"L'ombra si allunga, e giunge sempre alle spalle"

Fehrer
00giovedì 16 giugno 2016 15:38
Fehrer, Nyule

Riassunto:

Una breve chiacchierata vede l'Alfiere e la Dragonessa scambiarsi reciprocamente informazioni, specialmente dopo la confessione dell'inserviente del Sanitarium, che ha raccontato al primo gli eventi che hanno portato alla scomparsa di Almarth.
I due stabiliscono poi un piano d'azione immediato.

Commento:

Non giocavamo da tanto, vis-à-vis.
Sempre un piacere. Grazie!


FEHRER [Bettola | Tavolo 7] E' uscito di buon mattino. Probabilmente perché non dorme: mentre la gente sogna, acquartierata nel proprio sonno dalla consistenza di tiepide coltri, l'incubo dell'Ishtuk continua. Ha occhiaie assai visibili, del resto, l'uomo dei ghiacci. Eppure, piuttosto che apparire poco lucido, i suoi movimenti disarticolati e incoscienti, l'espressione è presente, il corpo una macchina da guerra aggraziata e perfettamente oliata. Dalla seduta del banco che occupa, il Nith ha una visuale perfetta di chi entra nel locale, di chi scende dai piani superiori e, con un po' d'attenzione, di chi siede di fronte all'oste. Nessuno dei figuri che mangia e beve a poche ore seguenti l'alba, tuttavia, è la persona che aspetta. E non si cura d'aspettarla mitigando le apparenze: il volto maschile è conosciuto e riconoscibile, ed è facile collegarlo al draconico che ha spesso visitato la cittadella, perseguendo i propri affari senza badare al governo che sedesse al trono. Una spada bastarda, inguainata nel suo fodero prezioso, è appoggiata d'elsa al tavolo, punta in terra, accanto alla gamba destra. Rimane in attesa, silenzioso e paziente.

NYULE [Ingresso > Tavolo 7 | Forma Elfica] Che sia un palazzo o che sia una bettola, per l’Eterna fa poca differenza. La dragonessa ha visto il mondo in lungo e in largo, è stata nei grandi palazzi degli elfi ed ha vagato per i più bui vicoli delle città degli umani senza mai formalizzarsi troppo, pertanto entra nel luogo di ristoro di Barrington senza preoccuparsi che la la sedia sulla quale a breve prenderà posto potrà essere meno comoda della poltrona del palazzo del governatore. Ha scelto di incontrare l’alfiere nero lontano da palazzo per garantirsi la riservatezza che le mura delle sue stanze ormai non possono più assicurare. Sopporterà senza problemi l’odore di sudore. Quando varca la soglia, l’Eterna non fatica a scorgere il draconico. Lo saluta da lontano con un cenno del capo appena percettibile e gli si fa vicina muovendosi con la consueta grazia. La figura della sacerdotessa stona tra quei tavoli: troppo bella, troppo elegante, troppo delicata. E la stella che le adorna la fronte stona con la città in cui si trova. Confini… Ancora troppi. Solo le spade che le pendono al fianco sinistro riescono in qualche modo a far sì che la diaconessa possa amalgamarsi alla gente che è solita frequentare la locanda barrintoniana. [Che la dea ti benedica, Fehrer] mormora al colosso, mentre prende posto al suo tavolo, sedendogli vicino, da un lato, così da non dare le spalle all’ingresso. La superficie del tavolo viene ingombrata dal prezioso scudo di drago, di cui l’alfiere non faticherà a riconoscere la fattura. [Grazie di essere venuto.] Gli sorride, con la solita espressione dolce e amorevole.

