*Muori e rinasci dal mio sangue, Diadema Nero dei Moth.* [ok]

.Melisande.
00mercoledì 9 dicembre 2015 13:49
*Cercavo soltanto la morte… ora lo so cosa cercavo: la liberazione dal dolore di vivere.*
[Intervista col Vampiro]


..:: Riassunto ::..

Ricevuta una missiva di Ithilbor che avvisa Melisande della prigionia di Irina, la Vedova Nera si muove nella notte verso il Nero Obelisco. Con i suoi sensi immortali riesce a percepire la presenza di Irina nell'atrio e prima di fare il suo ingresso nella Torre le sfiora la mente. Comincia così un dialogo che è fatto di parole, pensieri condivisi e immagini. Melisande, infatti, sembra essere intenzionata a saggiare la presenza di spirito dell'Apprendista ma, soprattutto, la sua reazione davanti alla morte, davanti all'assenza del tutto, davanti alla potenza e all'immortalità. La venefica, infatti, non solo fuga ogni dubbio sulla sua vera natura, ma costringe Irina a confrontarsi con il vero volto della Morte che vede la bellezza deturpata, una fame onnipresente e l'assenza completa di sentimenti ed emozioni. La Vedova Nera stuzzica, infine, la curiosità dell'Ancella dei Veleni parlandole del Bacio, promettendole la Memoria dell'atto stesso. Ogni goccia di Sangue rubato si vede accompagnata dai pensieri del Gran Maestro che si riversano nella mente dell'umana, accompagnando Irina verso l'Oblio dei sensi. Ma Irina è pronta, lo è sempre stata. Il Destino scritto dalle Parche si sta compiendo e lei lo accoglie a braccia aperte, senza versare nemmeno una lacrima. E' l'inizio della fine, il principio di una nuova non vita perchè ogni goccia di Sangue sarà rubata all'umana e Sangue immortale verrà concesso in cambio, sangue corrotto, sangue capace di dannare. E mentre la Morte si porta via l'anima di Irina, il Sipario si chiude con la nascita del Diadema Nero dei Moth.


..:: Commento ::..

Come spesso accade il riassunto non è esaustivo perchè in questa giocata c'è qualcosa in più del semplice racconto dei fatti!
Melisande ha accolto per prima Irina nella cittadina di Barri, l'ha introdotta nel mondo veleni e anche in quello degli immortali. Ma Irina, fin dai suoi primi passi, era destinata a questa trasformazione, era semplicemente pronta e per me è stato un onore accompagnarla verso questa nuova vita: ma del resto non avrei lasciato a nessun altro l'onore e l'onere di questa nuova nascita perchè queste due sono sempre state legate nell'anima e.. ora lo sono anche nel sangue. E' stato davvero emozionante, un po' come partorire per la seconda volta!
Quindi.. Benvenuta tra gli immortali, bambina mia! La tua nuova famiglia ti accoglie a braccia aperte, certi che sarai meravigliosa come sei sempre stata e anche di più!

(***)
Cambio razza per Irina da umano a vampiro.
Karma attuale: 6221

Io ho i punteggi al massimo, quindi nessuna variazione.


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IRINA ( II · Atrio · II ) Notte e Tenebra. Lo stessa veste che fascia il tuo esile corpo come un sudario e lordata dal tuo stesso sangue. Il crine sciolto, giunge ormai sino al pavimento. Dita scheletriche che cingono come spire demoniache pergamene in cui sono scritte le tue colpe. Confessioni di un passato che Fu e che ormai stenta quasi ad appartenerti. Eppure ti ha plasmata, modellata nella donna che sei ora, con la fierezza e l’austerità di una donna del Nord. Che è rimasto della stessa fanciulla da cui sei fuggita? Nulla, una Vedova Assassinata. Una Madre di un figlio mai venuto alla luce. Sotterrato tra i meandri della Coscienza. Occhi zaffiro che piombano nel vuoto immacolato dell’Atrio. Lì, intrappolata tra le mura di questo Nero Obelisco, la Custode giace. Assisa come una Sfinge Oscura. Sola. Inghiottita dagli Spettri di questa stessa Torre che è divenuta Prigione e Casa. Il Mondo è lasciato fuori a marcire mentre il tuo corpo, è in balia degli eventi. Le parole della Signora della Torre, continuano a riecheggiare nella Mente. Rimbombano fragorosamente andando a scuotere quell'Anima che da Tempo, hai mandato a morire. Lo sguardo scende lì, dove è la Spilla. Perchè Ithilbor sa: tu sei Irina dei Veleni. A loro ti sei consacrata e su questo, mai hai fatto un passo indietro. Sei anche questo, nel bene e nel male. Le palpebre si chiudono, sprofondando in quelli che sono stati gli ultimi accadimenti. Ma ci sono solo volti: Viron, Melisande, Ithilbor. Tutto ruota attorno a loro. E per un attimo cessi di respirare. Lentamente il corpo, scivolerà all'indietro, distesa, la sola cosa che ti farà apparire ancora viva sarà il petto che lentamente continuerà ad alzarsi e abbassarsi. Un Nero Requiem torna a riecheggiare nella Torre tra Silenzi e grida.

