Margherita da 120 anni

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martee1964
00mercoledì 10 giugno 2009 08:52

La pizza margherita compie 120 anni ma una su due è «straniera». La grande festa si farà giovedì 11 giugno a Napoli, ma non manca il consueto allarme sul cibo "tarocco": lo ha lanciato in questi giorni la Coldiretti, ricordando che in Italia vengono servite pizze che nel cinquanta per cento dei casi hanno ingrendienti imporatati dall'estero, che si tratti di farina, di pomodoro, di mozzarelle o di olio.

"Sempre più spesso - dice l’organizzazione degli agricoltori italiani - viene servito un prodotto preparato con cagliate provenienti dall’est Europa invece della tradizionale mozzarella, pomodoro c inese invece di quello nostrano, olio di oliva tunisino e spagnolo o addirittura olio di semial posto dell’extravergine italiano e farina canadese o ucraina che sostituisce quella ottenuta dal grano nazionale". I dati lo dimostrano: in un anno il nostro Paese ha importato 500 milioni di chili di extravergine, 86 milioni di chili di cagliate per mozzarelle, 130 milioni di chili di concentrato di pomodoro e 5 miliardi di chili di grano tenero. E tutto ciò nostante la pizza sia oggi la parola italiana più conosciuta all’estero con l’8 per cento, seguita dal cappuccino (7 per cento), dagli spaghetti (7 per cento) e dall’espresso (6 per cento), secondo un sondaggio on line della Società Dante Alighieri.

Tutto questo mentre qualcuno si preoccupa se Ferran Adrià (come ci ha rivelato qualche settimana fa il fratello Albert) vuole aprire una sua pizzeria a Barcellona. Si spera che la festa di giovedì a Napoli sia l'occasione per parlare invece dei problemi reali della "verace"... Un corteo di nobili, popolani, tamburini e sbandieratori in abiti di fine Ottocento attraverserà le strade della città: i festeggiamenti si concluderanno di fronte all’antica pizzeria Brandi dove 16 "marinai" offriranno tranci di pizza rigorosamente Margherita. Ad aprire il corteo ovviamente lei: la regina Margherita di Savoia a bordo di una carrozza. La tradizione vuole che la regina di casa Savoia nel 1899 invitò il più famoso pizzaiolo della città per assaggiare l’alimento del popolo napoletano. Il pizzaiolo, per l’occasione, fece una pizza con i colori della bandiera sabauda: verde basilico, bianco mozzarella e rosso pomodoro, e la chiamò proprio come la regina. Gli eredi della pizzeria ancora oggi orgogliosi espongono nel locale la lettera firmata dal Gran capo dei servizi di tavola di casa Savoia Camillo Galli inviata a Raffaele Esposito Brandi.

In realtà l'ultimo autentico discendenti dei Brandi si trova a Torino, e lavora per Piero Chiambretti e la sua pizzeria F.lli La Cozza (visitata anche dallo chef catalano quando venne nel capoluogo piemontese): me lo hanno segnalato con una e-mail i fratelli Ferrari che gestiscono il locale e lo riporto volentieri. Il pronipote di Raffaele Esposito Brandi è infatti stato assoldato dallo staff del Piero nazionale e fa il pizzaiolo: si chiama Aldo Brandi (nella foto qui accanto).

E dai Fratelli La Cozza mi spiegano: "Raffaele Esposito Brandi sposò Maria Giovanna Brandi, zia del padre di Aldo Brandi, prendendone il cognome (a Napoli "Esposito" significa di padre ignoto). Negli anni 60 Pasquale Brandi, cugino di Aldo Brandi, decise di vendere la pizzeria a un suo cameriere, Vincenzo Pagnani, defunto anni fa: oggi è il figlio a continuarne l'attività nel locale di Napoli.
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