Ti parlo, Dio

joanna.
00martedì 19 dicembre 2017 19:09


Saprò mai desiderarti
come il deserto l’acqua
concepirti in me
con delicata geometria
come tu facesti un giorno
ancora prima che luce fosse?

Sei sceso in piazza
a manifestarti
ma ognuno ti costruisce nella penombra
a volte scambia il sale con il fiele
però sempre mi stupisce
la misteriosa devozione dei cani
l’odore del legno
la notte e le sue stelle

Dio,ti parlo
con l’ambizione della mia ignoranza
sperando che il tuo sguardo non conti le disfatte
poiché a frammenti mi sale nel cuore
un mistero che punge sotto la pelle
e quando porgo l’orecchio attento
si fa miele dentro la bocca.

piccolo folletto
00giovedì 21 dicembre 2017 14:54
una forma che non sento
una contenuto a tratti discorsivo,
un ritmo che si perde
una cadenza lenta
qualcosa sfugge del suo contenuto

sfoltirei, ma della vs poesia sono io nella condizione di non arrivare alle vs parole....

leggendo ho perso qualcosa
mi spiace, a voi
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