FRANCOFONIA di Aleksandr Sokurov

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
verdoux47
00lunedì 28 dicembre 2015 20:44
di Aleksandr Sokurov



Sokurov ama la pittura, si sente più pittore che regista e se ne ricorda spesso, se non sempre, nei suoi film. Sia come sostanza intrinseca del film stesso come “madre e figlio” o “Hubert Robert”, sia come visita guidate nel tempo attraverso l'arte come “arca russa” o “elegia del viaggio” dove la MDP entra nel dipinto.
In questo suo ultimo film Francofonia l'approccio è più intellettuale, usa di più la parola e la voce, la sua, che non l'immagine; una riflessione dotta sull'arte, sul ruolo dell'arte, sulla sua capacità salvifica dell'umanità, (la bellezza salverà il mondo? Bisognerebbe salvaguardarla però) ma anche, in contraddittorio, sui delitti che si compiono in nome di essa.
Ricorre nel film l'immagine metaforica di una nave carica di opere d'arte in fuga dalla barbarie alla deriva e sballottata dalle onde dell'oceano, un'arca alla cui effimera sopravvivenza è affidata la bellezza che l'uomo ha saputo creare tra guerre, sopraffazioni, cattiverie e indicibili sofferenze; quel cargo è il lascito di bellezza che l'uomo offre alle future generazioni, ma è anche la testimonianza della sua malvagità intrinseca. (in alternativa ci sarebbe la soluzione svizzera dell'orologio a cucù).
In questo film Sokurov non dipinge come sa, ma parla; parla di arte, del ruolo dell'arte nella storia umana, parla dei saccheggi, dei delitti in nome commessi dell'arte, parla di Napoleone cui non dedica una sinfonia eroica per festeggiare il sovvenire di un grande uomo, ma lo guarda con una certa antipatia, lo guarda come la grossa contraddizione umana di un portatore di libertà nelle intenzioni forse sincere, ma alla prova dei fatti razziatore di opere d'arte, oppressore e tiranno forse per necessità di difesa della rivoluzione dai prussiani, che non si fecero attendere molto per venire a restaurare.
Non tutti i tedeschi sono prussiani o nazisti, ovviamente, e tra di loro si nasconde qualche persona perbene come il conte Franziskus Wolff-Metternich (vorrei ben vedere col cognome che si ritrova) che trova una intesa con il sovrintendente francese del Louvre; ne nasce una complicità, tesa a salvare quanto più possibile le opere d'arte custodite nel museo, che paradosso estremo, devono essere salvate dalla stessa civiltà che le ha generate. In questo è più coerente ISIS che distrugge e basta e condanna ogni arte figurativa come blasfema; per quanto odioso è finora è stato meno dannoso. Nella mente del conte Metternich c'è l'idea di una unione europea franco tedesca, a guida tedesca si intende, unita dalla cultura comune e soprattutto dall'anti bolscevismo; salvare il Louvre e abbandonare l'ermitage al suo saccheggio. Qualcosa di analogo era già balenato nelle idee dall'ufficiale nazista indesiderato ospite nel silenzio del mare. Anche lui era un tedesco per bene intellettuale, musicista, che vede Francia e Germania affratellate e con intenti comuni.
Ma qui Sokurov non ci sta, è antibolscevico si, ma è russo fino in fondo all'anima, si ribella, non darebbe mai l'ermitage, l'arca russa, di cui esalta l'eroica difesa del popolo russo durante l'assedio di Leningrado in cambio del Louvre difeso solo da uno zelante funzionario nell'indifferenza dei Francesi.
Il film è molto parlato, forse un po' troppo, molto celebrale, qualche immagine in più mi sarebbe piaciuta, visto che Sokurov ne è capace. Buona la parte storica e documentaristica, ma soprattutto splendide le immagini del Louvre svuotato ed in rovina opera, dal suo adorato Hubert Robert.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:31.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com