Chi vuole parlare di Donkey Kong Country?
Io! Io! Iooooo!
Onore e gloria a uno dei pochi giochi in grado di far venire la paresi mandibolare a dieci anni di distanza dalla sua uscita.
E peraltro caratterizzato da un level design per cui l'espressione "calibrato alla perfezione" è riduttiva.
Senza parlare di un po' tutta l'ironia di fondo sull'appeal esteriore "for fighetts only".
E il secondo capitolo era pure sufficientemente innovativo nelle meccaniche di base da non far storcere il naso a chi aveva bollato il primo episodio come "abbastanza canonico" (ma poi soprassedette sullo sciacallaggio delle sezioni col carrello in miniera da parte di tutti i platform dell'epoca).
Quant'era bello Donkey Kong Country 2... finirlo al massimo e anche oltre (102%!) è stato bellissimo.
Per poi non parlare della colonna sonora che ha fatto storia.
Ve lo ricordate l'inizio, con Donkey che rotola giù da casa sua, e parte lo swing?
Troppi momenti belli... la fattoria della paura, il galeone dei pirati, la torre tossica con gli sfondi in simil-3D, l'alveare, il luna-park, i livelli innevati, quelli acquatici con la distorsione visiva.
L'apologia della spensieratezza.
Vabbè, basta. L'Abiusi, nel recensire i primi due capitoli, si è sprecato. Leggete lui, piuttosto.