MELISANDE [ Vicoli - Torre Oscura ] I tuoi passi sui ciottoli risuonano in vicoli silenziosi. E' una notte fredda, illuminata solo da una falce di Luna. L'odore di legna bruciata proveniente dai fuochi accesi nei camini infesta l'aria, è così penetrante che ti provoca fastidio. Perchè i vampiri hanno dei fastidi: luci troppo intense, cibo e bevande umane, odori troppo pungenti o presenti.. E' strana questa immortalità: ti rende immune ai veleni e veleno potrebbe essere, per te, un pezzo di torta speziato con la cannella. Ironico, tutto ciò. Indossi un mantello di velluto rosso cremisi che rivela, ma guarda un po', una veste anch'essa rossa come il Sangue arterioso che zampilla da una ferita mortale. Indossi anche una borsetta di pelle conciata contenente il Medaglione del Drago, il Pendolo di Dedalo, la Spilla di Gran Maestro, la Chiave di Agrimonia, qualche (//tre) boccetta di veleno e una boccettina vuota che.. non si sa mai a questo mondo. Hai quasi raggiunto l'atrio e.. la tua mente si proietta in avanti a cercare quelle degli abitanti della torre, sfiora la mente di Irina che è presente nell'atrio, la riconosce e la conquista. Le tue parole appena pensate dovrebbero, quindi, invadere la mente della giovane umana *Temi tu la morte, Nadine Irina Eloise Kain?* [Veggenza II (Telepatia) -> Irina] Non entri, non ancora. Rimani con entrambe le mani sulla maniglia del portone, con il volto coperto dal cappuccio del mantello. [Tenebra I - Veggenza I]

IRINA ( II · Atrio · II ) Ti sollevi, lentamente. Come se mani ossute a fatica cercassero di rimettere in piedi quel corpino efebico. E finalmente, ti ritroverai ancora una volta eretta, mostrando al mondo un viso dai lineamenti affilati, con il consueto cipiglio severo. Solo il respiro ancora, spezza quel Silenzio opprimente ma al contempo riparatore. Se solo sapessi Irina che presto, il tuo volto si ritroverà davanti la Signora dei Veleni. I suoi occhi cremisi, sono ancora impressi nella tua mente. Il suo Segreto, quello di Ithilbor e quello di Viron. Tutti loro. E’ stato messo nelle tue mani. E in te è cresciuto l’istinto di protezione, di una Madre, del desiderio ardente di proteggerli. Tutti. Ed ecco che la Mente viene nuovamente invasa, violata, riempita da qualcuno che ben conosci, colei che è Madre e Guida, Bisogno e Certezza: Melisande è qui. Gli occhi tornano a chiudersi, mentre un brivido percorre la schiena. Perchè si, l'Umanità è questo: sensazioni, emozioni. E tu con queste hai smesso di andare d'accordo. Hai varcato quel confine che garantisce l'Equilibrio e da allora non sei più riuscita a tornare indietro. Così i tuoi pensieri, andranno a dare risposta a quella domanda che scuote i tuoi sensi. °Siamo fatti di carne e Sangue, Nascita e Morte. Non è la Morte che temo. E' sempre stata la Vita a farmi paura. Ho temuto le persone e le loro azioni. Ma la Morte, quella Mai. Certe volte Melisande, l'avrei desiderata, pur di non sentire più il dolore.° Non ci sarà altro da aggiungere. La tua mente diverrà una landa desolata. Il Nulla. Non c'è più niente da dire. Quella confessione che ha trovato la forza di essere impressa su quelle pergamene che tieni tra le mani, ora ha trovato la forza di essere espressa. Era questo che chiedeva la Signora della Torre? Liberarsi. Privarsi di tutto ciò che c'era di scomodo.

MELISANDE [ Torre Oscura, Ingresso ] La risposta di Irina arriva immediata, con il cuore dell'umana che accelera tanto da permetterti di notare la variazione di emozione. Tu non puoi comprenderla, l'emozione, ma la logica t'impone di pensare che qualcosa è cambiato. Aspetti la fine del suo discorso prima di disegnare la runa di apertura con una mano e piegare la maniglia al tuo volere con l'altra, prima di mettere piede su quel pavimento di ossidiana, prima di sentire le urla dei morti invaderti la mente e il corpo. Non ti fanno rabbrividire, non ti disturbano. Mi sento quasi in dovere di fare una citazione: ''La via è chiusa, fu creata da coloro che sono morti e i morti la custodiscono. La via è chiusa''. Ed è così, infatti. L'accesso alla Torre Oscura è proibito a coloro che non sono stati dannati o a coloro che dai dannati non sono stati invitati. Irina è stata invitata a rimanere, ma non ad uscire. La via d'uscita è chiusa, anch'essa. Ma tu, Melisande, tu sei dannata e per questo il portone si spalanca sotto il peso del tuo corpo immortale. I Morti riconoscono la tua doppia maledizione, ti lasciano passare. Figlia dei Moth. Richiudi la porta dietro di te e sposti il tuo sguardo ametista su Irina. La guardi, in silenzio. Quindi cerchi una fonte di luce, una torcia. Qualcosa che possa permettere una chiacchierata senza squilibri di sorta. {Cosa hai scoperto in queste notti, Irina?} Le domandi. Fai un passo in avanti, senza calare il cappuccio del mantello di velluto. Quindi muovi dei passi fino alla prima torcia disponibile e, una volta sotto la luce, con un cenno della mano inviti la giovane ad avvicinarsi a te. [Tenebra I - Veggenza I]

