Partito democratico [qui si parla di politica, si astenga chi non gradisce]

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bradiporosso
00sabato 21 aprile 2007 03:59
aiutatemi a dare un giudizio oggettivo su questo progetto
e soprattutto a meditare su quali possibilità si potranno aprire alla sua sinistra

cominciate voi

[Modificato da bradiporosso 21/04/2007 4.15]

astrodanzante
00sabato 21 aprile 2007 05:46
sul p.d. non saprei che dire (figurati un giudizio obiettivo!) se non che è qualcosa che non mi riguarda.

Non posso neanche azzardare una previsione sulle prospettive future a livello nazionale.

Però posso dirti dove sono stato fino ad un ora fa: ero seduto ad una tavola a tracannare birra con i fuoriusciti del correntone.

Sembravano molto più contenti di poter parlare liberamente con noi (ero in veste di verde) che tristi per la morte dei ds.

Probabilmente a settembre inizieranno le pratiche cannibalistiche. Magari non ne uscirà niente di buono.


Però, magari per una sera sola, nella mia piccolissima realtà locale, s'è tornato a discutere di contenuti, di contenuti veri, con sincerità ed entusiasmo. E comunione di intenti.


Io spero.


P.S.: sulle prospettive sinistre, aspettiamo il 5 maggio.

[Modificato da astrodanzante 21/04/2007 5.49]

bolormaa80
00sabato 21 aprile 2007 09:11
vedi alla voce Astro: è qualcosa che non mi riguarda, nei modi e nelle forme in cui pare che prenderà vita.
Per il resto, i punti si contano a bocce ferme. E qui le bocce girano ancora (e non solo quelle).
CorContritumQuasiCinis
00sabato 21 aprile 2007 12:14
Re:

Scritto da: astrodanzante 21/04/2007 5.46
Io spero.





Marco, conoscendoti credo tu lo abbia già letto.

Per chi non lo avesse fatto consiglio di dare una lettura al seguente articolo di R. Rossanda, apparso ieri su Il Manifesto.
Nel bene o nel male (più il primo, direi) la Rossana stimola la (e alla) riflessione. E molto altro.
________________________________