FEHRER [Bettola | Tavolo 7] Se la sagoma di Nyule - bella come quella di un'elfa, sebbene al di sotto delle carni apparentemente fragili si nascondano scaglie d'acciaio - non ha nulla a che spartire con lunghe tavolate in legno e individui prezzolati, l'Alfiere Nero - che di puro, probabilmente, ha solo gli occhi: chiari e sereni - ha tutte le carte in regola per figurare ben bene in un ambiente del genere. Non fosse per l'appartenenza alla Lex e per i principi che ha ormai da anni fatto suoi, si confonderebbe alla grande fra figuri di dubbio conto; fra una rissa e un boccale sollevato alle cause più disparate. Si alza in piedi, lentamente, ricambiando il cenno della Diaconessa e aspettando che sieda, prima di tornare giù anche lui. [Dovere] mormora, laconico, la voce che, in confronto a quella altrui, non possiede alcunché d'aggraziato. Ma è profonda. Tanto da tranquillizzare e rasserenare gli animi: quella di Nyule vi riesce attraverso la musicalità e la dolcezza, quella del Bastardo attraverso la sicurezza e la mitezza. Nel profondo del cuore dell'Ishtuk, alberga la più sconveniente e impura delle fiere, eppure il mortale si mantiene cortese e distaccato: alla negatività insita nel suo animo, ormai mescolatasi al sangue e alla coscienza, ha da tempo opposto la lucidità e un carattere fiero e risoluto. [Dopo la vostra pergamena, ne ho ricevuta una di Rastal. Mi invitava a raggiungere il Sanitarium per conto suo, e così ho fatto. La padrona di casa non c'era, ma ho interrogato il suo inserviente. La donna, Nianna, ha portato via Almarth una decina di giorni fa] esordisce così, preparando il campo.

NYULE [Tavolo 7 | Forma Elfica] Mentre la dorata si accomoda, l’alfiere inizia a scoprire le prime carte e nuovi tasselli affluiscono alla porzione di memoria draconica dedicata agli avvenimenti più recenti. [Sapevo della missiva. Ero con Rastal quando l’ha scritta] spiega con tono mite, quasi che la notizia appena appresa non l’abbia nemmeno sfiorata. [E avrei voluto venire con te], conclude, prendendosi poi il solito lungo silenzio prima di proseguire. C’è chi non si abituerà mai a quei buchi silenziosi, che lasciano il tempo sospeso per periodi di cui non è possibile prevedere la durata. [Dunque abbiamo visto giusto], riprende facendosi più seria. [Almarth non ha lasciato questa terra con le sue gambe e, se quello che avete scoperto è vero, c’è anche una buona possibilità che non l’abbia mai lasciata. La Allen l’ha preso… E conosci altri dettagli? E’ vivo?] Il tono non è preoccupato, ma non è più quello lieve e dolce di sempre. C’è decisione. [Purtroppo devo aggiungere altre brutte notizie, Fehrer. L’ho detto a Rastal e ora lo dico anche a te: il vice governatore non è persona di cui fidarsi. Il suo passato ha radici affondate nella congrega del Caos e posso supporre che la sua apparizione a palazzo non sia stata affatto casuale. Per fare una semplice somma, non ti serve la mente di un drago.] Lascia a lui tirare le conclusioni. [L’ombra si allunga, e giunge sempre alle spalle…]

