2 Agosto 1980

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Marko821
00martedì 2 agosto 2005 03:22
2 agosto 1980, stazione di Bologna. Sergio Secci ha 24 anni. La sera prima telefona ai suoi genitori, Torquato e Lidia: "Stasera sono a una festa. Domani vado su in Alto Adige, a Bolzano, prendo l'espresso delle 8,18 a Bologna". Ha la voce tranquilla, distesa, calma ma quel giorno Sergio non riesce a prendere il treno. Uno stupido ritardo di pochi minuti. Si reca all’ufficio informazioni e scopre che un altro convoglio sta per arrivare. E’ annunciato alle 10,50. Attende la sua coincidenza.

Anche Roberto Procelli è a Bologna. Viene da San Leo di Anghiari,Arezzo. E’ partito soldato. 121 Battaglione di artiglieria a Bologna. Ora si trova lì, sotto la pensilina, ad aspettare il suo treno di ritorno. Si mette sotto il vecchio orologio della stazione. Lancette che segnano il tempo, e treni in arrivo, e nuove partenze.

Lo può vedere quel fiume di gente, di treni in transito che si intersecano lungo binari affollati, di grida di venditori di panini e bibite. Del resto è il 2 agosto e un Paese vuole andare al mare. Le carrozze sono stipate fino all’inverosimile. C’è chi entra dalle porte. Enormi valige passano dentro a pochi centimetri di finestrini aperti. Una ressa. In biglietteria c’è una coda che non si vedeva da tempo, tutti spingono, i posti sono pochi, chi ha prenotato, chi non avrà mai un biglietto quel giorno.

I bambini non conoscono le regole degli adulti. Figuriamoci in una stazione d’agosto, in mezzo a quel chiasso è come sentirli. Scappano, si nascondono poi si riprendono e si rincorrono. Una danza che può andare avanti fino all’infinito. "Dai.....non mi prendi....non sai correre". I genitori non riescono proprio a tranquillizzarli. Ci sono i fratelli danesi Eckhardt, 14 anni e Kai Mader ,8 anni, un bambinone dalla faccia tonda. Margherete Mader, 39 anni, è la loro madre. I bambini corrono....corrono....senza sosta.

Nella sala entra un uomo con una borsa-valigia in mano, di quelle con la cerniera e piedini metallici. Si guarda intorno, tutti parlano, fumano, leggono. Non badano a quello che accade. Non prestano granché attenzione. Nessuno lo vede, nessuno lo scorge tra tanti volti. Un sospetto, una circostanza, una testimonianza. Niente. L’uomo piazza la valigia sul tavolino portabagagli, a cinquanta centimetri dal suolo, accanto al muro portante della sala, il timer è già azionato, puntato su dei numeri, 10,25.

Dieci minuti. Poi la strage. Venti, venticinque chilogrammi di esplosivo gelatinato Compound B, di tipo militare, compresso in una valigia, di aspetto normale. 10,25. Un vento forte spazza via ogni cosa, un tornado violento, più forte di un terremoto, qualcosa che ha il sapore della morte e di cose bruciate, di vecchi boati, e urla, e grida, polvere, fumo, odore di braccia. Una sala d’aspetto di seconda classe si è sbriciolata come fanno quei castelli di sabbia quando c’è l’alta marea, è entrata in quella di prima classe e ha travolto ogni cosa.

Centinaia di metri cubi di terra, travi lunghe duecento metri, pensiline in acciaio, traversine, sassi, binari troncati di netto, frammenti di rotaie, enormi blocchi di cemento armato ridotti a minuscoli pezzetti, con dentro uomini, donne, bambini, ragazzi, anziani, due carrozze del treno straordinario 13534 Ancona-Basilea, il ristorante Cigar, e ancora speranze, discorsi, progetti, sogni di una vacanza promessa solo per un’estate. Un onda lunga di tutto questo si é riversata in meno di un secondo nella piazza della stazione, verso il binario 1, infilata laggiù nel sottopassaggio. Un mondo compatto, fatto di cose e persone che poco prima erano vive, è venuto giù, sfaldato e si è dissolto. E in quel macello l’orologio si è fermato. 10,25. 85 morti, 200 feriti.

Strage alla stazione di Bologna. Sentenza della Corte di Cassazione.

Ergastolo per i neofascisti dei Nar Francesca Mambro e Valerio Fioravanti. Sette tribunali accertano che sono gli autori della strage. Dai 7 ai 10 anni di carcere per il capo della loggia P2 Licio Gelli, il faccendiere Francesco Pazienza, i vertici del Sismi, Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte. Sono i personaggi che hanno depistato le indagini.

Provate a chiedermi dove sono queste persone…

Oggi sono tutti liberi


http://www.retedigreen.com/reading.htm

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