pd
Rossana Rossanda


«Codesto solo noi sappiamo quel che non siamo, quel che non vogliamo». I versi di Montale calzerebbero benissimo salvo il rispetto, alla penosa vicenda del Partito democratico, che doveva essere un inizio epocale ed è finora un interminabile diniego. In settimana, i congressi di scioglimento della Margherita e dei Ds diranno quel che non vogliono più essere, ma non è chiaro quel che sarà il nuovo partito che dovrebbe nascere in autunno. Lo vogliono «grande» e «riformista» senza ulteriori precisazioni. Fassino si duole che i giornali diano spazio alle battute, non sempre amichevoli, scambiate fra dirigenti - ma a che altro attaccarsi? Scalfari propone che anche i dirigenti si dissolvano, lasciando la parola a un paese che non sta scalpitando per prenderla. D'altro canto quale aggregazione esprimerebbe un'Italia che, come si legge sullo stesso giornale nelle analisi di Ilvo Diamanti, è un guazzabuglio di interessi che chiamar corporativi è già molto, e precisa d'Avanzo, incattivita da lunghi servaggi?
E' in questo silenzio che si cercano lumi nell'inventario dell'eredità del Novecento (quali padri mettere nel Pantheon e quali mandare alle discariche), cui questo o quel leader si dedica un giorno sì e uno no. L'ultima dei Ds è che mettono fuori Berlinguer e dentro Craxi: della loro storia non hanno nulla da salvare. La Margherita si tradisce meno, sia per virtù sia per reticenza. In confronto, Sdi e Udc brillano di chiarezza: il primo vuol rifare il Partito socialista italiano, raccogliendone i resti dovunque si trovino, il secondo si propone di fare lo stesso con l'ex Democrazia cristiana. Né Boselli, né Casini si attardano sui padri, non sia mai che si urti qualche suscettibilità. Boselli con il nuovo Psi raccoglie le bandiere laiche lasciate cadere dai Ds, Casini niente meno l'idea di un moderatismo cattolico che si scioglierebbe da Berlusconi - mentre il costituendo Partito democratico si ispirerebbe, secondo Veltroni che ne è un araldo, a Bill Clinton, senza radici dalle nostre parti.
Il convitato di pietra di tutta la storia, quello che è stato ucciso e si spera sepolto, è la radice socialista della sinistra. Il socialismo è stato declinato in molte maniere, ma un'idea forte aveva alla base, l' insopportabilità politica, alla luce della modernità, di un modo di vivere e di produrre inuguagliante e strumentale come quello capitalistico, non regolato se non dal mercato. Sul come rimediarvi, se per riforme o per rivoluzione, è stato l'oggetto del contendere fra socialisti e comunisti, ma che quel «sistema» fosse intollerabile, per l'illibertà sostanziale che esso comporta per la grandissima maggioranza degli uomini (tutti coloro che non detengono mezzi di produzione), era luogo comune. Ma a fine del secolo proprio quel sistema è diventato mondiale, governa non solo attraverso gli stati ma gli stati medesimi, e ha comportato una crescita di disuguaglianze in proporzione sconosciuta rispetto al Novecento. Già Debord diceva: mai l'ingiustizia è stata così enorme, e mai si è protestato di meno.
Questo è il «nuovo» di quella che si definisce sinistra modernizzata, della quale il Pd sarebbe il maggior esponente. Essa è rassegnata alla priorità dei capitali su ogni finalità politica, su ogni idea di società, su ogni altro diritto della persona o di un popolo. E' pentita di aver creduto e lottato per una società dove il capitale fosse abbattuto o addomesticato o quanto meno sottoposto a un controllo. E' questa rinuncia che si definisce modernizzazione, è la consegna al mercato come regolatore unico. «Tutto è cambiato», è la litania dei Ds, intenzionati a lasciare ogni aggettivazione non solo comunista ma «socialista» e «di sinistra». Ma con questo lascia anche la sua base sociale storica, quella dei lavoratori dipendenti, salariati, non solo operai e impiegati, ma le figure di quel che Gramsci chiamava «blocco storico della rivoluzione italiana», oggi i declinanti contadini e i crescenti addetti ai servizi e alla produzione immateriale, e gli intellettuali.
Quando ci si duole della crisi della politica sarebbe d'obbligo analizzare di chi e da quali masse avviene il distacco (si preferisce dire «dalla gente», «masse» e soprattutto «classe» essendo ormai termini innominabili). Eppure è agli ineguali interessi e ideali delle diverse fasce della popolazione che rispondono i partiti con i loro diversi programmi. Il Pci, e poi Pds e Ds si sono rivolti, a dire il vero con sempre minore determinazione, al lavoro e ai lavori diversamente dipendenti - sola forma di accesso al reddito e quindi alla possibilità di vivere - o alla forza di lavoro in formazione come i giovani e gli studenti. E mentre si erano battuti contro ogni tentativo di ridurne i diritti, prima di ogni altro all'occupazione e alla sua forza contrattuale, oggi considerano che essi debbono essere subordinati alla competitività dell'impresa, esponendoli al dumping che preme dalle zone dell'Europa e del mondo dove il lavoro è pagato di meno. E accettano che lo stato, e in genere la sfera politica, non possa più intervenire nella delocalizzazione delle imprese verso queste zone, lasciando indifesa la manodopera, braccia e cervelli che aveva conquistato maggiori diritti e compensazioni nelle zone socialmente più avanzate. L'Italia è stata fino agli anni '80 fra queste. Dopo di allora, anche per il Pci, Pds e Ds il diritto al lavoro e i diritti del lavoro sono passati in secondo piano rispetto alla competitività dell'impresa, che significa produrre a migliore qualità e a minor prezzo -, in Italia praticamente a minor prezzo data la scarsa propensione delle nostre imprese a investire sulla qualità. Il declino dei grandi partiti di sinistra viene prima di tutto dalla perdita di fiducia dei lavoratori nella loro capacità e volontà di difenderli. E se si obietta che, data la globalizzazione, difenderle è impossibile, il risultato è il medesimo o getta nel disorientamento e nella disperazione.