FEHRER [Bettola | Tavolo 7] Annuisce, dandole modo d'intendere, dunque, d'avere ragione. E, per quanto riguarda i lunghi istanti fra una frase e l'altra: l'Alfiere ha un Drago nella mente. Una Bestia che, per quanto irruenta e malevola, possiede saggezza ed eternità nella stessa misura in cui ne possiede Nyule. Conosce la loro visione del mondo. E' preparato tanto alle loro parole quanti ai loro silenzi: vale la pena considerare i secondi per attendere le prime. [Lo so. Ma aspettare e accordarsi avrebbe rubato momenti preziosi. E io sono solo un mortale.] Le sorride debolmente, consapevole del peso delle notizie che dovrà sbocconcellare a breve. [L'uomo del Sanitarium mi ha raccontato d'averla ricevuta approssimativamente dieci notti fa] conferma, riepilogando ciò che la dragonessa sa già. [Sembra che Nianna fosse una furia, e che cercasse proprio Almarth, che occupava una stanza dell'edificio per via di una ferita curata dagli ospitalieri. Ha sfondato la porta della stanza, ha vinto la breve colluttazione che si è tenuta in strada - nel frattempo, il Governatore provava la fuga attraverso una finestra - ed è stata vista portare via il corpo dell'uomo, in spalla. Molto, per una fanciulla indifesa e su cui qualcuno possa aver mosso violenza. Poco, se consideriamo l'eventualità che faccia parte del Caos. E a questo punto non c'è dubbio sulla versione dei fatti.] Una breve pausa. Molto più breve di quelle della Diaconessa, per inciso. [Sì. Ho letto. In un momento del genere, Rastal dovrebbe tenere in gran considerazione il passato di quell'uomo. E sapere quanto prima ciò che abbiamo scoperto.]

NYULE [Tavolo 7 | Forma Elfica] Il tempo che serve a scambiarsi le ultime informazioni è decisamente poco rispetto a quello che la dragonessa dedicherà per analizzarle. Nella mente antica c’è una ragnatela intessuta da una miriade di fili che collegano ogni dato saliente ad un numero incredibile di possibili risvolti. Le supposizioni che diventano certezze si illuminano, mentre quelle che restano supposizioni sbiadiscono, rimanendo però presenti nel mosaico, pronte ad accendersi nel caso in cui nuovi eventi dovessero portare a nuove rivelazioni. Ora la dragonessa è concentrata sugli accadimenti al sanitarium e il suo pensiero si focalizza sulla scena che Fehrer le racconta. La replica tra i pensieri, creando immagini vivide quanto più possibili vicine alla realtà che riesce ad immaginare. [E’ andata a prenderlo e sapeva dove si trovasse, dunque qualcuno ha riportato a Nianna questa informazione], commenta assorta. [Ha sfondato una porta?] Domanda, senza attendere una risposta. [Dunque Almarth era chiuso dentro… Da che parte stanno le chiavi? All’interno, per la privacy del paziente, o all’esterno, per la miglior gestione del personale?] Anche in questo caso lascia che l’alfiere tragga le stesse conclusioni che lei non ha bisogno di pronunciare. [Tornerò in quel posto. Potrei scoprire qualcosa di più.] Un respiro profondo riempie i polmoni dell’elfa, che soffia fuori in uno sbuffo un po’ di tensione. [Rastal è preoccupato. Le congreghe di Barrington non lo appoggiano. Chi ha creato diffidenza è riuscito a farlo bene, ma è tempo di cambiare le cose. Cosa intendi fare, da qui in avanti?]

