00 16/10/2017 10:31


Dickon Manwoody arrivò a Mistwood una fredda mattina avvolta dalle nebbie. Sembrava che il castello volesse ricordargli quale fosse il suo nome.
Dickon Manwoody non brillava per memoria e sagacia, ma forse il ricordo del suo giorno di arrivo, vedendo emergere il castello dal bosco e dalle nebbie lo avrebbe aiutato a ricordarsi il nome del luogo dove era stato mandato.

Dagos Manwoody, il lord suo padrem aveva preso accordi con il Principe Doran, che a sua volta aveva sfruttato l'occasione offerta dal Torneo di Harrenhal per prendere accordi con altre grandi casate dei Sette Regni.

Lord Dagos Manwoody er asolito urlargli:
"Hai sempre la testa fra le nuvole! Ti faccio legare delle pietre nei vestiti per aiutarti a tenere i piedi per terra!"
Minaccia che una volta era quasi arrivato a mettere in atto.
Il fatto che l'educazione del figlio ora ricadesse su qualcun altro sarebbe stata un sollievo per suo padre, il suo maestro d'armi e il suo maestro.

Dickon era avvolto nel mantello color sabbia riportante il teschio coronato della sua Casa.
Lo accompagnava un piccolo corteo d'onore formato da guardie di Kingsgrave, che avrebbero poi fatto ritorno nel Dorne il giorno successivo.

Entrarono nel cortile interno della fortezza dove li stavano aspettando per accoglierli.


Ser Arthur Dayne
The Sword of the Morning


«Tutti i cavalieri devono sanguinare.
È il sangue il sigillo della nostra devozione.»