Dalla minigonna alla Mini «limousine», mezzo secolo di moda britannica sbarca a Milano in anteprima italiana.
Milano-Londra andata e ritorno. Mentre i giovani volano Oltremanica con i viaggi low cost, l’Inghilterra avanza in città con i suoi simboli e i protagonisti dell’English Style. Alla Triennale venerdì sera si inaugura una mostra che ripercorre l’evoluzione degli ultimi cinquant’anni anni della moda britannica, a partire dalle minigonne, simbolo della «Swinging London» di Mary Quant, fino ai giovani talenti da scoprire come Julian Macdonald e le gemelle Tata-Naka, oltre a una flotta di Mini reinventate in chiave «Union Jack» che gireranno per Milano. L’incursione dei marchi inglesi arriva puntuale per la settimana della moda italiana. Da sabato al 26 al fianco di Armani, Ferré, Dolce Gabbana, sfileranno le icone dello stile «british» come Pringle of Scotland, Dak’s, Belstaff, nomi ai quali i sapienti restyling hanno regalato una nuova fortuna. La presa della città, cominciata con l’approdo di Burberry, Alexander McQueen e Jimmy Choo nel Quadrilatero della moda prosegue inesorabile. Per non parlare dei corsi di inglese, della moltiplicazione delle sale che propongono film in lingua e degli spettacoli nei teatri. Il più raggiungibile? Giovedì sera al teatro della Contraddizione (via della Braida 6) dove la Compagnia Tangled Feet debutta con «Catching Dust», in scena esattamente come a Londra.
La mostra British Fashion in Milan alla Triennale, (da sabato al 27 alla Triennale, viale Alemagna 6, ingresso libero, ore 10.30-20.30, lunedì chiuso) è stata organizzata dal Consolato Generale Britannico di Milano per promuovere la cultura inglese tra i milanesi, se ce ne fosse bisogno. Siamo anglofili e notoriamente «più anglosassoni degli anglosassoni», come dice Paul de Sury, nato a Londra e naturalizzato milanese, docente alla Bocconi. «Quel che più affascina gli italiani è l’anticonformismo degli inglesi», spiega il professore. Quel coraggio di osare ben documentato alla Triennale. La mostra, divisa in due sezioni, incomincia con gli stilisti d’oggi come Misa Harada, modista della famiglia reale capace di reinventare la coppola, o Frost French, dietro cui si nasconde Sadie Frost, ex moglie di Jude Law con l’amica Jamina French. Irresistibile è la parte storica: 20 pezzi dal Fashion and Textile Museum of London, firmati, tra gli altri, da Vivienne Westwood, Paul Smith e John Galliano oltre alla retrospettiva di Aquascutum, firma storica dei trench di Winston Churchill e Peter Sellers.
E per il pubblico dei comuni mortali? Alla Triennale ci sarà un salone dove due hair stylist offriranno gratuitamente consulenze personalizzate e accenni di british style. Protagoniste saranno anche le Mini, in versioni uniche, a disposizione dei signori della moda, che si vedranno girare per Milano. Pochi fortunati però potranno sedersi sui sedili in pelle nera della Mini «limousine» che lascerà esterrefatti i milanesi: 6 metri e 30 di lunghezza, è dotata di Tv a schermo piatto, lettore Dvd, radio Cd, tetto apribile, interfono per comunicare con l’autista e Jacuzzi per due. Ma niente sesso, siamo inglesi.
Fonte Corriere.it
[Modificato da m.harlock 19/02/2005 11.06]