IRINA ( II · Atrio · II ) Spogliarsi di tutto. Gettare via tutto ciò che disturbava il sonno, che alimentava l’inquietudine e ti portava giù ad annegare. La Custode, non muove un passo né in avanti né indietro. Semplicemente Resta. Dove altro potresti andare Irina? Quanto tempo è che sei qui Dentro? Barcamenandoti solamente dall’Atrio a quella che è la tua stanza? Tutto ha perso di significato, ogni cosa ha cessato d’esistere e muoversi. Così è nel Nero Obelisco. Le leggi fisiche sembrano non tangerla. Se ne sta lì: svetta silenziosa, Oscura, ammaliante e intimidatoria. Chiunque, nell’osservarla dall’esterno, non potrebbe fare a meno di venir colto dal desiderio ultimo di addentrarvisi, vedere cosa c’è aldilà del suo portone. Ed ecco che questo stesso portone torna ancora una volta ad aprirsi e ad entrare è Lei, assieme ai suoi occhi ametista, ti guarda in silenzio e tu fai altrettanto. Permetti a questo stesso Silenzio di consumare entrambe. Lei si avvicina ad una torcia e tu, accogli il suo invito. I piedi nudi, inizieranno a muoversi nella sua direzione. Andando a posizionarsi sotto la luce. **Tutto e Niente. Ho scoperto che un altro, oltre a te, Melisande, ed Ithilbor, custodisce il tuo stesso Segreto. E poi una donna ma di lei, non conosco il Nome ha danzato con me e poi..** Allargherai le braccia mostrando il sangue sulle vesti, rappreso ma persistente, in particolar modo sul collo. **So che siete diversi da me. Da Viron, ho toccato e sentito, come il cuore cessa di battere, come il corpo diviene freddo, come Morto. Niente più di questo. Tu sai: Non ho mai chiesto, più di quanto mi sia stato dato. Mai. Ho atteso, aspettato, poichè esiste un Tempo per ogni cosa.** Il tono di voce roco, ora si limita in un sussurro flebile, lievemente percettibile. Puntando i zaffiri, su quelli ametista dell'Immortale. Ancora una volta, occhi negli occhi. Ed è davvero, questa volta, come sentirsi a Casa. Come dal Principio. Come deve essere.

MELISANDE [ Atrio ] Di nuovo ascolti quel che l'umana ha da dire. Viron. Tu, questo Viron, non lo conosci. Ma d'altra parte Ithilbor prima di ha creata e poi ti ha abbandonata. D'altra parte tu non hai mai messo piede in questo rifugio. O forse si, ma una sola volta e l'eterna che hai conosciuto quella notte non l'hai rivista, mai più. E Donatien, Donatien. Sapevi che era diverso: affascinante e allo stesso tempo inquietante. Ora siete simili, molto simili. Lo incontrerai, di nuovo. Di nuovo parlerete e questa volta da pari. Allunghi la mano destra verso il mento di Irina, lo afferri con delicatezza -ammesso che lei non si sposti-. Usi la mano sinistra per far scendere il cappuccio, così da mostrarle il volto che lei associa a te, il primo volto che ha visto quando è arrivata su queste terre. Aveva bisogno di una guida, Irina. E ha trovato te. Sotto quella luce Irina potrà vedere, di nuovo, i tuoi occhi mutare. Da ametista divengono occhi di demone mentre l'incantesimo, poco a poco, s'infrange. E poi ancora altre mutazioni portano il viso a seccare: la pelle diviene grigia, priva di vitalità. Pelle cadente, occhiaie scure. Gli occhi sembrano uscire fuori dalle orbite, le sclere ingialliscono e i capillari si mostrano nella loro inquietudine. Il collo, esposto allo sguardo di Irina, diviene rugoso. Le mani scheletriche e ricorda, Irina, che una ti trattiene il mento. La pelle diviene fredda come il marmo, fredda come la morte. E ti apri un sorriso, ora. Le mostri i canini mentre con la mano sinistra cerchi di afferrare la sua mano destra: sei rapida nei movimenti, perfettamente coordinata. Se questo dovesse riuscirti, cercherai di portare la sua mano destra direttamente sul tuo cuore che ha smesso di battere. [Ambidestria liv1] Le morbide onde dei tuoi capelli neri sono divenute paglia. L'illusione è svanita, la realtà si palesa il tutta la sua essenza a Irina, Apprendista dei Veleni. Un sussurro produci, stridulo. {Il vampiro continua a vivere e non può morire solo perché gli anni passano. Può acquistare forza quando riesce a ingrassare se stesso con sangue di vivi. Di più, noi abbiamo visto che può addirittura ringiovanire, che le sue facoltà vitali possono aumentare e sembrano quasi che si rinnovano quando riesce a trovare in abbondanza suo particolare nutrimento.} [Veggenza I]

IRINA ( II · Atrio · II ) Gli zaffiri osservano la sua figura: il suo volto, il suo corpo, la veste cremisi come quegli occhi che scelse di mostrarsi in Piazza. Eppure, nulla è mutato. La sua figura non ha subito mutamento alcuna neppure dopo la sua “Rivelazione”. Così è stato con Viron. Perché loro sono Famiglia. Le sue mani ti afferrano il mento e il cappuccio le ricade all’indietro. Così, la ricerca spasmodica cessa. Eccolo il suo volto, si mostra, finalmente a Te, nella sua interezza. Il Primo, tra tanti. E seppur ignori che fosti Preda, le cose da Allora, sono mutate. Le vostre strade non si sono Divise, giacché ogni strada, sembrava condurti a Lei. A questo momento in cui puoi specchiarti nei suoi occhi senza Vergogna. Ed ecco che l’incantesimo cessa. La beltà e il fascino di Melisande s’infrange, come uno specchio gettato al suolo. E quel che viene mostrato ai tuoi occhi, saranno rughe, pelle cadente e grigia e poi ancora capillari. E gli occhi, devastanti, sembrano voler uscire fuori dalle orbite. E’ uno spettacolo che non ha niente di maestoso, anzi, si mostra nella sua crudezza. Perché quello che Melisande mostra agli altri, non è altro che Incanto, finzione, è la Magia che mette in atto con sapiente maestria. La sua mano sinistra afferra la tua destra e anche lei, proprio come Viron la porta sul petto, lì dove il cuore ha cessato di battere. I boccoli corvini sono stati sostituiti da un crine di paglia. Non c’è rimasto più nulla. **Vampiri.. Dunque questo sei. Questo siete.** Non la poni come un quesito. Piuttosto è una timida Affermazione. Non distogli lo sguardo, resti inchiodata su di lei, continuando ad scrutare quel corpo nel suo decadimento. Perchè di questo alla vista, si potrebbe inevitabilmente pensare. Ma non retrocedi, nemmeno adesso. La mano sul suo petto, non accenna a tirarsi indietro. Resta lì, piantata perchè è lì che vuole stare. Non c'è nessun Cuore che batte, la Vita se ne è andata. Ma chi può stabilire cosa è giusto o sbagliato. Non ci saranno giudizi. Solo Irina e Melisande. Insieme. Senza più barriere a tenerle divise.

