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firesword
00martedì 8 marzo 2005 18:10
epoche assai lontane, la Cina era divisa in sette regni, ognuno dei quali combatteva per la supremazia, costringendo la popolazione a sopportare morte e sofferenza. Il regno di Qin era il più determinato. Il suo re, ossessionato dall'idea di diventare il primo imperatore cinese, era continuamente oggetto di attentati messi in atto da assassini provenienti dagli altri sei stati. Fra i tanti però, quelli che lo preoccupavano di più erano Spada Spezzata, Neve che vola e Cielo. Sconfiggere i tre killer era un'impresa quasi impossibile, tanto che il re di Qin non esitò a promettere denaro, potere, gloria e un'udienza in privato a chiunque ci fosse riuscito. Un giorno giunse a palazzo un enigmatico sceriffo, Senza Nome, che recava con sé le armi dei tre sicari. Il re lo ricevette con tutti gli onori e volle ascoltare dal valoroso guerriero come aveva sconfitto i malvagi assassini. Senza Nome iniziò a raccontare la sua storia: descrisse i tanti anni passati ad allenarsi con la spada, il violento scontro avuto con Cielo e l'inganno che aveva ordito per sconfiggere Spada Spezzata e Neve che vola. Alla fine del racconto il re di Qin gli racconta la sua versione dei fatti e nulla si dimostra essere come era apparso fino a quel momento...
Presentato da Tarantino (palesemente affascinato dalle storie orientali), Hero non intende raccontare la storia di un eroe, ma tenta di spiegare cosa significa essere un eroe in un periodo truculento, in cui l'onore e il rispetto si sono persi. È la narrazione epica della vita di guerrieri solitari, di mercenari in cui ad una splendida fotografia si aggiunge la magia e la delicatezza di una storia che resta costantemente sospesa fra sogno e realtà. Anche se si parla di assassini, il regista non tralascia mai di approfondire gli aspetti più intimi dell'animo di ognuno. Essi sono uomini e donne spinti da passione e ardenti di sentimenti, sono esseri che si attaccano a mille emozioni ma che sanno percorrere solo una strada, quella della violenza. Non desistono mai, sono tenaci, forti d'animo eppure così soavi da restituire allo spettatore un sentimento di leggerezza. I combattimenti, un misto di arti marziali, pratica zen, salti, voli esagerati e atterraggi degni dell'uomo ragno sono sempre coreograficamente perfetti e ideologicamente appropriati. I vari punti di vista della spiegazione dei fatti hanno tutti una loro coerenza ed una loro conformità: inizialmente può sembrare difficile seguire i vari riposizionamenti della trama, ma ripensandoci dopo, a mente fredda, se ne assaporano tutte le sfaccettature e tutte le sottigliezze. È uno di quei film che non vanno bevuti tutti di un fiato, ma sorseggiati per assaporarne meglio il gusto ed esaltarne le proprietà.

Teresa Lavanga

sery84
00lunedì 23 maggio 2005 10:30
Bellissimo film cappa e spada alla cinese!!!!

Un film sull'onore e sullo scontro tra sentimenti personali e senso di giustizia e fedeltà al popolo.

Una storia raccontata in varie versioni.
La scenografia è favolosa e fa riferimento alla simbologia cinese dei colori:
ogni versione della storia viene "rappresentata" (diciamo così) con un colore diverso.... tutto da scoprire.


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