[QUEST EF + ALCHIMISTA] Di Cavalieri, Spettri e Gelatina [MASTER THUKE] (ok)

°°°Erinn°°°
00martedì 24 novembre 2015 01:09

RIASSUNTO: Erinn e Fehrer si incontrano all'Approdo e iniziano una specie di chiacchierata - interrogatorio che li porta ovviamente a parlare di Spettri. Per ottenere informazioni sulla gelatina che resta luminosa, i due si rivolgono al fantasma di Esmeralda che saprà fornir loro utili informazioni.


ASTERISCHI:

- Erinn sa che Fehrer e' il padre della figlia di Roseline.
- Fehrer sa che Erinn vuole diventare Avalonese.

- Erinn e Fehrer conoscono Esmeralda.

- Fehrer scopre da Erinn che esiste anche un tipo di gelatina diverso da quello standard, che non smette di brillare. Il Cavaliere fa questa congettura: ''Queste presenze sono visibili soltanto di notte. Se fosse vero quel che dite, chi lasciasse residui di colore più duraturo vivrebbe anche di giorno.''
Fehrer sa che la Mezzelfa ha aalonese.
- Erinn scopre che, oltre alle Sacerdotesse, anche Maghi e Ospitalieri hanno un campione di gelatina normale e lo stanno analizzando. Sa che non hanno ancora quella speciale.

- Erinn chiede informazioni sulla gelatina brilluccicosa e sul Professore. Utilizza Diplomazia liv.2 e supera la prova.
La risposta di Esmeralda: *Risponderò volentieri alle vostre domande... potete rubarmi ben più che qualche minuto! (…) Voi volete la gelatina che resta luminosa. Ebbene, purtroppo non posso aiutarvi: ho già dato la mia a una graziosa ragazza… in modo che la mostrasse al comandante dell’Estrella, no? In questo modo forse – forse – lui le darà le risposte che cerca, sapendo che la manda uno dei suoi! (…) Ebbene, non siamo tutti in grado di donarla, solo qualcuno. Vi darò un consiglio: cercate il Quartiermastro. Lui sì, potrà aiutarvi sicuramente! A guardarlo non si direbbe mai, ma è un gran tenerone: appena può se va ne in mezzo alla natura, a raccogliere margherite o chissà che! Se c’è una foresta da queste parti, lo potrete trovare lì!*
*Perché chiedete del Professore? Se fossi in voi non mi immischierei con quello… è un tipaccio, davvero inquietante. Ha qualcosa di oscuro, se volete sapere quello che penso. Se proprio volete saperlo, s’è visto passeggiare tra i banchi del mercato, gironzolando attorno a un banco di libri. Ma se non è lì può trovarsi in un’alta torre, da cui si vede tutto il panorama dell’Isola.*

- Erinn fa un ultimo giro di domande prima di congedarsi. CHIEDO UN RESPONSO per le risposte di Esmeralda, visto che ovviamente non potevo autodarmele in automastering! :P


"Vi ringrazio, ci avete detto cose davvero interessanti… e utili! Forse vorrete rispondere anche a una domanda o due…?” (…) “Sarebbe davvero utile per i miei studi. Chi è che può donare, come avete fatto voi, questa sostanza? Servono requisiti speciali per poterlo fare? Come mai solo alcuni possono farlo?” Attendi qualche istante, prima di continuare: “Siete lo spettro più informato che abbia incontrato finora… quindi dovete perdonarmi se non riesco a frenare la mia curiosità! Vorreste avere la benevolenza di rispondermi ancora?” Un’altra pausa, perché il tuo tono che cerca di essere incuriosito, interessato, con appena una nota adulatoria. “Di che cosa è composta questa sostanza, lo sapete? E come mai continua a brillare? Credevo che la vostra esistenza notturna vincolasse la vostra… la vostra presenza alla notte. È un po’ strano che la gelatina continui a brillare, anche quando voi svanite!




COMMENTO:
La trama si infittisce e i nostri eroi vengono dirottati da uno spettro all'altro! [SM=g27828]
Con questa role introduciamo un altro PNG… Il Quartiermastro!
Ringrazio Fehrer che ha molto gentilmente giocato con me… purtroppo il player ha avuto un emergenza ed e' dovuto scappare verso la fine. Per non mettere in pausa tutto mi ha concesso di usare il cavaliere come PNG (non gli ho fatto fare nulla di imbarazzante, giuro! [SM=g27816] ) - quindi il draconico e' rimasto con Erinn ed ha ascoltato tutto quello che ha sentito pure la Mezza.