Non è questa la sede per approfondire il discorso, basti segnalare che nessuno è così sciocco da non saperlo, che su questo è caduto il progetto di costituzione europea e che su questo il futuro Partito democratico tace anche per imbarazzo. Difficile infatti scorgere nelle scelte qualche cosa che lo distinguerebbe da un centro moderato. Inclusa la rinuncia a qualsiasi politica economica: in queste settimane sono passati sotto il naso del governo e di quasi tutta la sua opposizione due operazioni supermiliardarie compiute l'una dall'Eni e dall'Enel - nate e cresciute con i soldi pubblici - che si sono comprati pezzi della russa Yukos per conto della russa Gazprom, e l'altra dalla Telecom, che doveva finire in mani messicane e statunitensi, lasciando sul gobbo dello stato oltre 80 mila dipendenti, che si dovrà in qualche misura assistere. Il Pd non esistendo ancora non poteva dir parola, ma i suoi genitori, ancorché in atto di chiudere i battenti, hanno trovato che era bene così, che al mercato la politica non si può opporre. Sostanzialmente che non può più esserci una politica economica e sociale. Politica addio.
Ma intanto i capitali impazzano, hanno scoperto il modo di crescere comprando e rivendendo se stessi, giganteschi tulipani di Galbraith, humus di razzie da parte di predatori feroci quanto transitori. E esistono i lavoratori dipendenti, anche coloro che si credono autonomi ma dipendono dai marosi sollevati dalle proprietà cangianti. E accanto a loro c'è un quarto della popolazione costituita da disoccupati, lavoratori precari e esclusi dal mercato del lavoro, diventati nuovi poveri. Chi li rappresenterà? Soltanto il sindacato, oltre e malgrado il governo e le ex sinistre?
Si intende che uno come il segretario della Fiom, Rinaldini, spieghi che, lui nato nel Pci, al Pd non potrà aderire. Ma avrà una grossa forza politica alle spalle o no? Perché non è ancora affatto chiaro se le sinistre che si pongono alla sinistra del futuro Pd, sia che provengano dai Ds sia da tempo fuori, intendono assumersi il compito di una rappresentanza aggiornata del lavoro, cioè quanto meno l'orizzonte di un capitalismo regolato, che è proprio il minimo dei minimi. Nessuna di esse, singolarmente, può riuscire in questa impresa, che comporta un'analisi in profondità del presente, delle figure che assume il salariato diretto o indiretto in seguito alle tendenze dei capitali mondiali, incrociati con gli interessi della sola superpotenza ereditata dal '900, gli Usa, e delle nuove che emergono nel terzo millennio, prima di tutte la Cina. Nessuna di esse da sola, senza coinvolgere le altre e i sindacati e i movimenti in Europa, potrà avere un peso qualsiasi su scala mondiale.
Che cosa aspettano per darsi questo ordine del giorno? E che aspetta - se posso avanzare un'opinione del tutto personale - il manifesto a fare di questo tema l'asse della sua campagna attuale? Perché ad esso si collegano, in forme inedite e mai esaminate dal movimento operaio del secolo scorso, i nuovi bisogni e le nuove soggettività che sono venute emergendo dopo il 1968, anche se non sembrano accorgersene, e i movimenti no-global. Si tratta di ben altro che misurarsi con le polizie, terreno sempre arretrato e perdente, cui finisce con il rivolgersi la nostra attenzione più emotiva. Si tratta di fare i conti con la gigantesca espansione del liberismo che pareva essere stato spiazzato alla metà del secolo scorso, e proprio in Europa. Senza contare troppo sulle sue contraddizioni, le quali - come dice giustamente Wallerstein - più che a guerre commerciali non possono portare, rialimentandosene sempre sulla pelle dei popoli.
Molti propongono cantieri, e alcuni - come il compagno e amico Pierluigi Sullo - si dolgono che il nome inventato da Carta gli sia stato sottratto. Ma se vuol dire che ci si deve mettere al lavoro in tanti, non me ne lamenterei. Se si intende invece che è ancora da discutere che cosa vada costruito, se ci può essere o no, e se sia augurabile, una via d'uscita dalle forme attuali della globalizzazione, se ci sia e chi ne sia il soggetto dirompente, se il «lavoro» sia ancora da difendere o se, come mi è capitato di sentire in un'università, non interessa più a nessuno, se insomma ogni sigla dice di aprirsi ma in concreto difende il proprio giardino, ci meritiamo in anticipo l'egemonia del Partito democratico nascituro, cioè, ben che vada, una delle fasi più noiose della storia d'Italia.

