (per ovvi motivi).