MELISANDE [ Atrio ] E siete solo voi due, come non lo siete mai state. Perchè tu mai sei stata te stessa, mai come ora. {Questo siamo.} Le fai eco. E lasci andare, subito. In un gesto veloce, velocissimo. Faticherà ad accorgersi Irina che un attimo prima sei davanti a lei e con le mani le trattieni ora il mento, ora il braccio. E l'attimo dopo dove sei? Dietro di lei, con le labbra pericolosamente vicine al suo orecchio ed entrambe le mani, fredde, posate sulle sue spalle. [Celerità I] Una frazione di secondo, un battito di ciglia. La trattieni perchè il suo calore per te è sollievo, mentre il tuo corpo freddo sicuramente le provocherà qualche reazione: forse brividi. Ma i brividi sono VITA, Irina. Sono segno che ancora puoi provare emozioni, sensazioni, passioni brucianti o tristezze infinite. {Vempiri.} Le sussurri. Il tono, ora, vuole essere seducente. {Figli di Caino. Eredi di Jula.} Le sussurri ancora. E ancora brividi, Irina? Chiudi gli occhi. Ma il suo calore non ti scalderà, solo il suo Sangue potrebbe alleviare le tue sofferenze. Ma ancora attendi, non vuoi prenderla. Avete molto di cui parlare questa notte. E allora parla, Melisande. La Vedova Nera dei Moth t'invita a continuare. {Siamo morti e poi risorti, avvelenati e schiavi dell'Eternità. DANNATI!} Sibili {Strisciamo nelle ombre di Selene, ci rintaniamo quando Apollo sorge: i suoi raggi ci fanno paura.} Ti sposti da un orecchio all'altro, sempre dietro di lei. {Il Sacro ci fa paura, ci logora dentro. Noi siamo quel che l'Equilibrio teme. Noi temiamo l'Equilibrio e siamo troppo stolti per non cercare di distruggerlo: è nella nostra natura, dopo tutto.} E' una confessione? Una giustificazione? Di certo la realtà dei fatti, no? {Ma più di tutti, Irina, noi siamo la fonte del vostro piacere. L'amore più puro, più appassionato e più intenso non può essere paragonato ad un nostro bacio. Tu sai cos'è il bacio, umana?} [Tenebra I - Veggenza I]

IRINA ( II · Atrio · II ) Non c'è più ragione di tenere barriere sollevate. Le Tenebre allargano le braccia per cingerti, i morti, i tuoi Morti, sono lì a tenerti compagnia. Così come il Cadavere del tuo Defunto marito. E del tuo Infante che mai vide la luce. Le labbra si umettano a quel ricordo di quella Creatura. Ma tu, saresti mai stata capace di amare? Probabilmente No. Ed ecco che in un attimo Melisande smette di avere la sua mano sul tuo mente e l'altra ad accompagnare la tua sul suo petto. Veloce, come un battito di ciglia si ritroverà alle tue spalle. Ascolti le sue parole. Ti entrano dentro. Brividi e sensi che si innalzano in voli pindarici, toccando punti talmente Alti che mai la tua mente avrebbe solamente Osato pensare. **Dannati** Come un sibilo saranno le sole parole che usciranno dalle tue labbra livide. **Il Bacio? Non saprei rispondere a questa domanda Melisande.** Già Irina potresti? La tua mente potrebbe arrivarci? Ma è la Signora dei Veleni a dar le risposte questa Notte. Non tu. Sei in balia di lei. Totalmente. Completamente tra le sue mani, tra ciò che lei sceglierà di Dire e Fare. Tu assorbi solamente le sue parole. Fai sì che ti entrino dentro, che ti sazino e consumino al tempo stesso. La realtà attorno a Voi perde di significato. Ti crogioli con forza come Mai è accaduto prima di questa Notte. Le Tenebre, così come l'Immortale cingono il tuo corpo. Lo avvolgono come drappi di seta e ciò che è Stato non rappresenta più un Ostacolo. Il Nero Obelisco ha portato via anche questo. Ti ha liberata dal Male che come un Cancro, ti logorava dal suo interno. Ma l'Umanità stessa, ti impedisce di Non sentire. L'Umanità ti fa provare, sentire ed è questo lo strazio più grande per te Irina. Lì dove altri vedrebbero in tutto questo il Vero senso di Esistere.

MELISANDE [ Atrio ] *Il Bacio, Irina, è ciò che ci tiene in questo limbo che non è vita ma che apparentemente lo è.* [Veggenza II (Telepatia) --> Irina] Ancora una volta hai invaso la tua mente con la sua: è un contatto intimo, così come lo è sbriciare le emozioni superficiali di lei, così come lo è leggere i primi pensieri che dopo il contatto le affollano la mente. {Noi siamo morti.} Torna la tua voce a riempire l'atrio, echeggia nella torre, sovrasta il canto di morte e sofferenza delle anime che sono intrappolate nella Torre Oscura, il rifugio dei vampiri esuli. E' un luogo protetto da una magia antica, una magia che i vivi non conoscono ma che ti scorre sulla pelle, ti pesa sull'anima che non hai più, riempie vuoti con la sua grandezza. E quindi sorridi, Vedova Nera, perchè in questa Torre non sei sola. {Abbiamo bisogno della linfa vitale degli esseri viventi per fingere di essere quel che siamo. Senza il tuo sangue, Irina, io sarei permanentemente come mi vedi ora: un cadavere dalla forza spaventosa che striscia, elemosina, brama senza ottenere. E invece no! Io rubo il Sangue altrui, lo faccio scivolare nella mia gola. Lo assimilo. Diventa mio, mi sostiene, irrora il mio corpo, mi nasconde alla vista degli umani che la vista beh.. non la possiedono. Il Bacio, ecco cos'è. Un peccato che mai espierò, se non quando la morte ultima mi raggiungerà!} E poi, ancora la sua mente e ancora la tua. Ancora una volta fuse insieme per essere una. *Io vi condanno all’eterna fame di vitale sangue e alla vivente morte.* [Veggenza II (Telepatia) --> Irina] Una citazione, in realtà, che esprime il fondamento della Sete che tutti voi immortali subite: il rovescio amaro della medaglia. [Veggenza I]