lemiemanisudite2.
00sabato 21 aprile 2007 12:52
Chissà qual è la canzone dei CSI scelta da Luca Sofri e inserita nella colonna sonora del Congresso.
WalterA
00sabato 21 aprile 2007 12:54
Ciò he deve accadere accade.
astrodanzante
00sabato 21 aprile 2007 13:35
L'ho letto poco fa, il giornale di ieri ancora intonso sulla scrivania, quello di oggi in edicola che non mi va di uscire, almeno oggi.

Interessante ma...


ieri notte, stanchissimo e anche un po' brillo, non avevo in mente politologia o altri argomenti alti e nobili, ma riflessioni molto spicciole, che nascono da constatazioni di fatti concreti...

Ieri a Latina ci sarebbe dovuto essere Ascanio Celestini. Ci ha dato buca all'ultimo momento ma abbiamo comunque visto il suo ultimo lavoro, Scemo di guerra. Oppure giovedì c'è stato Paolo Nori. Entrambe organizzate dall'ARCI.

In sala eravamo sempre i soliti 50. (*)

I soliti 50 che ti ritrovi quando qualcosa lo organizza Legambiente.

Quando c'è la festa dell'Unità.

Quando c'è la festa di Liberazione.

Quando c'è la festa di Rinascita.

Quando c'è da manifestare contro la turbogas.

Magari con uno di questi 50 magari non ci hai mai parlato, ma l'hai visto in faccia tante di quelle volte che quando per la prima volta ci parli, sembra di stare con un tuo cugino.
E comunque, sappiamo che entrambi conosciamo gli altri 48, per nome e cognome e indirizzo.

Poi nei 50, ce ne son qualche coppia, o qualche gruppetto, che tra di loro non si possono vedere. Ma da anni, che ormai nessuno più si ricorda il perchè.

O magari a volte ti ritrovi pure a scontare le colpe dei "padri".

E poi c'è anche chi un passo indietro, o uno avanti, non sa proprio farlo.


Insomma, niente di nuovo, la solita sinistra, che non poteva mancare neanche nella mia città, 50 teste e almeno 15 gruppi, più vari dissidenti che ormai neanche si vedono più.


E poi ti siedi a un tavolo, una volta con ciascuno o anche tutti insieme, che è già un mezzo miracolo, e stringi stringi neanche lo sappiamo perchè siamo divisi. Che ognuno prima esalta i suoi, poi si scioglie e si butta in una feroce autocritica, che potrebbe esser la tua con i tuoi.

Ma poi, non succede nulla. Siamo come vittime di un incantesimo. Rassegnati a un destino ineluttabile, ognuno con le sue utopie in tasca come letterine per il natale.

Che poi lo sappiamo tutti quello che succederà. Prevarranno i vecchi dissapori, usciranno fuori i cannibali, e si resterà ognuno per i fatti suoi, a difendere non si sa bene cosa, in una città come la mia, che è in questi piena di scritte che inneggiano all'onore di un assassino di un ragazzo di 20 anni che aveva avuto la colpa, quando neanche ero nato, di essere in piazza durante un comizio del pci. E nessuno dice niente, che o non sanno di che si parla o, tutto sommato, si vede che anche gli assassini hanno un qualche onore.


Ma quando capita che ci si guarda negli occhi, ognuno con il suo percorso, ognuno con le sue amicizie, si vede chiaro che si sta tutti dalla stessa parte, scatta quel non so che, un qualcosa di romantico, che per qualche ora, ti fa sperare, ti ci fa credere, che ti vien voglia di spenderti per portare avanti un progetto comune, accada quel che accada, anche se morta lì, che però c'è.

