Il nuovo disco della Mannoia: da De Gregori a Tiziano Ferro

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plato2005
00domenica 12 ottobre 2008 19:55
Apprendo ora che il nuovo album della Mannoia conterrà uno o piu' pezzi di Tiziano Ferro.
Ma la Mannoia non era la voce femminile della canzone d'autore?
Le canzoni di Tiziano Ferro possono piacere o meno, ma cosa c'entrano con le canzoni di De Gregori, Fossati, Bubola, Conte e Ruggeri?
Nulla, perchè fanno parte di quella imponente produzione di musica
commerciale,effimera e voluttuaria a cui siamo quotidianamente
(sovra)esposti.
So che qualcuno mi dirà che sono elitario ma sono davvero stufo di questa continua omologazione verso il basso.

=Samuele=
00lunedì 13 ottobre 2008 17:54
Gli ultimi albums di Fiorella Mannoia, non sono stati memorabili. Si denotava un produzione stanca e stucchevole in taluni episodi.
Anche la voce di Fiorella Mannoia, sembrava glaciale, amorfa, priva di sentimento come anche gli arrangiamenti.
Penso che la scelta di cantare brani di Tiziano Ferro, rientri sicuramente in un contesto "commerciale" e studiato a tavolino dalla Casa Discografica.
Ma è solo una mia opinione.

Sam
=Samuele=
00venerdì 7 novembre 2008 14:14
Recensione: Fiorella Mannoia - "Il movimento del dare".

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FIORELLA MANNOIA
“Il Movimento Del Dare”


Anno: 2008
Label: Durlindana
N. Catalogo 8869740552
Distribuzione: SONY & BMG Music Entertainment
Formato: CD

Come tutti gli altri albums di Fiorella Mannoia, quest’ultimo che ho tra le mani l’ho acquistato a scatola chiusa. Una grafica accattivante con colori tenui che racchiudono il viso e la chioma rossa di questa cantante. Anche la confezione è molto accattivante; sfumature che completano il tutto.
L’album è prodotto e arrangiato da Piero Fabrizi. Gli arrangiamenti sono quasi tutti buoni, fatta alcune eccezioni dove le campionature. Gli archi digitali programmati su tastiera rendono le canzoni troppo soporifere dal suono tecnologico.
E’ stato registrato al Groove Studio di M.S.S. (AR), allo Studio di Ripetta (Roma) e al Logic Studios (Milano).
Passiamo alle dieci canzoni, tutte d’autore, che parlano di sentimenti, di speranza, delle problematiche della guerra, aprirsi agli altri, amare ed apprezzare le differenze culturali, a capire il prossimo. Un suono elegante e raffinato, come Fiorella ci ha insegnato nei suoi precedenti albums, rende questo nuovo lavoro interessante. Una nota di demerito sulla durata breve, come i vecchi vinili, raggiunge i 42 minuti. In riferimento solamente al prezzo del CD.
A volte sono migliori gli album di breve durata che quelli a lunga durata dove si fatica ad ascoltarli tutti.

IO POSSO DIRE LA MIA SUGLI UOMINI.
La prima canzone è stata scritta da Luciano Ligabue. La canzone è in puro stile Mannoia. Ricorda un po’ la struttura della canzone “Quello che le donne non dicono”. Si avverte in pieno l’arrangiamento di Piero Fabrizi, indovinato in questo episodio.
Ha un andamento lento ed un suono elettrico. La melodia è molto bella, di facile presa. Fiorella canta con sentimento a tal punto che infonde brividi. Il finale è dettato dalla chitarra elettrica che fa un breve assolo.

LA BELLA STRADA.
Scritta da Ivano Fossati. Non nascondo che è la canzone che mi destava più curiosità rispetto alle altre perché ho sempre ammirato Ivano Fossati come autore di canzoni per Fiorella Mannoia. La mia attesa è stata premiata in pieno: una canzone splendida, dal sound arioso, con un ritornello che acchiappa immediatamente l’ascoltatore, non appena la cantante intona “”Quante rose avrai, nella vita avrai…”. Anche in questo episodio la canzone è elettrica, i riff della chitarra elettrica suonata da Piero Fabrizi è un marchio di qualità: originale.
La canzone è ricca di riferimenti ad altri albums di Fiorella Mannoia, ma non lascia quel “già sentito” che spesso si sentono in altre canzoni anche di altri artisti.
Questa canzone dimostra Fossati un autore valido che ha ancora molto da scrivere.
Da ascoltare in auto in piena campagna, con quel cielo carico di nuvole bianche e quelle colline verdi, perché ha anche riferimenti campestri.