FEHRER [Approdo | Nei pressi del Molo] Il giorno s'è da qualche ora coricato nel grembo del mondo, da qualche parte fra le stelle; prima che le ultime, rossastre luci del tramonto si spegnessero, l'Alfiere Nero ha abbandonato le gole frastagliate che solleticano il cielo di Avalon e ha raggiunto le pendici dell'Isola, come di consueto, ormai, al calar delle tenebre. Madama Notte ha steso il suo - manto oscuro, ma l'uomo dei ghiacci non teme il buio, anzi: come gli sprovveduti e le bestie - forse rassomigliando sempre più alle seconde, col passare degli anni -, egli si trova a suo agio lontano dai riflettori piuttosto che bagnato dalla luce, curiosa e invadente. Gli occhi chiari del Nordico, una torcia allegra in una mano e le redini d'un cavallo nero nell'altra, vagano su qualsiasi dettaglio del lago e della terra l'umanità gli permetta di raggiungere. Accorto alle personalità che dovessero sbarcare e a quelle, assai meno fisiche, che già popolano l'approdo, Gwynbleidd pare una sentinella imperscrutabile e inamovibile. Veste abiti tipici delle sue terre: una tunica leggera, scura e ben poco preziosa, rivestita qua e là da frammenti di cuoio e coperta da alcune fasce dello stesso materiale che, incrociandosi fra di loro, permettono a una coppia di spade di riposare sulle spalle larghe.

ERINN [Molo] La luna è un cerchio quasi perfetto, altissimo, piazzato in mezzo al cielo terso primaverile. Il suo lucore lontano riverbera sulla superficie dell’Isola, specchiandosi sulla vegetazione fiorente e sulle onde placide del lago. Tu cammini lentamente, Mezza, lasciando vagare lo sguardo attorno a te; ora che sei ad Avalon intendi goderti tutto: il tepore di un’eterna primavera, il profumo dei fiori che qui sbocciano tutto l’anno, il silenzio cullato dal movimento delle acque. Ti piace quest’atmosfera, anche se ne cogli pure la sfumatura fasulla, irrealistica… da paesaggio di fiaba. Tu forse non sei adatta alle favole, Erinn, ma per un po’ ti piace fantasticare, fare parte della storia anche tu, anche se solo come comparsa. E giusto della comparsa puoi avere l’aspetto: non certo della principessa, della protagonista. Sei una creatura minutissima, terribilmente magra, vestita della divisa nera e viola di congrega che ti balla attorno alle ossa smagrite. Hai una chioma arruffata e arida, dal colore rugginoso, e tratti aguzzi da uccellaccio da preda. Il tuo viso è il risultato di un miscuglio di razze che nessuno direbbe particolarmente riuscito: su un volto sottile spicca un naso importante, grifagno, affilato; gli zigomi sono linee aguzze sgraziate, le labbra sono sottili, gli occhi sono pallidi, circondati dal viola delle occhiaie e dal rosso cupo delle sopracciglia e delle ciglia fitte. E sono i tuoi occhi chiari a scrutare l’orizzonte – e loro dovrebbero poter cogliere una luce volubile che spicca in mezzo alla semi oscurità dell’approdo. Tu la scruti, un po’ curiosa e un po’ sospettosa, e ti avvicini mentre lei si avvicina. Entrambe, tu e la torcia, dovreste avvicinarvi al molo da direzioni opposte e tu dovresti poter osservare anche colui che regge la fiaccola. Si tratta di un uomo enorme – o così sembra a te – vestito di cuoio e armi, che si porta dietro un quadrupede. Ti arresti quando ti sembra di averlo sufficientemente vicino – vorresti lasciare circa cinque metri tra te e l’uomo – e parli per prima: “Sid et Venom” mormori il saluto di congrega, osservando l’uomo in modo diretto, dal basso verso l’alto. [Sensi Sviluppati (vista), Visione Crepuscolare]