Ecco, insomma, per una volta non ho proprio niente da dire, solo chiacchiere da bar.

Che quel che succede intorno al partito democratico, per come la vedo io, mica riguarda la gente comune, come me e te.

E neanche il percorso di Mussi, alla fine, mica lo decidiamo noi.


Però c'è stato un rompete le righe (nonostante che si sta in campagna elettorale qui da me) e gli eserciti si sparpagliano, socializzano, e i soldati si scambiano le loro caciotte e si parla in una lingua di mezzo, per farsi capire, e ci si capisce.


Che io ne son sempre più convinto, che il popolo, se lo lasci fare, sa benissimo dove andare.









(*)Poi ci son quelli che stanno sempre dentro La Sezione, che in queste cose non li vedi mai. E loro son entusiasti di questo partito democratico. Vorrei ben vedere. Ma questa è un'altra storia...
alepunk2
00sabato 21 aprile 2007 14:47
ieri un mio amico pittosto ignorante in materia (non in maniera dispregiativa) viene da me e mi fa:


maaaaa......*silenzio*......... perchè belusconi è nel partito democratico?








beata tv
Genoveffa2
00sabato 21 aprile 2007 18:22
Al pd mancano la storia e le idee. In Italia esistono i democristiani, i socialisti, i post comunisti, i comunisti. Non esistono i democratici. Il pd èuna creazione stupida che se si vuole essere ostinati, potrà anche avere un qualche successo ma con un impoverimento sconcertante.

Che classe dirigente cazzona, che schifo. Non hanno imparato nulla. I partiti nascono dalla legge elettorale, sono l'altra faccia della medaglia. Con questa legge elettorale il pd è una boiata paurosa. Se ne faranno una veramente proporzionale sarà ancora peggio. Se ne faranno una veramente maggioritaria potrà avere un senso. Ma allora mi chiedo: davvero pensano di potere approvare una legge veramente maggioritaria? Ovviamente no: sono soltanto dei masochisti. Ma ammesso che si voglia davvero fare il maggioritario, ciò significherebbe mandare puttane la rappresentatività, cosa che non è tanto di sinistra. Ah già che la sinistra non esiste più.

Silvio il paese è tuo: mettiti comodo e serviti.
BENDETTA
00sabato 21 aprile 2007 19:21
E' possibile che l'Italia media superi l'Italia dei media!
zaren1
00domenica 22 aprile 2007 01:16
Dunque fatemi capire.
qui le notizie mi arrivano in differita e il sito della repubblica e' stato in sciopero per un paio di di'...

Margherita e Ds si sono sciolti?
perche'?
hanno formato un governo (!), li abbiamo votati, perche' ora mi devo ritrovare con una cosa che nn voglio ma che mantiene la cadrega?

online ho letto questo spezzone del discorso di Fassino a Firenze: "La democrazia è il tema cruciale del nostro tempo. E oggi democratico vuol dire progressista, riformista, di sinistra. E vale la pena chiamarsi così".

Ecco, chi mi conosce un minimo sa cosa penso delle definizioni e delle categorie....di sinistra era anche Stalin, e non era certo democratico.....

....quindi questo e' un ennesimo esempio di come le parole e gli aggettivi per definire la 'sinistra' vengano sempre male, molto male utilizzati. Sempre a giocare a bianco e nero, buono e cattivo, destra e sinistra, che una non puo' essere l'altra.

Questo significa ragionare a compartimenti stagni, significa non crescere, perche' si pensa sempre di essere dalla parte della ragione, perche' si e' di sinistra.

Bhe', io queste persone le mando ormai a cagare.

Almeno la decenza di intavolare una discussione seria e produttiva. Almeno la coerenza di sparire dalla faccia della politica se non si e' in grado, per l'ennesima volta, di portare avanti un progetto che tante persone avevano votato.