IL MOVIMENTO DEL DARE.
Seconda canzone che mi destava curiosità perché scritta e interpretata in duetto con Franco Battiato. Si tratta più di una partecipazione.
L’intro è decisamente lento, con le tastiere, programmazione suonate da Max Costa e Paolo Costa. La canzone prende vigore con il passaggio di chitarra elettrica (Piero Fabrizi) che appesantisce un po’ il sound. Nel “bridge”, interviene Franco Battiato con la sua voce particolare (vi ricordate la voce dell’album “La voce del padrone”?).
La canzone scorre piacevole anche se talvolta è infastidita dalle chitarre elettriche e dalle tastiere programmate con archi digitali, davvero tediose. Particolare invece è la lap steel suonata da Piero Fabrizi che ammorbidisce il suono.

PRIMAVERA.
Prima canzone scritta e musicata da Piero Fabrizi. Un brano veloce, dal sound vibrante ed elettrico. Un po’ statico sia nella voce che nelle strofe e nel ritornello. Particolare la doppia voce di Fiorella programmata. Piero Fabrizi oltre alla voce, alla chitarra acustica e alla chitarra elettrica, da quest’ultima produce un sound particolare con l’archetto elettronico, o “e-bow”, che rende originale il tutto. Ma alla fine ci si accorge che la canzone non desta emozioni.

IL RE DI CHI AMA TROPPO.
Non ero affatto curioso della canzone di Tiziano Ferro, perché non mi piace affatto come autore e come cantante. Ma in questo caso mi devo ricredere, dimostrazione che ci sono certe canzoni che cantante e arrangiate da altri artisti hanno un maggiore effetto.
La melodia è molto bella, anche nel ritornello di facile presa, con quel “Quando parlerai di me…” cantato con espressione e sentimento da Fiorella Mannoia, che rimanda a quando albums come “I treni a vapore” sapevano trascinarci.
Tiziano Ferro canta con energia dando colore a tutta la canzone, dimostrando che con diversi arrangiamenti le sue canzoni potrebbero avere maggiore spessore.
E’ una canzone lenta, a mo’ di ballata (simile ad alcune canzoni dell’album “Gente Comune” del 1994), elettrificata soprattutto dalla chitarra elettrica suonata da Piero Fabrizi (suona anche ukulele, lo slide solo e l’electric sitar, meglio se era acustico, avrebbe dato un suono meno campionato).

FINO A CHE NON FINISCE.
Scritta da Bungaro (alias Antonio Calò). Una canzone lenta, introdotta dal pianoforte suonato da Valerio Calisse. Poi entrano in scena tutti gli altri strumenti dando colori elettrici, anche un po’ orientali (grazie all’electric sitar suonato da Piero Fabrizi).
Come musica e testo, dà un senso di sognante, con qualche passaggio drammatico. Ma il ritornello, il momento più alto della la canzone, prende corpo, diventando ariosa e lasciando qualche speranza. A volte, si ha l’impressione di ascoltare una canzone tipicamente “sanremese”. L’interpretazione di Fiorella Mannoia, sebbene si respira sentimento e voglia di dare emozioni all’ascoltatore, risulta un po’ fredda.
Le campionature disturbano un po’, soprattutto gli archi digitali suonati da una tastiera, rende la canzone asettica. Immaginate una vera sezione d’archi con strumenti a corda e legno. Avrebbe avuto un maggiore impatto sonoro.

