Questo film del '92 non è "vuoto" e "corrivo", come qualcuno lo ha definito. Anzi io lo trovo molto riuscito, perchè riesce in maniera molto convincente a sbeffeggiare una certa maniera di fare televisione. E' vero che una volta bastava una telefonata di Craxi per essere assunto a qualunque titolo in RAI ma è altrettanto vero che non è la telefonata in sè e per sè a essere passata di moda. Quindi il film si presenta ancora oggi molto attuale...
Ci sono un festival nazionalpopolare (Sanremo) e un presentatore (Pippo Franco). Un manipolo di cantanti che più sfigati non si può, tutti quanti aventi un qualche santo in paradiso, e una pletora di raccomandatissime soubrette. Discografici corruttori, che hanno già la classifica pronta un anno prima, e tutto un sottobosco di personaggini senza qualità alcuna che si agitano per accaparrarsi parte del grande companatico.
Insomma una pellicola molto realista, molto più di certi capolavori del neorealismo dove si vedono i poveracci che volano sulle scope a mò di befane, della quale si ricordano con piacere alcuni siparietti. Come quando, nel commentare gli ottimi risultati della rassegna, Pippo Franco sostiene che Sanremo è come il fumatore di spinello. Tira sempre...
[Modificato da domiix 12/01/2006 23.42]