Sono riflessioni di chi ormai sta lontano e che ora vede benissimo quanto chi ci rappresenta, ahime', ci ridicolizza.
mant(r)a
00domenica 22 aprile 2007 01:23
Re:

Scritto da: zaren1 22/04/2007 1.16
Dunque fatemi capire.
qui le notizie mi arrivano in differita e il sito della repubblica e' stato in sciopero per un paio di di'...

Margherita e Ds si sono sciolti?
perche'?
hanno formato un governo (!), li abbiamo votati, perche' ora mi devo ritrovare con una cosa che nn voglio ma che mantiene la cadrega?

online ho letto questo spezzone del discorso di Fassino a Firenze: "La democrazia è il tema cruciale del nostro tempo. E oggi democratico vuol dire progressista, riformista, di sinistra. E vale la pena chiamarsi così".

Ecco, chi mi conosce un minimo sa cosa penso delle definizioni e delle categorie....di sinistra era anche Stalin, e non era certo democratico.....

....quindi questo e' un ennesimo esempio di come le parole e gli aggettivi per definire la 'sinistra' vengano sempre male, molto male utilizzati. Sempre a giocare a bianco e nero, buono e cattivo, destra e sinistra, che una non puo' essere l'altra.

Questo significa ragionare a compartimenti stagni, significa non crescere, perche' si pensa sempre di essere dalla parte della ragione, perche' si e' di sinistra.

Bhe', io queste persone le mando ormai a cagare.

Almeno la decenza di intavolare una discussione seria e produttiva. Almeno la coerenza di sparire dalla faccia della politica se non si e' in grado, per l'ennesima volta, di portare avanti un progetto che tante persone avevano votato.

Sono riflessioni di chi ormai sta lontano e che ora vede benissimo quanto chi ci rappresenta, ahime', ci ridicolizza.


cavolo, vuoi dirmi che abito lontano pure io e che non me ne sono ancora o mai accorto?
altro che bene, sto maaaaaalee
[SM=g27827]: [SM=g27827]: [SM=g27829]
maxperria
00domenica 22 aprile 2007 11:59
Io son ancora confuso... non ho ancora deciso che fare...

ma una cosa è certa:

mai con rifondazione

ed è una cosa che pensano tantissimi compagni del correntone e della Angius...
Londinese
00domenica 22 aprile 2007 15:11
Quando si è parlato un anno fa di questo partito i propositi erano migliori, ad esso sembravano davvero interessati molti partiti della maggioranza...le cose sono cambiate in peggio, si rischia davvero di creare solo una banale coalizione elettorale tra ds e margherita...ho sempre votato ds, ma a questo punto spero in mussi e company.
alepunk2
00domenica 22 aprile 2007 15:40
ds

destra socialista.
alepunk2
00domenica 22 aprile 2007 15:40
e là... non devono nemmeno cambiare sigla

























[SM=g27828]
Londinese
00domenica 22 aprile 2007 20:35
Re:

Scritto da: alepunk2 22/04/2007 15.40
ds

destra socialista.



ama rid? o nn graid?
ust.24
00domenica 22 aprile 2007 22:22
ho sempre votato ds(democratici di sinistra)
ma ora sto ad aspettare...
vorrei che non sia
"na questione politica, na grande presa per culo"
che la cancrena italiana(leggi dc) non torni a tormentarci.
astrodanzante
00lunedì 23 aprile 2007 02:29
Re:

Scritto da: maxperria 22/04/2007 11.59
Io son ancora confuso... non ho ancora deciso che fare...

ma una cosa è certa:

mai con rifondazione

ed è una cosa che pensano tantissimi compagni del correntone e della Angius...




C.V.D.



Ognuno con le sue pregiudiziali, ognuno con le sue riserve...

Cosa ne uscirà fuori? E' scontato, un altro partito parasocialista! Evvai!

Cha va ad aggiungersi ai 3 partiti comunisti (*)
e ai 4 partiti socialisti (di cui uno s'allea stabilmente con i post e neo fascisti). Oltre ovviamente al nascituro p.d., anche se ancora non si capisce se è carne o se è pesce.

Ben inteso, senza nulla togliere a qualsivoglia sorte avrà il correntone, che corre seriamente il rischio di diventare uno dei partiti di sinistra più interessanti del variopinto panorama.