FEHRER [Approdo | Nei pressi del Molo] Un paio di picchetti poco distante dalle chiatte ancorate al pontile gli permette di affidare le redini della cavalcatura a una struttura stabile, piuttosto che abbandonarle al vuoto. Felaróf - questo il nome della bestia dal manto nero -, ormai pressoché abituato alla presenza fluttuante di quei punti luminosi più o meno distanti, sbuffa soltanto un poco. [«Mi rincuora, sai, percepire nel Mio (ritengo banale sottolineare quanto possesso ci metta il Drago) Compagno una tale dedizione, un tale impegno...» Lontano dalle bellezze d'una primavera eterna che culla chi viene e chi resta ad Avalon, e più precisamente nelle cervella dell'uomo, là dove ha sistemato la Sua tana ricolma di brutture, Fáfnir l'Abietto pungola l'Alfiere, la voce intrisa di quel tono mellifluo che pare dondolare incessante fra la crudeltà e il sarcasmo. ''Mi rincuorerebbe la facoltà di zittirti. Ma, ahimè, mi è preclusa'' rimanda sempre mentalmente, guadagnandosi una manciata di istanti di requie.] Ma il Demonio, oltre che irritante, bastardo e machiavellico, sa anche essere utile: prima ancora che Erinn si annunci, la Sua coda irta di spuntoni gli s'abbatte con forza nel cranio; e ci vuole ogni briciolo di resistenza mentale [Volontà I] del Cavaliere Oscuro affinché nulla di ciò che è accaduto traspaia all'esterno. E' il segnale che indica come una presenza fisica sia effettivamente arrivata. Distendendo un poco il braccio per allagare d'arancio la macchia oscura immediatamente dinnanzi a sé, egli illumina la figura d'una donna, sui quali tratti il nostro non si sofferma troppo a lungo. Al Saggio Inventore, invece, si prospetta la vicinanza con un guerriero tutto sommato normale, eccetto che per un bel paio d'occhiaie violacee, traccia dell'incubo che vive ogni notte. I segni indistinti sul volto, invece, glieli ha lasciati addosso l'innumerevole computo delle battaglie: e farebbero intuire a chiunque che, se il viso ne ricorda alcuni, pur se ormai leggeri, il corpo ne tenga memoria altrettanto bene. ''Lex Draconis'' mormora a sua volta, ricambiando il saluto con la voce, profonda e pacata, e la testa, che si piega in direzione d'una spalla. ''Curiosità o necessità?'' le domanda successivamente senza caricare il quesito d'inflessioni aggressive, ché lui non è un piantone.

ERINN [Molo] Avanza la torcia e, quasi a far da eco o contrappunto alla sua viva luce dorata, s’intravedono nella notte delle luminescenti ombre bluastre, fredde e ultraterrene, segno degli Spettri che vagano senza pace su questa terra. Poi la fiaccola si immobilizza qualche attimo, mentre l’equino rimane indietro, legato a un picchetto del molo. Ora ad avanzare è solo il gigante dei Draghi, insieme con la sua Bestia che porta rinchiusa dentro le pareti della sua testa. E sono due paia d’occhi quelli che ti osservano, Sangue Misto, anche se non hai modo di saperlo. Tu comunque contraccambi lo sguardo, registrando i segni di guerra e stanchezza sul bel volto dell’uomo. Quando ti saluta, tu accogli la sua voce e il verbo dei draconici, riconoscendo le parole che usa. E ti viene del tutto spontaneo (stranamente spontaneo, bisogna pur ammetterlo) rincorrere la curiosità di una domanda improvvisa, prima di rispondere alla sua: “Voi siete uno dei Cavalieri dei Draghi, vero? Riconosco il vostro saluto.” Dici, a mo’ di spiegazione, pronunciando ogni parola con voce bassa, opaca, sabbiosa. “Lady Fanni abita ancora nella vostra dimora?” Domandi con una strana intensità a vestirti la gola e filtrare tra le ciglia. E davvero ti piacerebbe rivedere la draconica, parlare con lei che ti ha accolta in Cordigliera quando ne hai avuto un disperato bisogno – e non sapevi dove andare o a chi rivolgere le tue preghiere. Dopo aver domandato, comunque, rispondi pure alla sua, di richiesta: “Sono venuta ad Avalon per necessità, si può dire, ma sono rimasta per fare una ricerca…” mormori piano, strascicando leggermente le sillabe, condividendo con lui questa informazione. Non smetti di scrutarlo, comunque, cercando tuttavia di mantenere una certa discrezione. Non sei mai particolarmente incline a fidarti degli sconosciuti, ma non c’è nulla di male nel raccogliere quante più informazioni possibili, no? “Sto cercando uno degli spettri… si chiama Esmeralda, mi hanno detto. Forse può aiutarmi a trovare dei residui… quella cosa blu che lasciano quando si muovono, insomma… che non smetta di brillare dopo poco tempo.” Una breve pausa, quindi ricominci a gracchiare il tuo discorso: “E cerco informazioni su un altro fantasma, il Professore… che a quanto pare ama sostare in luoghi di studio.” E scrolli le spalle, prima di inclinare di lato il tuo brutto musaccio affilato e mormorare: “Io sono Erinn, comunque.” [Sensi Sviluppati (vista), Visione Crepuscolare]