IO COSA SARO’.
Ormai Jovanotti è diventato come un prezzemolo, lo si trova d’appertutto (vedasi Ornella Vanoni, Ron, Pino Daniele, addirittura Sergio Mendes, e molti altri artisti). Anche nell’album di Fiorella Mannoia compare con una sua canzone.
L’intro è molto funk, dettato dalla batteria (suonata da Alfredo Gilino) che da sola detta il ritmo. Non appena Fiorella Mannoia inizia a cantare, la melodia risulta molto infantile, alla Jovanotti maniera. Se i primi versi sono insipidi, l ritornello è facilmente orecchiabile e si può cantare già dal primo ascolto. Tedioso il coro “Oooooh…” che accompagna la voce della cantante.
L’assolo di chitarra elettrica, suonata da Piero Fabrizi, è dettata dall’effetto “wah wah” (nei crediti viene definito Dr. Q “funky solo”). Partecipano anche ai fiati Marco Brioschi (tromba e flicorno) e Elio degli EELST (flauto traverso), ma non sono evidenti.
Al termine della canzone si resta con un senso di incompleto, una canzone superflua, quasi da riempitivo, se vogliamo considerare Fiorella Mannoia come interprete di canzoni più raffinate negli arrangiamenti e nei testi. Non la vedrei affatto come interprete funky. La sua voce proprio non rientra in quei dettami.

CUORE DI PACE.
Seconda canzone scritta da Piero Fabrizi, autore di parole e musica sempre più valido e desta interesse, anche se alcuni episodi sono monocorde. Il titolo ricorda un album di Amedeo Minghi (di molti anni fa “Cuori di pace”). L’introduzione è ingannevole, perché parte lenta e ariosa, per poi cambiare registro e passare al reggae. La canzone nonostante è bella nella melodia e nel testo, viene rovinata dal sound tanto caro a Bob Marley (ma quello si che era reggae). Fiorella Mannoia canta con passione, nonostante la canzone resta statica.

CAPELLI ROSSI.
Scritta da Pino Daniele. Può essere dedicata ai capelli rossi di Fiorella Mannoia? E’ una canzone lenta, delicata. Si sente l’impronta di Pino Daniele e del suo songwriting. Era stata inviata dall’autore a Fiorella Mannoia, sette anni fa.
Inizia lenta con pochi strumenti, ma nel ritornello entrano tutti gli strumenti. Il sound sebbene leggermente elettrico, finalmente le programmazioni sono davvero leggere e non ingombranti. Il flauto traverso (suonato da Maurizio Giammarco) è messo in sordina, funge da accompagnamento; come anche il flicorno (suonato da Claudio Corvini). Troviamo però alla batteria una vecchia conoscenza: Elio Rivagli. Considero un valido batterista: ha suonato con Francesco De Gregari, con Ivano Fossati, ma anche con Claudio Baglioni e con la stessa Fiorella Mannoia.
Le chitarre elettriche e acustiche di Piero Frabizio sono meno evidenti, dando un suono più acustico e sobrio.

SOGNO DI ALI.
Terza ed ultima canzone scritta da Piero Fabrizi. Come è scritto sul booklet, questo brano è stato scritto per un bambino chiamato Abdhul Ali, ferito gravemente da un proiettile vagante durante la guerra in Afghanistan. La canzone è stata ispirata da un disegno di questo bambino, inserito anche nel progetto “Adotta un Disegno” ideato e realizzato da Vauro per Emergency. Come sappiamo Fiorella Mannoia è stata sempre attenta a questo tipo di problematiche.
La canzone è lenta. E’ introdotta da un suono sognante che rimanda all’infanzia e dalle tastiere programmate da Renato Cantele e suonate da Piero Fabrizi (polistrumentista in quando suona anche chitarre acustiche ed elettriche, basso elettrico, bouzuky, mandolino, voce). Il finale è strumentale con i vocalizzi di Fiorella Mannoia e il sound diventano più etnici, dando un spessore orientale.
Alla batteria e percussioni ritroviamo Elio Rivagli.
La voce calma e pacata di Fiorella Mannoia rende l’idea descrivendo in maniera chiara il messaggio del testo. Una canzone di forte impatto emotivo, ma la melodia e l’arrangiamento troppo campionato non decollano affatto.

In conclusione è un album cantato con sentimento e passione da Fiorella Mannoia. Non tutte le canzoni sono all’altezza di una interprete che può dare e merita molto di più. A tratti si sente il ritorno al passato e talvolta si nota il nuovo percorso della cantante dai capelli rossi.
Oltre al CD, a tiratura limitata perché in “digipack”, è stato pubblicato anche il vinile in edizione limitatissima.