Certo però... una volta volevamo cambiare il mondo, adesso ci basta un 4%...

Lavoratori di tutto il mondo, sparpagliatevi.

(*) Alternativa Comunista riesce a presentare la sua lista a Latina, può farlo ovunque
maxperria
00lunedì 23 aprile 2007 09:50
C'è una variabile impazziata che potrà (spero) decidere le sorti del partito democratico: la cosiddetta società civile.

io son iscritto a varie newsletter di associazioni che sono particolarmente interessate al PD

un esempio: Liberta e giustizia 6 mesi fa ha fatto partire dei corsi di formazione politica per under 30 in modo da formarmare la futura classe politica.

DS e Margherita che fanno invece?
un cazzo!!!
Io son da tanti anni nei DS, a 23 anni ero segratario amministrativo nella mia sezione, son tuttora in direttivo, ma in tanti anni di militanza non è mai capitato che il partito abbia dedicato a noi giovani qualche giornata di formazione politica...

Rischiano seriamente che tra un paio d'anni i loro dirigenti non conteranno piu un piffero (e cio non sarebbe male)

perche all'interno del partito democratico se ci sarà un grosso ingresso di associazioni non potranno piu far calare le cose dall'alto...

[Modificato da maxperria 23/04/2007 9.52]

3081964
00lunedì 23 aprile 2007 13:45
Re:

Scritto da: bradiporosso 21/04/2007 3.59
aiutatemi a dare un giudizio oggettivo su questo progetto
e soprattutto a meditare su quali possibilità si potranno aprire alla sua sinistra

cominciate voi

[Modificato da bradiporosso 21/04/2007 4.15]




Moriremo tutti democristiani
astrodanzante
00lunedì 23 aprile 2007 14:13
Re:

Scritto da: maxperria 23/04/2007 9.50
C'è una variabile impazziata che potrà (spero) decidere le sorti del partito democratico: la cosiddetta società civile.

io son iscritto a varie newsletter di associazioni che sono particolarmente interessate al PD

un esempio: Liberta e giustizia 6 mesi fa ha fatto partire dei corsi di formazione politica per under 30 in modo da formarmare la futura classe politica.

DS e Margherita che fanno invece?
un cazzo!!!
Io son da tanti anni nei DS, a 23 anni ero segratario amministrativo nella mia sezione, son tuttora in direttivo, ma in tanti anni di militanza non è mai capitato che il partito abbia dedicato a noi giovani qualche giornata di formazione politica...

Rischiano seriamente che tra un paio d'anni i loro dirigenti non conteranno piu un piffero (e cio non sarebbe male)

perche all'interno del partito democratico se ci sarà un grosso ingresso di associazioni non potranno piu far calare le cose dall'alto...

[Modificato da maxperria 23/04/2007 9.52]





E' vero che ogni realtà locale è un universo a sè ma...

...non so, ho conosciuto tanti piccoli signori delle tessere, che andavano d'amore e d'accordo con tanti grandi signori delle tessere e di tessera in tessera tessivano trame ed organigrammi.


E considerando che il matrimonio è stato consumato con dei signori che, modestamente, in fatto di tessere, non hanno niente da imparare da nessuno...

...sono un po' scettico riguardo le tue prospettive.


A meno che non parli di quelle associazioni-parcheggio, utili in questi tempi di politici e politicanti ottuagenari.


E poi sono un po' stufo di logiche entriste, che oggi a maggior ragione ora non hanno più senso d'esistere, in un partito di carta senza storia, senza bandiere e senza idee.


La società civile siamo tutti noi. Ho delle idee sul lavoro, sull'ambiente, sulla laicità, sull'economia, e scommetto che non sono poi così diverse dalle tue.

E suppongo che le tue sono comunque molto più simile alle mie che a quelle di un giovane ciellino, con il quale ora dovresti ritrovarti... "compagno"? "collega"?


Ricominciamo a far nascere le cose dal basso...

[Modificato da astrodanzante 23/04/2007 14.14]

WalterA
00lunedì 23 aprile 2007 14:17

Ricominciamo a far nascere le cose dal basso...



