Insomma, non credo che quella dei genitori sia stata una scelta così semplice e dettata solo dall'egoismo.
Certo, come ho detto prima concordo sul fatto che quel prete andasse denunciato (anche se, come al solito, sarebbe uscito subito per qualche motivo...); però, al contempo, si sarebbe dovuto fare in modo che la vicenda passasse sostanzialmente inosservata, in modo da non peggiorare ulteriormente la situazione del ragazzo: cosa che, oggi, è probabilmente impossibile...
Spero vivamente che tu sia scherzando. Qualunque genitore che abbia il diritto e l' onere di definirsi tale non solo avrebbe denunciato l' accaduto, ma avrebbe anche provato una sana voglia di massacrare il colpevole.
Ora non entro nella questione etica del perdono o della pena di morte (che aborro), ma davvero, è un sentimento che sorge naturale, quello di provare rabbia e disgusto contro chi fa del male ad una persona a noi cara, figuriamoci poi se capita ad un figlio, figuriamoci se è un reato sessuale, e, perdipiù, ai danni di un bambino. E per quanto riguarda la presunta notorietà indesiderata che potrebbe avvolgere la famiglia, ci sono misure di tutela contro le donne stuprate, figuriamoci contro un minore. Se leggi una notizia del genere su qualunque giornale, noterai che il nome della piccola vittima è sempre abbreviato o di fantasia. Certo testimoniare o rivivere quei momenti potrebbe essere doloroso, ma sarebbe nulla in confronto di tacere e di vivere con un dolore simile per tutta la vita. Su un programma dedicato a Crimen Sollecitationis, uno dei ragazzi che ha avuto il coraggio di denunciare solo da adulto ha vissuto una vita miserevole, tra depressione e sensi di colpa, vedendo poi che il colpevole che veniva solo trasferito.
I genitori del ragazzo non sono stati egoisti, sono dei mostri.
Hanno sacrificato la vita del loro figlio, la loro umanità e il loro senso di giustizia sull'altare della rispettabilità e dell' ossequio alla Chiesa.
E' anche grazie a gente come loro se i vari scandali sessuali che coinvolgono preti sono stati insabbiati o sono scoppiati con anni di ritardo, oltre che la politica adottata dalla Santa Madre Chiesa, che opera, citando le parole del Governatore dell' Oklahoma Frank Keating,cattolico e repubblicano convinto, a "
non obbedire ai mandati di comparizione dei Gran Jury, sopprimere i nomi dei preti accusati, negare, confondere, non spiegare, è il modello di un'organizzazione malavitosa, non della mia Chiesa", per non tirare poi fuori la questione dei vari preti sentenziati colpevoli e trasferiti in Italia per salvar loro il sedere.
Comunque, tornando al discorso di Evil Lady Nanto, non credo che si possa giudicare il grado di civiltà di un paese se dal fatto che un genitore decida di insabbiare una vicenda di pedofilia. Di persone del genere, prigioniere della loro mentalità piccolo borghese o delle loro ossessioni religiose che vedono con orrore qualunque scandalo, qualunque perdita del decoro,tanto da tacere, ne esistono dappertutto. Non si può estendere un giudizio su di un comportamento del genere, operato da un singolo, su tutta una categoria, specie se non si hanno dati alla mano. Questa è una triste vicenda che non ha niente a che fare con il decadimento morale,anzi. Anni fa, quando di morale ce ne era fin troppa, episodi del genere si verificavano più spesso, vuoi perchè c'era molta più bigotteria, vuoi perchè la fede ed il rispetto verso la figura del prete salvatore di anime era molto più diffusa.
Resta comunque il fatto che sono disgustata, e che non ci metterei solo il pedofilo, in cella.