FEHRER [Bettola | Tavolo 7] Non disturba i suoi pensieri. Il tempo che Nyule impiega per replicare l'accaduto, simulando mentalmente la scena che la voce dell'Ishtuk ha dispiegato, egli lo utilizza per rimpinguare le braci d'una pipa rubata alla giubba, piazzandola poi in un angolo della bocca. Più per interesse che per piacere: è come se il fumo affogasse gran parte dei pensieri, lasciando a quelli che restano l'ordine di disporsi schematicamente. Gli occhi socchiusi e la bocca semiaperta, l'Ishtuk annuisce alla domanda della dragonessa, confermandole una teoria cui aveva pensato. [E' caratteristico, da queste parti. Ho perso il conto delle volte in cui il Caos ha fatto il proprio ingresso calciando quella porta...] mormora, la voce lievemente distorta dal lungo bocchino, indicando l'uscio poco distante. [...piuttosto che aprirla.] La osserva attentamente, riflettendo sulle implicazioni dell'affermazione della dorata. Implicazioni gravi, sulle quali il Nith, tuttavia, prova a ragionare. [Non conosco l'entità della ferita di Almarth, ma se fosse al Sanitarium a causa di qualcuno... quel qualcuno è la stessa persona che ha poi comunicato l'ubicazione del Governatore a Nianna. Quella notte non c'erano curanti. E quel luogo non ha sicurezza.] Scuote la testa, con disappunto. [I precedenti accordi firmati prevedevano che le due terre imbastissero un tribunale misto per giudicare i colpevoli incriminati di azioni ai danni di individui con altro vessillo. Non so che fine abbia fatto Almarth, ma, per quanto Governatore di Barrington, mi riferiscono fosse avalonese. E forse credente. Per quanto mi riguarda, Nianna deve rispondere a Barrington come ad Avalon, nella misura in cui quegli accordi scritti recitano. Cosa intendo fare? Trovare Nianna. Una cosa mi piace ben poco, al mondo: le bugie. E lei, ad oggi, ne ha dette molte.] Toglie la pipa dalla bocca. Sbuffa il fumo dalle labbra, sollevando la testa. [Per riuscirci, probabilmente dovrò ricorrere ad arti e conoscenze che stanno bene a me, ma forse non a tanti altri. Voi compresa.] Le sorride, chiedendole implicitamente di non fare domande. Almeno per ora. [Ma lasciate anche il Sanitarium a me. La padrona di casa, Edave, è una mia conoscenza e con lei ho un debito. Devo parlarle. Voi pensate a Rastal e al suo vice. Siete senza dubbio più adatta di me a stare accanto al nano.]

NYULE [Tavolo 7 | Forma elfica] E’ il suo turno di ascoltare e lo fa con paziente interesse, sebbene abbia già deciso quali saranno i suoi prossimi passi. [Trovare Nianna], ripete annuendo. [Questa è senza dubbio la nostra priorità.] Non c’è dubbio che sia così e che tutti i loro sforzi dovranno andare in quella direzione. [Se Almarth è ancora vivo, trovando lei troveremo anche lui. Poi la giustizia farà il suo corso.] Medita ancora un attimo, riflettendo sulle ultime parole dell’alfiere, al quale replica con un sorriso. [Non ti domanderò dettagli sui modi che intendi adoperare, ma tu non chiedermi di fermare il percorso che ho già pianificato. Devo recarmi lì e devo parlare con chi amministra quel luogo. Non è una mia conoscenza e non ci sono debiti pendenti tra di noi, ma io ho modo di arrivare dove tu non puoi. Nianna è la priorità, è vero, ma a questo punto non posso fare a meno di credere che attorno a lei si sia creata una fitta rete di individui pronti ad agire per un medesimo scopo comune. Uno scopo che non è certo mosso da buoni propositi.] Si ritrae un po’ verso lo schienale della sedia, mantenendo una posa composta. [Il vice di rastal potrebbe essere uno di questi, ma non di certo il solo. Lasciami fare, poi arriverò anche a lui. La verità non teme la gravità, alfiere. Presto o tardi viene sempre a galla. Piuttosto, fate attenzione: non sappiamo se qualcuno stia osservando le nostre mosse, né se qualcuno stia preparando qualche brutto scherzo… Non distraetevi mai.] Un consiglio forse superfluo, ma pur sempre un consiglio sincero.

FEHRER [Bettola | Tavolo 7] Ancora una volta, si trova ad annuire. Vanno di pari passo, le strade dell'Alfiere e del Drago d'Oro: delle sacerdotesse rimaste, probabilmente Nyule è quella che gli è più affine per concezioni e personalità. Probabilmente perché, benché il Nith sia un mortale, ha toccato con mano il valore dell'eternità e, se sfiorasse lo scudo poggiato sul tavolo, saprebbe ch'è fatto della stessa, granitica consistenza. [Non mi metterò sulla vostra strada.] Non ama le formalità. Molto spesso, chiede al suo interlocutore più vicinanza, conscio che al Nord che l'ha cresciuto non importa di Lord, Dame e Regine: ognuno è pari all'altro, e il "tu" è la via più diretta per rivolgervisi. In questa discussione, tuttavia, egli non sente la necessità di parlare in un modo che non sia questo: Nyule è superiore. Semplicemente. Il rispetto le è dovuto. [...ma vi camminerò accanto.] Già una volta hanno perduto di vista la comunione d'intenti, ma questo non significa che debbano ripetere. Ci sarà anche lo Scandinavo. [Farò attenzione.] Le sorride e, agli angoli della bocca, la pelle si tende su una ragnatela di rughe. Non è un giovanotto alle prime armi. [Abbiamo altro da discutere? Direi che possiamo continuare a ballare.]