IRINA ( II · Atrio · II ) Morta è Melisande . Così come sono Morte le sue emozioni. Questa la Verità ultima e insindacabile. Torna ad invadere la tua Mente e tu l'accogli, quasi fosse diventata abitudine. Non c'è più lo sgomento della prima volta, è divenuta abitudine quasi come per gli esseri umani è Respirare. Morti. Quelle parole ti pervadono interamente e non c'è modo per far sì che vadano via. **Eterna fame** Le tue parole, roche faranno eco a quelle della Signora dei Veleni. Accompagnano come un Canto, come una Nenia Oscura le sue parole. E infine, la sua ultima esternazione che ha il retrogusto di una Condanna. I tuoi occhi zaffiri, restano spalancati. Come se fossero in Attesa che l'Atto si compia. Morte. Dannazione. Sete. Sangue. Vampiro. Il tuo corpo immobile verrà scosso da un lieve fremito. Di Vita che ancora alberga in Te. Che costringe il tuo corpo allo scorrere inesorabile del Tempo. Tu Custode dei Morti che un Tempo non fosti altro che una Vedova Assassina, non batterai ciglio. Accogliendo parole, nella tua mente, così come nelle tue orecchie. Lasci che ti invadono, che ti tormentino, fino a consumarti e lasciarti senza fiato. Tutto attorno a Voi stenta a muoversi. Come a non voler disturbare questo incontro, questo legame che ad ogni parola si fortifica. Si solidifica in qualcosa di indissolubile. **Tu sai, cosa sei per me. Sei Madre, Guida, Esempio. E niente potrà mutarlo.** Nulla. Questa la tua sentenza ultima, per poi far sì che le labbra lividi si serrino totalmente. In una morsa che non lascia più possibilità alcuna alle parole di prendere forma. Non c'é più altro da dire. Vedove. Assassine. Nere. Morte. Sangue. Dannazione Eterna.

MELISANDE [ Atrio ] Perde colpi il cuore della Custode del Cimitero, tremano i suoi muscoli. Perchè? {Ti mostrerò il bacio, Irina. Ti permetterò di ricordare.} Le sussurri ancora, alle orecchie. Le mani, fredde, allontanano i capelli dal lato destro del collo, trattengono per qualche istante quella seta perlescente e poi la spostano altrove, sulla spalla sinistra. Nuovamente sposti le braccia sulle sue spalle, metti giusto quel poco di forza per spingere verso il basso il suo corpo in un gesto che universalmente è riconosciuto come ''siediti''. A lei scegliere cosa fare, la posizione non cambierà poi di fatto quel che accadrà. Ti chinerai su di lei, con i canini esposti andrai a segnare il punto preciso della clavicola in cui è presente la vena giugulare. Una vena che pulsa, incessantemente perchè in essa scorre il sangue di scarto. Un sangue che non zampilla, un sangue che scorre lento e pacifico. Canini che affondano, lacerando la pelle.. strato dopo strato. Lo fanno lentamente, con grazia. Non sei più un impetuoso novizio, del resto. Ora sei Maestro, hai una dignità. Attraverso i canini il sangue ti raggiunge la gola, gocciola sulla lingua e poi scende, lento, lungo la trachea. Da Irina lo rubi per farlo tuo. In silenzio. Fuoriesce la Vedova Nera dei Moth. Ti guarda, gode per quel gesto.. gode per queste tue intenzioni losche. Ma tu e lei siete la stessa cosa. Tu sei lei e lei è te. [Veggenza I] [I turno suzione]

IRINA ( II · Atrio · II ) Lei ti mostrerà il Bacio. Lei ti permetterà di Ricordare. Queste le parole di Melisande. Ti sposta con le mani fredde i capelli, esponendo così il tuo collo dalla pelle d'alabastro. Di seguito le sue mani andranno ad esercitare una pressione sulle tue spalle. Non ti siedi, ma ti inginocchi. E i canini della Signora dei Veleni, con lentezza, nulla a che vedere con la brutalitá di Nianna, andranno a lacerare le tue carni. I tuoi occhi si chiudono con forza, le palpebre si serrano, mentre l'Immortale beve il tuo Sangue. Si prende ciò che è tuo per farlo suo. È il cranio si reclinerà ancor di più lateralmente, come a voler accompagnare quel gesto. Ed inizia impetuoso, la danza dei sensi. Ciò che gli esseri Umani non posso spiegare a parole. Più così la Vedova dei Moth. Mente sensazioni non spiegabili per un Umano a parole iniziano a farsi spazio dentro il tuo corpo. Invadendoti totalmente. Inizia così la Vedova. Non c'è spazio per altro. Lei ti sta facendo provare il Bacio senza l'intento di privarti del Ricordo di questo. Lei è te e tu sei lei, ed insieme vi fondete assieme. È diverso, da qualsiasi altra volta. Custodisce una sorta di unione profonda tra di voi. Una Madre che mostra alla propria figlia. Abbattendo totalmente tutto ciò che la Mente Umana non può comprendere, che non viene concessa ma elargita solo a pochi. Gustati questo momento Irina perché tutto questo è Vostro soltanto.