FEHRER [Approdo | Nei pressi del Molo] A lui, che ultimamente ha battuto il territorio dell'Isola custodendone l'ingresso, non suona nuova la volontà di chi viene da fuori di saperne di più sugli spettri che ivi si aggirano, e paiono ormai superare la popolazione. Più d'un centinaio di anime ha invaso Avalon, che possiede, pertanto, la sua attrazione locale. Non è, dunque, affatto stonato il pensiero dell'uomo dei ghiacci: che qualcuno possa approfittarsene. E, in assenza d'un gruppo preposto all'indagine dell'approdo, eccolo là, col fare suo disadorno d'emozioni particolari [Sangue Freddo III]. Nominare Fanni e la Loggia, tuttavia, le fa guadagnare una manciata di punti: e tutto si traduce nel far dell'Ishtuk, che abbassa il braccio della torcia poiché alcun dettaglio potrebbe aggiungersi al mosaico che gli consente un quadro completo della Venefica. ''Aye. Il mio nome è Fehrer, Nith Ishtuk.'' Il silenzio dura poco, giacché il Nero deve interrogarsi brevemente sulla risposta da fornirle. Pertanto, al cenno d'assenso iniziale segue un nuovo piegarsi della testa. Fanni. Lei era la gemma zaffiro e lui poco più che Aspirante, l'ultima volta che la vide. ''Forse vi suonerà inconcepibile ma, per quanto sia tuttora lì, io e i - pochi - fratelli rimasti non la incrociamo da lungo tempo. La Loggia ha questo potere: talvolta, pare risucchiare i suoi abitanti e restituirli poi quando meno te l'aspetti.'' Fra i cunicoli della Dimora, questa è leggenda tramandata e risaputa. Gwynbleidd la dona stasera a una straniera. Ascolta in silenzio la sua spiegazione - maggiore della richiesta che l'ha prodotta - e, per accontentare parte delle sue domande, il braccio libero dalle redini si distende in direzione del pontile, là dove sta una figura lattescente. ''Quella è Esmeralda.'' Non c'ha scambiato molte parole. Il fu bianco avrà pure una figlia, ma non è mai stato particolarmente in grado di comprendere le donne, soprattutto di quel... mestiere. Difatti se ne tiene alla larga. ''Mmh? Mi risulta che il composto che li riveste smetta di brillare dopo breve. Chi vi ha dato quest'informazione?'' Anche ora, come in precedenza, il quesito maschile è intriso di cortesia piuttosto che di imposizione. Il sopracciglio che s'alza impercettibilmente, del resto, dovrebbe confermarle che la sua è mera perplessità. ''Queste presenze sono visibili soltanto di notte. Se fosse vero quel che dite, chi lasciasse residui di colore più duraturo vivrebbe anche di giorno.'' Il Colosso sembra stia ragionando fra sé e sé, vagliando ipotesi che, eppure, non fanno che ingarbugliarsi in vicoli ciechi. ''Anche se...'' lascia in sospeso la questione. Concentrandosi poi sull'ultima. ''Quanto al vostro professore, mi spiace ma non posso - aiutarvi. Se ama luoghi di studio, forse lo troverete a ridosso della città. Ma magari uno di loro può aiutarvi a trovarlo.''