Sam


VIDEO Non ufficiale: Fiorella Mannoia - "Io Posso Dire La Mia Sugli Uomini"


Frank2
00venerdì 7 novembre 2008 14:39
Grazie mille Sam, sempre puntualissimo quando c'è da recensire un nuovo disco!Mi dedicherò all'ascolto del nuovo disco di Fiorella che, a prima vista, non risulta essere all'altezza del precedente FRAGILE seppure con alcuni brani da tenere in considerazione, come CAPELLI ROSSI, LA BELLA STRADA, FINO A CHE NON FINISCE e IL RE DI CHI AMA TROPPO.
Una cosa che ho notato fin dal primo ascolto è, secondo me, la voce troppo "alta" di Fiorella, non fluida come al solito.Apprezzo moltissimo lei come interprete ma spesso tende a cantare le canzoni sempre allo stesso modo.
.Vanilla.
00mercoledì 4 febbraio 2009 12:52
Re:
Frank2, 07/11/2008 14.39:

Una cosa che ho notato fin dal primo ascolto è, secondo me, la voce troppo "alta" di Fiorella, non fluida come al solito.



Devo dire che anch'io ho avuto questa sensazione, confermata poi da un paio di esibizioni viste in tv, in cui ha stonato parecchie volte. L'ultima in ordine di tempo questa, secondo me davvero scadente:

it.youtube.com/watch?v=-dY9DRKu_Fk

Stona e dimentica le parole [SM=g27805] non la riconosco più [SM=g27804]
Frank2
00mercoledì 4 febbraio 2009 13:15
Re: Re:
.Vanilla., 04/02/2009 12.52:



Devo dire che anch'io ho avuto questa sensazione, confermata poi da un paio di esibizioni viste in tv, in cui ha stonato parecchie volte. L'ultima in ordine di tempo questa, secondo me davvero scadente:

it.youtube.com/watch?v=-dY9DRKu_Fk

Stona e dimentica le parole [SM=g27805] non la riconosco più [SM=g27804]



Beh ineccepibile l'osservazione di Vanilla, "acuta" ascoltatrice [SM=g27789].
A parziale discolpa di Fiorella, c'è da dire che lei stessa se ne è accorta, tanto da averlo candidamente ammesso sul suo spazio Facebook.

Pippina2
00giovedì 5 marzo 2009 14:41
Ieri sera, al teatro Team di Bari, Fiorella ha cantato Giovanna d'Arco. Ragazzi miei, è stato un momento SACRO!
Grazie, grande Fiorella!
Frank2
00venerdì 6 marzo 2009 20:18
Scaletta concerto: Io posso dire dire la mia sugli uomini Mimosa Sally C'... Visualizza altroè tempo E penso a te Come si cambia Fino a che non finisce Il movimento del dare Il sogno di Ali O che sarà Occhio non vede, cuore non duole Cosa sarò La bella strada Giovanna D'Arco Smisurata preghiera I treni a vapore Il re di chi ama troppo Il cielo d'Irlanda Il tempo non torna più Buontempo Quello che le donne non dicono Mas que nada Carlito Marron Impressioni a caldo: di Fiorella ho assistito a concerti, secondo me, meglio riusciti...sarà che le canzoni dell'ultimo disco proprio non vogliono saperne di piacermi (a parte "Il re di chi ama troppo"), così come quelle di "Onda tropicale" (sull'ultima, però, ho strappato un mezzo passo di samba con Fiorella :-).Assolutamente fantastica "Giovanna d'Arco" (...ho cantato molte canzoni e anche alcuni capolavori...come questa canzone che mi ha regalato Francesco De Gregori...) e ben riuscita la rivisitazione in chiave jazz di "Sally".
Piacevolissima sorpresa ... Visualizza altroè stata "Mimosa"...davvero una chicca... Con "C'è tempo" pareva si fosse su altri mondi, altri pianeti, su un tempo sognato che bisognava sognare. Ultima annotazione: la voce di Fiorella, ieri dal vivo, è sembrata diversa anni luce da quella del "Movimento del dare": lì - a parer mio - troppo tirata, innaturale; ieri a dir poco sublime come anche la solita grazia che le è propria quando incanta muovendosi così dolcemente sul palco, vestita divinamente.
Insomma, a parte alcune minime riserve, Fiorella mantiene intatto il suo "X-Factor" :-) e, accompagnata da una band di primissimo livello, continua a regalarci momenti, istanti di vera emozione...che, con i tempi che corrono, è merce rara e quindi, proprio per questo, da ricevere a piene mani approfittando del "movimento del dare"...
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