MELISANDE [Atrio] *Il tuo cuore batte, Irina. Questi sono i suoi ultimi istanti: non udirai più questo suono!* Sussurri alla sua mente, entrando nuovamente in lei. Perchè sei stata scelta, Custode del cimitero. La Morte ti ha scelta quando sei nata: chiamalo destino, chiamalo fato.. rammaricati con le Parche. Ma eri destinata a questo giorno e tutto ciò che ti è accaduto in questa vita è successo perchè tu potessi raggiungere la cittadina all'ombra dell'isola di Avalon, perchè tu qui potessi morire e poi rinascere. *Respira per l'ultima volta, Irina. Non potrai più farlo.* Le consigli ancora: perchè Irina, in un certo senso, ha scelto. Tu non hai avuto questa possibilità. *Piangi un'ultima volta, perchè la Morte non te lo permetterà: piangi per l'amore che non proverai più, piangi per la paura che ti sarà sconosciuta. Piangi per la meraviglia: i Signori della notte non si stupiscono più delle cose mortali.. e nemmeno di quelle mortali. E piangi per la tua mortalità perchè il Destino ha scelto per te una lunga non vita immortale.* Questo le consigli mentre rubi, ancora e ancora piccole gocce di Sangue. Lo rubi a lei perchè per te è Vita... e perchè per lei sarà Morte, la stessa che ha sempre voluto, la stessa che ha sempre chiesto. E allora piangi, Irina. Piangi un'ultima volta mentre il tuo cuore accelera, furioso. Forse lui non vuole cessare di farlo, forse il tuo cuore ti farà rinsavire. Ma la Vedova Nera dei Moth non si fermerà. Questa notte Melisande diventerà madre una seconda volta, la volta che conta. [Veggenza II (Telepatia) -> Irina] [Veggenza I] [II Turno Suzione]

IRINA ( II · Atrio · II ) La Vita ti abbandonerà questa Notte Irina. Respiri per l'ultima volta. Non usciranno lacrime dal tuo volto perché le ultime le hai versate la Notte in cui hai perduto per sempre la tua Creatura. L'ultima cosa che ti è stata portata via. Ma non è forse la Vita di cui vieni privata questa Notte ad essere davvero l'Ultima? È così. Il cuore accelera freneticamente. E' un ritmo assordante, potente maestoso. La Vita se ne va. Resta la Morte. Stringi con più forza le palpebre, Custode, se solo potessi guardarti dall'esterno. Melisande beve, beve e ancora beve. Il Nero Obelisco, diviene Teatro di quel che si sta consumando questa Notte, tra palpiti e Sangue. Rinascita. Morte. Non è forse il Ciclo vitale dell'esistenza stessa. Eppure, c'è differenza. A te viene concessa l'Immortalità Irina. La Vedova Nera dei Moth non arresta ciò che sta per compiersi, procede, inarrestabile. Non c'è biasimo per le emozioni che non sarai più in grado di provare? Non c'è rimpianto per i sentimenti che caraterrizano gli Umani che ti verranno portati via per l'Eternità. No. No. Non ci sono, perchè questo Dolore che ti angoscia e attanaglia il Cuore se ne andrà via per Sempre, con Irina, con la Vedova dei Moth, stanotte. Non ci sarà più Niente, per la Vedova Assassina della primogenita dei Kain. Tutto verrà spazzato via, tutto verrà sepolto con gli ultimi gemiti e respiri di una Vita Mortale. Non è forse questo che hai sempre chiesto inconsciamente Irina, pur senza sapere come? Si pensa che sia la Morte a liberarci dai Mali. E forse è così. Ma per te, ci sarà una Rinascita. Una seconda possibilità di esistere a questo Mondo, dove non sarai più preda, dove non dovrai più conoscere la Disperazione dell'Anima, i Dolori dello Spirito. Niente. Nulla.

MELISANDE [Atrio] Esatto. Sarà il niente, sarà il nulla. E sarà Sete e Rabbia, sarà voglia di uccidere... e sarà difficile frenarsi. Ah sei così giovane Irina e muori pochi giorni dopo il presunto compleanno di Melisande dei Veleni che quest'anno avrebbe compiuto 30 inverni. *Le rughe non deturperanno il tuo viso, rimarrai per sempre una bambina.* Ancora sussurri, non vuoi lasciarla in pace. Non è forse tenero, Irina? La Vedova Nera dei Moth che ti culla nel suo abbraccio proprio mentre il tuo cuore inverte la rotta e comincia ad affaticarsi. Pompa meno sangue e quel che lui pompa la Vedova Nera se lo prende. *Il tuo corpo non conoscerà la vecchiaia, le fatiche degli anni. E se pensi che questo sia positivo, Irina, io ti sto Maledicendo perchè il tuo corpo non conoscerà nemmeno i Veleni, non fino in fondo. Non sentirai mai lo sfinimento della creazione, nè gioirai per la tua opera.* Questo è meno bello, vero Irina? Scivola via la tua coscienza, cominci a sentirti confusa. Cominci a sentirti debole e inerme proprio come un'umana: mai più proverai questa sensazione, Nadine Irina Eloise Kain. Questo te lo prometto: l'esaltazione e il senso d'invincibilità prenderanno il posto della paura, il posto della follia, il posto della malinconia. [Veggenza II (Telepatia) -> Irina][Veggenza I][III Turno Suzione]