ERINN [Molo] Le luci pallide e bluastre, del tutto innaturali, fluttuano in lontananza, lasciando riverberare la propria luminescenza nella notte. Ne sei incuriosita, ovviamente: come si potrebbe non esserlo? Anime ultraterrene visibili ai vivi, in grado di comunicare e interagire, in qualche modo. Ma indagare sulla loro origine non è la tua priorità: hai una missione da portare avanti per conto dell’Alchimista e intendi riuscire nel tuo compito. Lo stregone ha acceso una fame furiosa dentro di te: ti ha fatto bramare la conoscenza tanto da farti dolere le membra e formicolare la pelle, all’idea di ottenerla. Vuoi quello che lui può insegnarti e sei disposta a compiere praticamente qualsiasi cosa per convincerlo a farti da insegnante. Il Cavaliere abbassa finalmente la sua torcia e lascia che la luce illumini in modo più discreto la sera e le vostre figure contrapposte. E ti risponde: non ti sforzi di trattenere un’espressione delusa quando ti dice che anche Fanni si è ritratta in quella specie d’ibernazione che pare contagiare un po’ tutti voi abitanti delle due terre, di quando in quando. Se non altro è ancora in Cordigliera, quindi puoi sperare di ritrovarla, prima o poi, per trascinarla fuori dai ricordi impolverati e riconsegnarla alla realtà. “Conosco quel potere… pare che la Dimora dei veleni ne abbia uno analogo.” Commenti, asciutta: anche le schiere dei veleni sono state alleggerite da fantasmi intangibili, che non emanano proprio nessun bagliore. Un altro dettaglio delle sue parole iniziali cattura la tua sempre vigile attenzione. “Fehrer?” pronunci il suo nome, con tono interrogativo. “Voi non siete solo un Cavaliere dei Draghi… siete un Difensore dell’Isola, non è così?” Non si tratta certo di un’informazione riservata, visto che hai letto il suo nome e la sua carica nella Bacheca degli Annunci di Avalon. Immagazzini questa informazione, la ponderi: forse può tornarti utile per l’altra tua missione. “E conoscete la Regina, immagino?” Ecco, un altro piccolo passo in quella direzione, prima di allontanarti con cautela da questo argomento. Allontani lo sguardo da lui per portarlo allo Spettro che indica, una donna che si specchia sulle acque del lago. “Allora è con lei che dovrei parlare… se volete informazioni sui residui che continuano a brillare potete venire anche voi.” Dici, scrollando le spalle. “A me è stato chiesto di verificare da uno studioso giunto su Barrington, che pareva sapere quel che diceva.” Gli consegni con naturalezza questa informazione, veritiera, ma parziale. [Sensi Sviluppati (vista), Visione Crepuscolare, Volontà liv.3, Sotterfugio liv.3]

FEHRER [Approdo | Nei pressi del Molo] Abitando l'Isola di Avalon, Gwynbleidd ha dovuto ben presto smentire l'idea secondo cui Barbari e Vichinghi siano specializzati unicamente nell'arte della guerra e nei suoi derivati. Queste terre, talvolta, ti mettono innanzi priorità risolvibili mediante l'intelletto e non il braccio e, per allora, la tua mente dovrà esser salda quanto la spada che impugni. Questa, stando anche alle parole con cui s'annunciò il capitano dell'equipaggio fantasma, pare una di quelle situazioni; là dove l'acciaio è impossibilitato a mietere, e risolvere. Annuendo per darle segno d'aver inteso quel riferimento - d'altra parte, non sarà la prima né l'ultima volta ch'una dimora condividerà le leggende della Loggia -, l'Alfiere l'osserva poi con maggiore interesse. Abituato, come figlio bastardo e fantasma protettore, alla discrezione e all'anonimato, gli fa sempre impressione la risonanza che ha il suo nome in questa o in quell'altra bocca. Poiché, per quanto siano assodate, per sé e per gli altri, la circolazione del suo ruolo e della sua reputazione fra le due terre, lui rimarrà sempre e comunque uno straniero itinerante, amante del buio. Un ulteriore - l'ennesimo! - cenno d'assenso. Maggiormente cauto e lento rispetto agli altri. Ci sono questioni - noiose e vecchie quanto il mondo - di neutralità e vincoli di Lex coi quali potrebbe ammorbarle la nottata, ma in linea di massima è così e, scegliendo la via più facile, il Nordico conferma. ''La Regina è la madre di mia figlia'' le confessa, così come fece altre volte e in altre occasioni. Scegliendo anche ora la semplicità. L'Ishtuk Nero registra in un cantuccio della mente il quesito del Saggio Inventore, dicendosi silenziosamente che una domanda non caschi mai nel vuoto dal quale viene prodotta; e che più tardi, l'indomani o nel tempo debba necessariamente avere un seguito. ''Capisco. Beh, posso dirvi che le Sacerdotesse possiedono il composto base e, come loro, gli ancestrali e gli ospitalieri senz'altro.'' La terza presenza proveniente da Barrington il draconico non può catalogarla in alcun modo, così le chiarisce almeno in parte che delle gilde preposte allo studio stiano già elaborando effettivamente delle analisi. ''...ma se è vero che ne esiste una versione più... duratura... è come se stessero lavorando in maniera - approssimativa, o incompleta.'' Non lo dice, pertanto, ma è ovvio che l'eventuale esistenza d'ulteriore roba da analizzare interessi anche lui. ''Andiamo, quindi'' l'invita a precederlo, indicandole il pontile e, se si avviasse, seguendola poco distante, diretto dalla donna fantasma.

