L'accampamento deserto

Rakashin
00domenica 9 agosto 2015 23:45
RAKASHIN {Spiazzo allenamenti} La dolce Avalon l'ha accolto, dopo manciate e manciate di anni, utilizzati al meglio delle sue possibilità. E' sempre stato un elfo solitario e leale a quelle poche persone che gli gravitavano intorno, e ora che è vecchio e stanco lo è più che mai. Tuttavia, nemmeno così in là con gli anni, ha smesso di credere nei desideri del suo cuore, il cui più importante era quello di tornare sull'Isola che l'ha visto nascere e crescere, con un padre tanto giusto quanto equilibrato in ogni sua scelta, e che gli ha insegnato l'importanza della saggezza e del pensiero. Si incammina per il campo vuoto, e passo dopo passo la malinconia del suo popolo comincia ad accompagnarlo, divenendo passeggera oscura del suo cuore antico. Nessun Guardiano dei Boschi Sacri. Nessun essere pronto a barattere una vita insulsa con quella dell'equilibrio e della Natura {Tristezza}. Avanza in quel tetro spettacolo, abbigliato con indumenti scuri e di cuoio, una casacca e dei pantaloni induriti dal sole e dalla polvere. I suoi stivali calcano l'erba rigogliosa senza provocare quasi alcun rumore, cosa di cui è estremamente fiero. Intorno a lui gli uccelli cantano e i lupi ululano, le rane gracidano e gli insetti ronzano. E' tutto nel perfetto ordine delle cose. La missiva della Regina però lo preoccupa, abbastanza da spingerlo a volersi rimettere in gioco: deve tornare ad allenarsi. Per questo giunto in uno spiazzo solitario del Campo, in cui i gli altri Guardiani dovrebbero allenarsi, si sfila la casacca e lascia cadere in terra le armi: scudo, spada elfica, arco e faretra.

RAKASHIN {Spiazzo allenamenti} Si inginocchia in terra, posando e piegando al contempo la casacca su una pietra lucida. Poi, rialzatosi fa alcuni passi in avanti. Gira intorno, su sè stesso, più di una volta, come se volesse esaminare le sue capacità di equilibrio. La testa gira, eppure soffermando lo sguardo su un punto riesce a riacquistarlo velocemente. Quando lo ritrova torna a piegarsi, schiena in avanti, ginocchia che si poggiano in terra, e piedi puntati sull'erba morbida come un cuscino. Dopo alcuni istanti poggia i palmi delle mani aperti al terreno, accasciandosi sopra con le spalle a toccare invece il dorso degli arti. Il corpo è teso, le punte delle mani e dei piedi sopratutto. Quando infine i muscoli delle braccia e dei pettorali si contraggono, cerca di alzarsi dal suolo col petto, distanziandosi fino a che la portata delle braccia può raggiungere la massima lunghezza. Poi torna a giù, rimanendo con i muscoli ancora contratti, visto che non tocca più il suolo con il petto. Ripete quei movimenti boccheggiando, e inspirando ogni volta che sale, per poi buttare fuori tutta l'aria al ritorno, direttamente dalla bocca. Fa fatica, le prime ripetizioni sono relativamente semplici, ma dopo le prima dieci comincia a sentire le braccia appesantite. Cerca il suo culmine, ma senza raggiungerlo, così che via via i muscoli si riattivano in quell'esercizio specifico per la forza {Potenza -1}