IRINA ( II · Atrio · II ) Ed ancora i suoi sussurri nella tua mente. Ti invadono completamente. Ti assorbono. Non ci saranno rughe. Una bambina. La sua. Tua Madre, quella che davvero racchiude in sé il senso Autentico per Te, che ne hai sempre cercata una, senza mai trovarla realmente. E’ un bisogno potente, che ha trovato il suo senso di esistere nel suo paio di occhi ametista. Ci sarà Sete e Rabbia ad animarti. E presto, lo comprenderai da sola. Il Cuore comincia ad affievolirsi, i suoi battiti si fanno via via più lenti, sempre più flebili. Abbandonando per sempre, il ritmo tumultuoso che fino ad un attimo prima riecheggiava nella cassa toracica dando l'impressione di voler esplodere. Le parole della Signora dei Veleni, continueranno a farsi splazio nella tua mente. Ci saranno perdite questa Notte. Nel Bene e nel Male. E il male, sarà strettamente connesso ai tuoi amati Veleni. Non sentirai più lo sfinimento causato da una Creazione, nè potrai provare gioia innanzi ad una tua Opera. Rimbombano dentro la tua Mente con una forza inaudita, tumultuosa e sarà per quelle ultime parole che riaprirai gli occhi, mostrando nuovamente i tuoi zaffiri al Mondo. Eccolo, il prezzo da pagare. Come i Veleni stessi hanno avuto modo di insegnarti, esso stesso puà applicarsi alla Vita. Una cosa ci viene data, una cosa ci viene presa. E' così che stanno le cose, non ci si può sottrarre, non importa con quanta forza ci aggrappiamo; certe cose non mutano, restano incastrate lì e con noi stesse vengono sepolte. Accettazione. Questo deve essere. E sarà strettamente connesso alla Maledizione che Melisande ti concede. La tua Condanna, la sola cosa per cui forse varrà la pena ''provare Rammarico.'' Custode, non c'è più possibilità di tornare indietro, hai intrapreso una strada, senza più ritorno. Che l'Atto si compia. Che le mani di tua Madre, stringono a sè la figlia che così tanto hai bramato essere per Lei.

MELISANDE [Atrio] E il tuo cuore, Irina, non riesce più a pompare. I muscoli sono costretti ad arrendersi. Ma non temere, bambina mia, la Mamma è qui e ti sostiene con la sua forza. Ora le parti si sono invertite ed è il corpo di Melisande a bruciare la tua schiena: mentre tu non possiedi che poche gocce di sangue, ormai... Melisande ne è piena, è piena del tuo Sangue. Piena di te. Sorreggi il corpo dell'umana che giace, inerme e confusa tra le tue braccia mentre tu, ancora, le rubi linfa vitale. Gli ultimi sorsi prima della definita dipartita, gli ultimi sorsi prima della Rinascita. E siete così vicine, ora. Così unite. *La mamma è qui.* Le sussurri, un'ultima volta.. Perchè la piccola Moth che sta nascendo sarà tua figlia, in tutto e per tutto. Guiderai i suoi primi passi immortali, seguirai con orgoglio e come Ithilbor prima di te la sua crescita fino a quando non sarà più in grado di camminare da sola e allora si ribellerà, proprio come ti sei ribellata tu alla Sposa dei Moth, Signora della Torre Oscura, Ithilbor. Sposti le mani dalle spalle ai lati delle sue braccia, cercando di abbracciarla e di sorreggerla. Perchè il suo corpo cede, cede... cede all'oblio, cede alla fine. Lo senti il suo respiro fievole, senti i battiti di un cuore stanco di lottare invano, stanco di lottare contro le Parche, contro un destino già scritto. [Veggenza II (Telepatia) -> Irina][Veggenza I][IV Turno Suzione]

IRINA ( II · Atrio · II ) I muscoli si arrendono ma Melisande è lì, pronta a sorreggere quest’esile corpo. Il tuo corpo, inerme, fragile è cinto dalle sue braccia. La tua mente, riesce a malapena a raggiungere le parole dell’Immortale che ancora, si snodano nella tua testa, come un sussurro leggero. Lei è qui, accanto a te, Irina. La Vita scivola via, abbandona per sempre questo Corpo fatto di carne e ossa. Le palpebre tornano a chiudersi, mentre lenta scivoli nell'Oblio. La Fine. Il Vuoto. Il tuo Spirito non ha cercato di ribellarsi, il tuo corpo non ha mai opposto resistenza, perchè stai fuggendo via. Stai lasciando dietro di te, tutto quello che non aveva ragione di accompagnarti. Di rappresentarti. Hai mandato a morire per Sempre tutto quello che ti faceva sentire Debole, Inutile, Fragile. Non dovrai mai più provare questo. Lo lasci andare dietro di Te. Perdersi in questo stesso Oblio, non è mai stato così semplice. Le parole di Melisande, come una dolce nenia, continueranno a cullarti. Morire. Morire e ancora morire. Quel muscolo che ha sempre pompato stancamente, che si è barcamenato in questa esistenza con fatica, continua ad affievolirsi, il respiro, è ormai a malapena percettibile. Tutto è appeso ad un filo, sottilissimo, quasi impercettibile. Non ci sarà motivo di pensare ad altro, sei con Lei, interamente. Non vorresti essere altrimenti, se non ora, qui, in questo istante, tra le sue braccia. Con le sue parole che ti avvolgono come una morbida coperta. Questo è il Fine ultimo ma è la Conclusione di una ricerca ben più ampia. E' necessità di sentirsi parte di qualcosa. E' esigenza di sentirsi vicino a qualcuno, in un modo talmente alto che le parole non sarebbero in grado di esplicare. E l'ultima immagine che la tua mente riuscirà focalizzare è la te stessa di quella notte in piazza e la sua mano che ti conduce nella Dimora dei Veleni. Melisande che è stata tutto. Ti ha dato i Veleni. Ti sta dando l'Immortalità. Ti ha dato l'Opportunità di essere per lei una figlia e vedere nei suoi occhi, non solo la Signora dei Veleni ma una Madre in cui trovare rifugio. E in questo, non servono sentimenti, non serve un cuore che batte. I suoi occhi che siano ametista, cremisi, che si mostri a te nella tua fittizia beltà o nella brutalità di questa Notte, tu continuerai a cercarla, sprofondando in un suo abbraccio.