ERINN [Molo] Il tuo sguardo è ancora irresistibilmente attratto dall’aura lattescente dello Spettro che il Cavaliere ti ha indicato. Ma le parole del Campione ti costringono a distogliere da lei la tua attenzione, per volgere ancora una volta lo sguardo all’uomo. Dunque costui è il compagno della Regina? Sicuramente la conosce bene, ecco. Veli lo sguardo con le ciglia, per nascondere il calcolo che certamente ti attraversa lo sguardo. Ponderi un attimo per decidere se arrischiarti a fare una domanda scomoda, forse scortese, sicuramente inappropriata. Quindi decidi di rischiare: tiri fuori la tua voce più monotona e neutrale, opaca e distaccata. E domandi: “E siete diventato difensore dell’Isola per questo?” Dunque ti zittisci, lasciandogli il tempo di elaborare. E faresti per muoverti nella direzione dello Spettro, avanzando sulla rena per avvicinarti alla donna fantasma, se Fehrer non ti fermasse. Nei passi che ti separano da Esmeralda, coccoli le informazioni che lui ti ha fornito e le immagazzini per analizzarle in seguito. Intanto rivolgi la voce e il musaccio alla prostituta: “Sid et Venom, Signora…” La chiami, per farla voltare verso di te e il Draconico, mentre cammini. [Sensi Sviluppati (vista), Visione Crepuscolare, Volontà liv.3, Sotterfugio liv.3]

FEHRER [Approdo | Nei pressi del Molo] Prima di muoversi effettivamente in direzione di Esmeralda - conoscendone le abitudini proprio perché, in virtù dei fatti sopracitati, l'uomo ha provato finora a evitarla come si evitano le malattie -, lo Scandinavo dedica al Saggio Inventore uno sguardo tutt'altro che scortese: è mite, a dispetto del rischio ch'ella avrebbe corso offendendo qualsiasi altro imbellettato fra Avalon e Barrington. ''Così come la giustizia, il mio ruolo è un artificio della prospettiva: sono Campione di quest'Isola perché nessun guerriero dell'Isola è migliore di me.'' Se Erinn ha conosciuto la cortesia dell'Ishtuk, ora le è dato di far la conoscenza anche della sua presunzione. L'affermazione, eppure, gli scivola dalla bocca senza particolare entusiasmo, come se aver raggiunto questa convinzione non gli piacesse particolarmente. ''Quando l'Isola avrà un candidato con questa caratteristica fondamentale, se ne riparlerà. Fermo restando...'' mormora poi cominciando a camminare. L'uomo dei ghiacci avanza lentamente, riservandole di tanto in tanto una semplice occhiata. ''...che la difesa di Roseline resterà mia e che chiunque dovesse nuocerle ne risponderà a me.'' Non c'è un proclama o un tono minaccioso nelle parole dell'Alfiere; e forse è proprio in virtù della serenità con cui le pronuncia che paiono tanto minacciose, nella loro freddezza. Giunti a destinazione, saluta anch'egli, provando a spianarle il cammino. ''Lex Draconis. Vorremmo domandarti alcune cose. Col tuo permesso non ti ruberemo che pochi minuti.'' Esmeralda li osserva entrambi, ma Gwynbleidd cerca di dirottare la sua attenzione su Erinn, alla quale farebbe un cenno con la mano libera.