Questo è una grossa volontà e un forte desiderio che mi piacce.

[Modificato da WalterA 23/04/2007 14.18]

maxperria
00lunedì 23 aprile 2007 14:18

Non mi pare che io abbia detto che CL voglia far parte del PD...

tantomeno l'ho letto...

mentre il popolo dei girotondi ha sempre visto in modo favorevole un eventualità del genere...

Le cose si fanno partire dal basso...giustissimo... ma partecipando però...

in ogni caso alle condizioni attuali io non aderiro al partito democratico...

non per nulla ho sottoscritto la mozione angius

[Modificato da maxperria 23/04/2007 14.26]

WalterA
00lunedì 23 aprile 2007 14:18
Re: Re:

Scritto da: 3081964 23/04/2007 13.45


Moriremo tutti democristiani



francia o spagna, abbasta che se magna?
astrodanzante
00lunedì 23 aprile 2007 14:27
Re:

Scritto da: maxperria 23/04/2007 14.18
Non mi pare che io abbia detto che CL voglia far parte del PD...

tantomeno l'ho letto...

mentre il popolo dei girotondi ha sempre visto in modo favorevole un eventualità del genere...

Le cose si fanno partire dal basso... ma partecipando però...




Ce ne sono già tanti di ciellini nella margherita insieme ai numerari dell'Opus Dei amanti del cilicio... [SM=g27828]


Partecipando sì, ma mica a tutto.


Alle convention di Forza Italia ci sei mai stato? Io no.
maxperria
00lunedì 23 aprile 2007 14:29
Re: Re:

Scritto da: astrodanzante 23/04/2007 14.27



Ce ne sono già tanti di ciellini nella margherita insieme ai numerari dell'Opus Dei amanti del cilicio... [SM=g27828]


Partecipando sì, ma mica a tutto.


Alle convention di Forza Italia ci sei mai stato? Io no.



Manco io...

ma se si mugugna in un angolo senza sporcarsi un po le mani le cose non cambiano eh!

[Modificato da maxperria 23/04/2007 14.31]

astrodanzante
00lunedì 23 aprile 2007 14:52
Re: Re: Re:

Scritto da: maxperria 23/04/2007 14.29


Manco io...

ma se si mugugna in un angolo senza sporcarsi un po le mani le cose non cambiano eh!

[Modificato da maxperria 23/04/2007 14.31]





Devo essermi spiegato male.


Per me il p.d. è qualcosa di estraneo (e potrei dirti un milione di perchè).

Io mi muovo a lato, alternativamente, di questo obbrobrio, pur sapendo quant'è difficile, che quasi mi vergogno a dirlo, con la gente che mi guarda e pensa "quanto sei ingenuo".


Qualche post fa hai scritto "mai con rifondazione". E l'ho sentito già dire almeno 10 volte solo nell'ultima settimana, insieme a "mai con i comunisti italiani" o anche "mai con gli ex diessini".
Non ho ancora sentito "mai con i verdi" ma non so se per ipocrisia o per un pizzico di rispetto che penso di essermi guadagnato, da chi mi conosce, ma so che c'è tanta gente che lo pensa (lo pensavo anch'io, neanche 2 anni fa...)


Eppure sento spesso "vieni qua, vieni là, vieni su, vieni giù".


Mi son rotto le palle...


Il candidato centrista francese è più a sinistra di Fassino.
Qualcosa significherà.


Spero non significhi che devo trasferirmi in Francia.
maxperria
00martedì 24 aprile 2007 16:54
Re:

Scritto da: maxperria 23/04/2007 14.18

in ogni caso alle condizioni attuali io non aderiro al partito democratico...

non per nulla ho sottoscritto la mozione angius

[Modificato da maxperria 23/04/2007 14.26]




Come volevasi dimostrare...
Non sono state accettale le richieste su riscrittura dei fondamenti del PD, LAicita e collocazione nel PSE...

anche la Mozione Angius sta abbandonando i DS
bradiporosso
00giovedì 5 luglio 2007 18:52
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