Scontri a Lampedusa, Cie in fiamme

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giuggyna
00mercoledì 18 febbraio 2009 19:03
Immigrati protestano contro esplusioni
Un incendio è divampato nel Centro di identificazione ed espulsione di Lampedusa dove sono avvenuti scontri tra un gruppo di immigrati e forze dell'ordine. Uno dei padiglioni che ospitavano gli extracomunitari è stato distrutto. Alcune persone sono rimaste ferite. I tafferugli sono scoppiati dopo che un gruppo di circa 300 tunisini aveva cominciato lo sciopero della fame per protesta contro l'espulsione di 107 loro connazionali.

Secondo una prima ricostruzione della polizia ad appiccare l'incendio sarebbero stati gli stessi immigrati. Un centinaio di tunisini hanno prima cercato senza riuscirci di sfondare dall'interno i cancelli della struttura e poi hanno ammassato materassi, cuscini e carta straccia appiccando le fiamme. Nei tafferugli sarebbero rimasti feriti sia alcuni extracomunitari, sia alcuni poliziotti.

Gli scontri sono scoppiati dopo che un gruppo di circa 300 tunisini aveva cominciato lo sciopero della fame per protesta contro il trasferimento di 107 loro connazionali a Roma, in vista del rimpatrio coatto. Nella struttura, trasformata nelle settimane scorse dal Viminale da Centro di Prima Accoglienza e Soccorso a Centro di identificazione ed Espulsione, si trovano in questo momento 863 immigrati, in gran parte tunisini.

Per domare le fiamme di grosse proporzioni ed evitare che si propagassero nelle strutture vicine, sono dovuti intervenire 7 mezzi e 30 vigili del fuoco sono stati richiamati in servizio d'urgenza. Sono complessivamente a 24 le persone rimaste ferite negli scontri. Ventidue, tra poliziotti e carabinieri, hanno riportato contusioni provocate dagli oggetti lanciati dagli extracomunitari o sono rimasti intossicati; due immigrati sono invece ricoverati per le esalazioni del fumo sprigionate dalle fiamme.

Trasferiti 200 migranti
Duecento degli 889 clandestini presenti nel Cie di Lampedusa verranno trasferiti con due ponti aerei entro questa notte; un altro centinaio sarà invece trasferito giovedì. Tutti saranno ospitati in strutture d'accoglienza del Sud, in attesa del rimpatrio. A riferirlo è il questore di Agrigento Girolamo Di Fazio. Con questi trasferimenti il centro d'accoglienza, devastato per oltre il 50% dalle fiamme, potrà continuare a ospitare, sempre in attesa dei decreti di respingimento, i circa 500 extracomunitari che vi rimarranno.
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