ERINN [Molo] Cammini con lentezza e grazia inaspettata, una grazia che nessuno cercherebbe sul tuo corpo pieno di spigoli, per dar tempo a Fehrer di rispondere e a te di cogliere le sue parole. Un guerriero, dunque. Chissà perché, ma ogni volta che incontri un combattente quello ti risponde con la stessa presunzione di essere il migliore nel suo campo. Non ti lasci impressionare, dunque, almeno finché non ne ottieni una prova tangibile. La sua - non poi troppo velata - minaccia, la prendi così com’è. E nemmeno tu ti lasci turbare: resti imperscrutabile, calma. Giustifichi il tuo interesse, ad ogni modo, anche perché pensi possa tornarti utile, in qualche modo, non avere contro il Cavaliere – anzi, magari instillargli una qualche curiosità e spingerlo a parlare con la Roseline. “Non intendo nuocere alla Regina; voglio che mi accolga tra i suoi sudditi, piuttosto.” Quindi due falcate più rapide ti avvicinano a Esmeralda per distanziarti da Feher. Il Fantasma risponde: *Oh, Signora, io! Che esagerazione! Nessuno mi chiama così da tanto tempo… sono Esmeralda e basta!* Quindi la bella donna occhieggia al Cavaliere, ignorandone l’atteggiamento un po’ chiuso e distaccato, avvicinandoglisi e sorridendogli, un po’ maliziosa. *Risponderò volentieri alle vostre domande... potete rubarmi ben più che qualche minuto!* E gli strizza l’occhio, allusiva. È a questo punto che intervieni tu, Mezza, schiarendoti la gola e mormorando. “Non ce ne sarà bisogno… qualche minuto sarà sufficiente.” Dici piano, alzando il viso per incontrare il volto della donna, cercando il contatto visivo con lei. Del resto hai sperimentato per prima che è un atteggiamento ritenuto aperto e rassicurante. “Avrei bisogno di alcune informazioni e forse voi vorrete essere tanto gentile da fornirmele. Sono una studiosa e la presenza del vostro equipaggio in queste terre è decisamente interessante, per me. Uno dei miei maestri mi ha chiesto di trovare qualcosa che potrebbe servire per le nostre ricerche – sono una pozionista, vedete. Sto cercando un po’ di quel… quel residuo che lasciate voi dell’equipaggio quando toccate qualcosa del nostro mondo. Ma non si tratta del normale residuo, ma di uno speciale che non smette di rilucere…” Parli con voce pacata, lasciando trapelare un interesse palese, ma non troppo prepotente. Deliberatamente scegli anche di mettere in rilievo il tuo lato di ‘donna in carriera’, in modo da creare una qualche connessione tra voi. “Mi hanno anche detto di cercare un certo ‘Professore’… per caso lo conoscete?”. Tenti un sorriso che vuole essere incoraggiante e aspetti. [Sensi Sviluppati (vista), Visione Crepuscolare, Volontà liv.3, Sotterfugio liv.3, Diplomazia liv.2]

ERINN utilizza [Diplomazia 2]: 63 + 40 = 103 su 75 (Prova riuscita)



ERINN [Molo] La donna spagnola si volta verso di te, Mezza, dopo un’ultima occhiata molto intensa al Cavaliere – un’occhiata pregna di sottintesi, ti pare. Ovviamente a te non rivolge lo stesso tipo di sguardo… piuttosto, se dovessi dare un nome al suo modo di scrutarti, lo definiresti ‘simpatia’ o ‘intesa’. La tua strategia, quindi, ha dato i suoi frutti, Erinn e la prostituta sembra piuttosto incline a collaborare alla tua causa. *Una studiosa, eh? Beh, dopo tutto è meglio che stare in casa a ricamare, suppongo!* Ti concede, magnanima. *Voi volete la gelatina che resta luminosa. Ebbene, purtroppo non posso aiutarvi: ho già dato la mia a una graziosa ragazza… in modo che la mostrasse al comandante dell’Estrella, no? In questo modo forse – forse – lui le darà le risposte che cerca, sapendo che la manda uno dei suoi!* Vi dice la donna spettro con entusiasmo. Poi si porta una mano al mento e i pizzi della sua casacca spagnola ricadono teatralmente verso il basso, scoprendole il polso. Lei assume un’aria pensosa e rivela: *Ebbene, non siamo tutti in grado di donarla, solo qualcuno. Vi darò un consiglio: cercate il Quartiermastro. Lui sì, potrà aiutarvi sicuramente! A guardarlo non si direbbe mai, ma è un gran tenerone: appena può se va ne in mezzo alla natura, a raccogliere margherite o chissà che! Se c’è una foresta da queste parti, lo potrete trovare lì!* Sbuffa un po’ divertita e un po’ sarcastica. Quindi torna ad assumere un atteggiamento pensoso. *Perché chiedete del Professore? Se fossi in voi non mi immischierei con quello… è un tipaccio, davvero inquietante. Ha qualcosa di oscuro, se volete sapere quello che penso. Se proprio volete saperlo, s’è visto passeggiare tra i banchi del mercato, gironzolando attorno a un banco di libri. Ma se non è lì può trovarsi in un’alta torre, da cui si vede tutto il panorama dell’Isola.* Esmeralda guarda entrambi con un sorriso. *Vi ho detto quello che volevate sapere?* [Sensi Sviluppati (vista), Visione Crepuscolare]