NYULE [Tavolo 7 | Forma elfica] La diaconessa non si aspettava una replica che non fosse quella appena udita. Il suo sorriso conciliante continua ad illuminarle il viso, bello quanto quello di una dea, dolce e innocente quanto quello di una bambina. [Così sarà] approva, allungandosi nuovamente sul bordo del tavolo per guardare più da vicino l’alfiere con i suoi grandi occhi gialli, la fattezza delle cui pupille tradisce la sua reale natura. [Scrivi all’ospitaliera. Tra 5 giorni da oggi saremo fuori dalla sua porta. Fa che sia lì ad aprirci.] E’ strano ascoltare una voce tanto lieve, con un tono tanto mite, pronunciare parole così imperative. Tuttavia, armonia e decisione non stridono, amalgamandosi perfettamente nel suono della voce e nell’espressione dell’elfa. [Altro?] Domanda, facendosi riflessiva. [Non credo. Ma bisognerà tenere d’occhio Rastal. Penso abbia molti occhi posati addosso e probabilmente anche molte punte di spade guardano nella sua direzione. Il nano è un buon elemento e, fin quando non tornerà Almarth, deve stare al posto che occupa. La mia pazienza non sopporterà un’altra perdita.] Anche in questo caso, la voce della dragonessa è avvolta da un’aura di antica forza, che il cavaliere e il suo simbionte non dovrebbero far fatica a percepire.

FEHRER [Bettola | Tavolo 7] Non si ritrae alla vicinanza di Nyule, seppur ogni centimetro conquistato dalla dorata sia un nodo scorsoio che gli fa da capestro: l'Abietto fa capolino dagli occhi dell'Ishtuk, e non è escluso che la dragonessa se ne avveda, nell'intorbidirsi improvviso d'uno sguardo altrimenti limpido, nel quale s'addensano sozzura e brutture. [Sì] conferma semplicemente, annuendo. [Un'ultima cosa. Dodaiux - una donna che non conosco, ma che oltre a un certo Kevin fa parte del personale dell'edificio - è la compagna di Almarth. L'inserviente mi ha detto che il Governatore era solito fuggire dal Palazzo per cercare la sua compagnia. Non possiamo escludere la pista dell'inseguimento: Nianna avrebbe potuto benissimo spiarlo, studiare i suoi movimenti e colpire. Inoltre...] S'accarezza la bocca, assorto, riponendo la pipa. [...quale compagna eviterebbe di denunciare la scomparsa del proprio amato? Non per essere cinico, ma non posso permettermi di escludere nulla. Semmai dovessimo incontrarla e con la delicatezza del caso...] La Diaconessa comprenderà: dovranno fare delle domande anche a Dodaiux. [Sì. Rastal è Cavaliere nell'anima e tende a fidarsi ciecamente delle persone. Una qualità onorevole, ma talvolta inappropriata] mormora, eloquente, comprendendo a sua volta cosa significhino le ultime parole altrui, che valgono come una promessa. [Cerchiamo di evitare il vostro lutto, dunque. E tutte le conseguenze che si porterebbe dietro.] Un nuovo cenno d'intesa. Un accordo che si rinsalda, e un cerchio che si chiude. A loro, aprirne un altro. E chiuderlo personalmente.
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