RAKASHIN {Spiazzo allenamenti} Quando finalmente la prima serie è finita, si accascia quasi senza fiato e forze, con il petto che tocca contro l'erba. Annusa il profumo delle piante, dei semi e della terra, il naso immerso tra la vegetazione e quasi spinto contro il terriccio profumato. Prende fiato, con una certa difficoltà, tuttavia pian piano la sua respirazione torna ad essere equilibrata {Resistenza -1}. Nel momento stesso in cui sente che è di nuovo pronto, le braccia tornano a contrarsi, e lo spingono nuovamente verso l'alto fino a che la portata della lunghezza dell'arto regge, e quando è al limite dopo qualche istante torna giù. I piedi puntati sull'erba spingono quanto basta, e i muscoli delle cosce si induriscono presto. Ancora una volta ripete quell'esercizio senza fermarsi finchè non sente le braccia dolore per lo sforzo di alzare il peso del corpo elfico {Potenza -1}. Inspira, rimanendo quasi senza fiato, fino a che non torna a riposarsi, piegando le braccia un'ultima volta, finendo col riposarsi sdraiato in terra a pancia in giù per diversi momenti.. Sorride, felice di quella nuova giovinezza appena ritrovato, e a questo allenamento che di certo porterà il suo corpo a tornare agli antichi fasti.

RAKASHIN {Spiazzo allenamenti} Con una pressione delle braccia sul terreno si alza in piedi, le ginocchia che vengono raccolte prima sotto il petto e poi lo scatto finale per tornare in posizione eretta. Si guarda intorno, e i raggi del quartino di luna in Cielo sembrano indicargli un'unica direzione: gli alberi. E' li che si dirige, verso una grande quercia con rami spioventi e intricati ma abbastanza vicini al terreno. Quando con un saltello raggiunge facilmente il più vicino al terreno, cerca di aggrapparsi al legno vivo e fresco con le mani, avvolgendo le dita intorno al ramo. Da li si tira su di qualche centimetro con le braccia, ma sentendole ancora intorpidite, decide di lasciarle distese, tenendosi però all'albero. Comincia a tirare su le ginocchia, unendole al petto ad ogni flessione, e lasciandole poi ricadere verso il suolo dopo qualche istante. Ripete il movimento, più e più volte, sentendo dopo poco gli addominali farsi dura e brucianti. Stringe i denti e continua, facendo lavorare i muscoli di quel corpo tanto agile quanto poco resistente {Res -1} e potente {Potenza -1}. Quando però la pancia del Noldor inizia a bruciare troppo, si ascia cadere in terra, con i piedi all'altezza delle spalle per assorbire l'urto leggero, insieme alle ginocchia. Si massaggia così l'addome, piegandosi in avanti con la schiena e riposa boccheggiante per qualche minuto.

RAKASHIN {Spiazzo allenamenti} Riposa i muscoli addominali stando piegato in avanti, riprendendo le forze e facendo nuovamente scorrere il sangue nelle sue vene senza dover irrorare i muscoli. Infine tenta nuovamente un nuovo saltello verso l'alto, spingendo con le cosce e i polpacci, e staccatosi da terra, torna ad afferrare il ramo su cui era appeso poco prima. Le braccia rimangono distese e rilassate ancora per qualche istante, finchè di nuovo i muscoli non tornano a contrarsi, spingendo verso l'alto il corpo dell'elfo. Lentamente, con una difficoltà sovrumana, cerca di tirarsi su, per fare arrivare il proprio mento all'altezza del ramo. Sente le braccia tremare, i pettorali diventare di fuoco, ma finalmente riesce ad arrivare alla fine delle tratta. Poggia il mento al tronco per qualche secondo, poi si lascia andare e nuovamente ripete quel movimento. Non lo fa molte volte, perchè inizia a sentire i muscoli che si irrigidiscono e che dolgono. Ma lo fa, a più riprese, finchè non sente la sua intera energia abbandonarlo {Potenza -1, Resistenza -1}. Infine si lascia nuovamente andare, con braccia e spalle tremolanti, e atterrato al suolo di dirige verso le sue vestigia, con le quali si ricopre. Fatica perfino ad alzare le armi, per appenderle ai loro foderi, ma quando vi riesce sorride e si da alla macchia, per rilassarsi tra gli alberi della foresta.


Riassunto: Allenamento in foresta, all'accampamento Ranger, da parte di Rakashin: flessioni da disteso, addominali e altre flessioni sulle braccia. Per l'ottenimento di skill fisiche.


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