ERINN [Molo] Mhh… quante informazioni vi sta dando la donna! Una vaga espressione delusa si forma sul tuo viso quando lo Spettro vi dice che non può darvi la gelatina… speravi davvero che questa pista si rivelasse vincente! Però non smetti di concentrarti su quello che lei vi racconta e prendi atto delle sue parole: a quanto pare lei ha potuto donare la sua gelatina brilluccicosa solo a una persona – e, se quello che ha detto è vero, non può donarne altra, e non tutti gli spettri la possono produrre. Vi suggerisce un altro nome, comunque: il Quartiermastro, che probabilmente si trova in una foresta. E poi vi fa capire pure che la gelatina speciale è una specie di ‘lasciapassare’ per ottenere risposte dal fantomatico Comandante. Tu ti concentri su quello che ha detto. Cerchi ancora i suoi occhi e annuisci, seria. Torni a parlare con la tua voce più pacata: “Vi ringrazio, ci avete detto cose davvero interessanti… e utili! Forse vorrete rispondere anche a una domanda o due…?” mormori con tono leggermente interrogativo, prima di aggiungere: “Sarebbe davvero utile per i miei studi. Chi è che può donare, come avete fatto voi, questa sostanza? Servono requisiti speciali per poterlo fare? Come mai solo alcuni possono farlo?” Attendi qualche istante, prima di continuare: “Siete lo spettro più informato che abbia incontrato finora… quindi dovete perdonarmi se non riesco a frenare la mia curiosità! Vorreste avere la benevolenza di rispondermi ancora?” Un’altra pausa, perché il tuo tono che cerca di essere incuriosito, interessato, con appena una nota adulatoria. “Di che cosa è composta questa sostanza, lo sapete? E come mai continua a brillare? Credevo che la vostra esistenza notturna vincolasse la vostra… la vostra presenza alla notte. È un po’ strano che la gelatina continui a brillare, anche quando voi svanite!” Detto questo, rimani in attesa, aspettando una risposta che speri arrivi. Dopo che lei avrà replicato o ti avrà congedata tu la ringrazierai con gentilezza. Dunque saluterai Fehrer, rivolgendogli qualche formula cortese e neutra, e ti allontanerai da questo luogo, ponderando sulle tue nuove scoperte. [Sensi Sviluppati (vista), Visione Crepuscolare, Volontà liv.3, Sotterfugio liv.3, Diplomazia liv.2]
°°°Erinn°°°
00martedì 24 novembre 2015 01:14


- Fehrer scopre da Erinn che esiste anche un tipo di gelatina diverso da quello standard, che non smette di brillare. Il Cavaliere fa questa congettura: ''Queste presenze sono visibili soltanto di notte. Se fosse vero quel che dite, chi lasciasse residui di colore più duraturo vivrebbe anche di giorno.''
Fehrer sa che la Mezzelfa ha aalonese.



Fehrer sa che la Mezzelfa ha avuto l'informazione da uno studioso giunto a Barrington.
==leia==
00martedì 24 novembre 2015 09:18
GDR APPROVATO
Veniamo alle indicazioni:

- Ok per il png Quartiermastro, procedete pure in questa direzione ma per giocarvelo o chiedete di me o di un altro master, è appannaggio di tutta la land ;)

- Ok per tutte le altre informazioni passate, ovviamente.

- Ok anche per quanto concerne le informazioni sul Professore, andiamo ad aggiornare la cartella con il fatto che comunque è un personaggio "oscuro".

Responso:

Esmeralda esita un attimo a rispondere alle domande di Erinn, non è possibile capire se per paura o per ignoranza. Quando risponde, infine, lo fa con il tenero candore delle persone poco acculturate: {Non so di cosa sia fatta la Gelatina. Nè perché continui a brillare quando noi la doniamo. Queste sono per l'appunto le faccende di cui si occupa il Professore. Però posso dirti che è il Comandante a decidere via via chi di noi può fare quel tipo di dono. Non sono sicura di aver capito bene ma pare che sia l'ultimo passaggio prima del trapasso. Nel senso che quando abbiamo terminato il nostro periodo di purificazione dobbiamo fare questo dono a chi riteniamo degno. Se la persona da noi scelta farà buon uso del nostro dono beh, allora in quel momento noi ascendiamo ai Campi Elisi e possiamo smetterla di vagare per le terre. Spero quindi di aver fatto una buona cosa a regalare la mia luce a quella ragazzina, perché ancora non sono libera e i giorni passano. E' la mia sola opportunità di riscatto.} Si allontana leggermente dai due lo spettro, come se la conversazione fosse finita, ma poi aggiunge ancora un particolare utile: {Se vi ho detto del Quartiermastro è perché lui ha ricevuto la Luce assieme a me dal Comandante. Poco prima di sbarcare qui. Quindi so per certo che lui può farvi il dono e so per certo che fino ad adesso non l'ha fatto...è troppo diffidente e taccagno per concedersi come ho fatto io. Sono sicura che sia l'avarizia il peccato per cui sta espiando la propria colpa.} Ciò detto lo spettro si allontanò, svanendo presto nella notte.
°°°Erinn°°°
00martedì 24 novembre 2015 15:07

P.V.!
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