MELISANDE [Atrio] E ancora da lei pretendi, anche quando si abbandona a te completamente. Ancora da lei pretendi: il suo ultimo respiro, il suo ultimo battito di cuore... pretendi Irina, per l'ultima volta. E quando i tuoi sensi immortali avvertiranno quest'ultima volta, la lascerai andare. I canini si ritrarranno da lei che giace tra le tue braccia come una bambola rotta, esanime, spenta. Con gli zaffiri che non ci sono più, coperti da parpebre di pelle pallida. E come quando Melisande è morta io, narratrice, ti dico *Come tutti sanno, la bellezza raggiunge il suo culmine quando la fredda mano della morte è sospesa nell'atto di farla sfiorire.* E anche tu, Irina, come Melisande prima di te... sei bellissima, questa notte. Hai raggiunto l'apice della tua bellezza, mai sarai più bella. Mai più. Peccato che tu non possa vederti ora. Il braccio destro lascia quello di Irina, lo abbandona con una rapidità disarmante che solo la non vita può giustificare e il polso si avvicina alle tue labbra, sempre con quella velocità che è tua prerogativa. I canini appuntiti si abbattono sulla tua testa pelle, lacerandola senza fare di questo un dramma: uno strappo netto, un suono sinistro. E' pura violenza senza ripensamenti, senza indugi. Del resto non t'importa, non ti è mai importato. [Vigore II (Passivo)] Zampilla il sangue che prima era di Irina (e che mai più sarà) ma che ora è tuo, intriso di un veleno che solo tu in questo momento sei in grado di comprendere. Cerchi di avvicinare il polso alla bocca di Irina, cerchi d'interrompere il ciclo di Vita e di Morte che tutti caratterizza. Cerchi di violare l'Equilibrio sfidando la morte, come fece Ithilbor prima di te. Cerchi di premere il polso su quelle labbra esangui, così da costringere alcune gocce rubino a farsi strada tra quelle labbra schiuse, così da costringere Irina a cibarsi di te.. a diventare Sangue del tuo stesso Sangue. {Bevi bambina mia, abbandona l'umanità e seguimi verso l'Eternità.} La inciti con un sussurro che non è dolce, ma è crudele come la Morte stessa, come la Rinascita di chi sfida l'equilibrio. Solo quando le labbra di Irina prenderanno a muoversi in autonomia per cercare il nutrimento che tu stessa le offri, mormorerai per le sue orecchie parole. {Nel Sangue inizia la tua Non-Vita, con il Sangue verrai punita per l'Eternità fino alla Morte Ultima, possa non giugere mai per te. Muori e rinasci alle tenebre come figlia della Vedova Nera. Muori e rinasci dal mio sangue, Irina, Diadema Nero dei Moth.} E' la fine di un atto, è la fine di un'era. Muori e Rinasci, diventa ciò che eri destinata ad essere: Diadema Nero, figlia della Vedova Nera. Che la Dannazione sia con te, ora e per sempre, fino alla fine dei tempi. [Veggenza I]

IRINA ( II · Atrio · II ) Se solo potessi vederti ora Irina, guardare con i tuoi stessi occhi come la beltà s’abbatte su di te. Mai potrai essere più bella di questo momento. Il suo braccio destro, lascia il tuo. E con le poche forze rimanenti di questo ultimo sprazzo di Vita, ti ritroverai a schiudere a malapena le labbra livide, mentre Melisande ti porge il suo polso e tu, ubbidiente a seguito delle tue parole, accoglierai il suo invito. Così come Ithilbor fece con lei, prima di te. Bevi Irina e ad accompagnare quel gesto saranno le parole di Melisande che come una tetra cornice andranno a completare l’Atto che si compie. La Vita, la Morte e la Rinascita. Bevi e segui la Vedova Nera. Bevi e affacciati all’Eternità come il Diadema Nero dei Moth. Diventa ciò che eri destinata ad essere. E questa sarà l’ultima immagine che il Nero Obelisco avrà la volontà di concedere. Perché ora Madre e Figlia si lasceranno inghiottire da lei stessa, il Sipario si chiude, tutto volge al termine. Non è più concesso allo spettatore di vedere oltre. La figlia della Vedova Nera è Nata. Da questa Notte, avrà inizio la sua Non Vita, Il Sangue: la sua punizione. Condannata in Eterno, nella Speranza che la Morte Ultima non cali mai su di Te. Le luci si spengono. E tra Oscurità, Tenebre e Sangue verranno avvolte. Non ci sarà più Dolore Irina. Tutto è concluso. L'eternità assieme a Lei, non potrebbe avere sapore più dolce. Non ci potrebbe essere Epilogo più appropriato. Bevi bambina, che i tuoi occhi vedranno un Mondo diverso da questa Notte. Nei secoli dei secoli, Madre e Figlia. La Vedova e il Diadema dei Moth. Nere come l'Oblio. Come Tenebre. Come la Morte che ha strappato entrambe alla Vita. Un nuovo Inizio. Ma è solo la fine di un Capitolo. Adesso c'è l'Eternità da affrontare, bambina.
==leia==
00mercoledì 9 dicembre 2015 16:13
GDR APPROVATO
°°°Erinn°°°
00mercoledì 9 dicembre 2015 20:26

Sento puzza di cadavere in CdV -.-
Ragazze, ma qualcuno col sangue caldo lasciatemelo, eh! :P
Nadine ~
00mercoledì 9 dicembre 2015 21:20
Non poteva esserci conclusione più bella visto lo splendido percorso in On che ha preso forma, un passo alla volta.
Chi avrebbe mai pensato che quella primissima giocata in Piazza avrebbe creato tutto questo.
Se doveva essere fatto, doveva essere Melisande, assolutamente.
Amo il gioco che si è creato attorno al mio personaggio, adoro le player e i Pg che hanno reso possibile tutto questo e che continuano a farlo.

Niente, sono felice. Ci tenevo a fare un ringraziamento pubblico alla player di Ithi che è stata eccezionale sia in On che in Off, sempre. Impeccabile. E alla player di Viron, che è stata una tra le sorprese più belle On game. Tanti baci sanguinosi a tutte voi! [SM=g27817]

Erinnnn hai ragione ahahhaha!
Ti dovrai beccare mamma e figlia. [SM=g27821]


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