Matteo 18: 19,20

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claudio.41
00venerdì 23 novembre 2012 11:33



DUE O TRE



"in verità vi dico: Se due di voi sulla terra s'accordano a domandare una cosa qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli. Poiché dovunque due o tre son raunati nel nome mio, quivi son io in mezzo a loro."


"Se due o tre..." C'è il dubbio che sia tanto difficile tale riunione, unità, che l'ipotesi si riduce a due o tre, e deve essere preceduta dal disturbante : SE ..... Ma riguarda ad Abrahamo, perchè egli pure si trovò di fronte ad un SE.
Nel capo 18 della Genesi.

Un rapido accenno : Abrahamo supponeva che ci fosssero almeno cinquanta giusti in Sodoma e perciò che la sua ipotesi fosse minima, ma che di certo ve ne erano più di cinquanta. Però sotto lo sguardo benigno e penetrante del Signore, il patriarca cominciò a dubitare che il numero fosse un pò esagerato e lo andò riducendo fino a dieci, poi si fermò. Il Signore risparmiò Lot per amore di Abrahamo.

Il nostro tema essendo "due o tre" di accordo, torniamo alle parole di Gesù Cristo, leggiamole, per quanto riesce, nell'originale .

Di nuovo "dico a voi che se due di voi si possono accordare (essere in armonia) sopra la terra intorno a qualunque cosa (materia - fatto) quale che sia, essi possono chiedere (chiedano - siano mossi a chiedere), sarà fatto ad essi dal Padre Mio che è nei cieli".

Non si giudichi come se volessi troppo particolareggiare sulla Parola del Signore, perchè sarebbe bene davvero conoscerla meglio, esaminarla , e coglierne i significati molteplici che si stendono , a misura che la udiamo dalla Sua bocca, cioè, per lo Spirito Santo.

La promessa è grande, ma grande è altresì la condizione, che, cioè due - almeno due - pur essendo ancora sulla terra, in circostanze difficili, circondati da ciò che è terreno, nel mondo, ma non del mondo, accordino, suonino come ad una sola nota musicale, nel chiedere qualunque cosa, la riceveranno.

Armonizzare, suonare ad unica nota, non è tanto facile quanto sembra, la nota di accordo è data non da uno dei due, ma dal Maestro di musica; nel caso nostro, dal Signore stesso.

Infatti, perchè due si accordino , vi è la condizione preventiva che nessuno di essi decida, da solo, ciò che deve chiedere. Tutti e due, ciascuno per sua parte devono rinunciare a sè stesso, per udire da Uno solo.

E' indiscutibile che l'anima nostra non accetta nessuna voce, tranne quella del Creatore. Diciamo che nessuno può davvero parlarci se non Colui che ci ha creato. Si finge di ascoltare, ma in realtà non si ascolta. Si cede, a volte per fini terreni, ma in fondo due persone non sono di accordo nell'intimo tranne in ciò che lo Spirito Santo li ha messi di accordo. Solo allora vi è unità.

Non c'è accordo nel male, anche se più individui possono decidere di nuocere, perchè almeno uno di loro sentirà nell'intimo che ciò che fanno non è buono; lo fanno, soffocando la coscienza, almeno uno dei due soffoca la coscienza e dice : , non per convinzione, ma per partito preso. L'accordo, secondo questa scrittura, è solo nel bene, e viene da Dio.

Nel grandioso capo ventidue della Genesi furono due a salire il monte: padre e figlio , tutti e due decisi a ciò che il Signore voleva , e poi nello scendere , dopo che la Voce divina fermò Abramo, furono tre. Anche nel salire erano tre, perchè era stato il Signore a guidare Abrahamo e a sottomettere Isacco, in modo che non si ribellò, lui fisicamente più forte del vecchio, per fuggire quando il padre lo legò sulla legna. Dovunque vi è reale accordo, Gesù è presente di fatto, cioè, interviene con la Sua Provvidenza.
Pattybolzano
00lunedì 29 luglio 2013 17:04
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