[CASA DEI VELENI] "Amici, Nemici e Arbitri"

.Melisande.
00domenica 29 maggio 2016 20:40
Draugceleb - Malbeth - Melisande
PARTE PRIMA


DRAUGCELEB (strada->dimora veleni)E' lì per incontrare Beth, per avere qualche consiglio su sostanze venefiche che possono fare al caso suo per le trappole alla magione e magari conoscere se i cavalieri abbiano mai fatto acquisti da loro per essere preparato ad ogni evenienza, non si sa mai. Dovrebbero avere uno storico degli acquisti o qualcosa del genere, sa di Fabrox come un ottimo cavaliere esploratore e lui non vuole essere da meno, prendere il testimone così che possa essere di utilità a tutta la magione e non solo a se stesso e quindi anche all'isola. Percorre le vie della città silenzioso come sempre e non ci sarebbe nessun impedimento di sorta in questa sera. Cammina fiducioso di trovarla o forse no, ad oggi conosce solo due venefiche, lei e Irina, si chiama così o forse è in errore non lo sa. Ricorda dei nomi Erinn e Melisande, mai incontrare, mai viste, ma lui vive sull' isola e quindi è più che normale. Indossa la cotta di maglia, una tunica verdone anonima la lunga elfica sulla sinistra e i soliti anelli alle mani. Soliti ma non comuni, almeno per lui e per il significato che hanno. Ed eccola dopo la piazza, la dimora dei veleni. Un posto strano è in qualche modo tetro ma si dirige verso la porta e ci batte con la sinistra con la poca forza da adolescente per gli umani che possiede.

MELISANDE [ Sala Comune ] Rientriamo nei ranghi, Signora dei Veleni. Al tramonto i tuoi sensi si sono destati e hai aperto gli occhi per mostrare al mondo le tue iridi cremisi: hai trovato un gatto nella tua stanza, appollaiato accanto al tuo volto. Come ha fatto ad entrare ancora ti sfugge, in ogni caso non appena hai aperto gli occhi il felino ha deciso saggiamente di nascondersi. Evidentemente sei un giocattolo interessante finchè sei morta, non appena i tuoi sensi si destano anche gli animali decidono di filarsela. Da bravi predatori capiscono sempre chi è il più forte. Hai indossato la veste di Congrega, Nera e Viola, e sei scesa fino alla Sala Comune. E ora aspetti. Cosa? Chi? Non lo sai, semplicemente aspetti. La Bestia è quieta tanto quanto tu sei inquieta. Sei tornata, infine. Hai incontrato Beth ma non Irina, tua progenie adorata. Sei stata sull'isola e lì hai visto Nianna la Bella. Ti ha aggiornata con inquietanti notizie e dovrai, temi, prendere il posto che ti spetta all'interno della gerarchia del Nero Obelisco, quello di Maestro. Bussano alla porta. Lo sguardo violetto, che nasconde la Bestia, si sposta subito verso il portone e lentamente ti muovi per raggiungerlo. Frusciare il vesti e silenziosi passi che forse le orecchie dell'Elfo potranno captare. Un cuore vivo. Del Sangue caldo. Eppure l'odore è... interessante in quanto non t'ispira. Apri la porta mostrandoti a colui che sconosciuto non è. Ti riempirebbe di sorpresa, questo incontro, se non fosse che non puoi più sorprenderti. Ma rimani comunque in silenzio, mostrandoti al Cavaliere come una donna minuta e pallida dagli occhi ametista e i capelli corvini intrecciati in una lunga treccia che ricade sul lato destro del corpo a lasciare in bella mostra il tatuaggio a forma di mezzaluna dietro l'orecchio sinistro. Indossi, altresì, il Pendolo di Dedalo e il ciondolo che ti ha donato Malbeth [https://dl.dropboxusercontent.com/u/18065519/apotheca_2015/malbeth/ciondolo_Malbeth.jpg] [Tenebra I - Veggenza I]

DRAUGCELEB (ingresso)Passi che si avvicinano dall' altro lato della porta, passi che sente benissimo. (senso sviluppato ) Chi gli pare è qualcuno che aveva incontrato tempo addietro, nel periodo delle ali, la prima con cui abbi passato la notte per semplice voglia di farlo e non per sopravvivere. Avalon è una terra dalle mille e più sfumature e non è sorpreso di trovarsela di fronte perché in ogni caso si aspettava di trovarla un giorno, prima o poi. Inarca un sopracciglio mimando un inchino con il capo per salutarla, era l'unica che non aveva mai incontrato e una delle poche che erano scomparse nel nulla così come dal nulla erano apparse. C'è da capire adesso però se si tratti di Melisande o di Erinn, lui la chiamava Elen quella notte. Una consapevolezza che rende alquanto divertito il suo sguardo nel trovarsela di fronte. ''Sid ed gloria Elen.'' La conosce con quel nome e così la chiama ma poi subito aggiunge senza remore o rimprovero. ''O dovrei forse chiamarci Erinn o siete la maestra dei veleni Melisande?'' Chiede con cortesia aspettando di essere ricevuto se possibile, per nulla imbarazzato, ormai a certe cose comincia ad abituarcisi o forse non proprio.

MELISANDE [ Sala Comune ] Ricordi che scorrono nella tua mente mentre osservi gli occhi chiari dell'elfo e i suoi capelli argentei. Un vampiro innamorato è già di per sé un evento fuori dal comune, un vampiro innamorato di un ELFO, con il suo sangue tossico, è decisamente qualcosa che va oltre il concentto di vampiro. Eppure è successo, lo ricordi chiaramente. Hai civettato con l'elfo, incurante del suo sangue avariato, hai giocherellato con le sue orecchie gommose e hai passato una notte tra le lenzuola della bettola con lui. Disgustoso! Davvero disgustoso. Orribile. Vomiteresti, se potessi farlo. In ogni caso, da maestra dell'inganno quale sei, dovresti poter celare questi fili di rabbia e orrore dietro una mascheda di pura cortesia per nascondergli le tue vere emozioni, ammantandole di serenità. [Sotterfugio liv3] E' pure un Cavaliere, visto il suo saluto. Questa povera creatura vivente ha tutti i problemi di questo mondo, ai tuoi occhi: è un elfo ed cavaliere. Qualche altra disgrazia? {Questa notte, per voi, sarò Melisande D'evreux di Shahrizai. Gran Maestro dei Veleni.} Una riverenza per poi scostarti dalla porta. Così lui potrà accedere all'atrio in penombra. Dov'è l'umana, Malbeth, quando c'è bisogno di lei? Destino? Tutto ciò non è affatto divertente!!! [Tenebra I - Veggenza I]

DRAUGCELEB (ingresso)Fortuna o sfortuna vuole che l'elfo non sappia che di fronte a se non ha una semplice umana ma d'altro canto, sembrerebbe che a lei non importi cosa è successo o forse non lo da a vedere, parla la diffidenza per lui in questo momento, che gli fa valutare le diverse possibilità. Prima di entrare però, vuole chiudere definitivamente la storia che racchiude entrambi. ''Per quanto concerne quella sera, spero sia tutto dimenticato, io non ero in me e per voi può dirsi lo stesso.'' Non si innamorerebbe mai di un'umana o forse no? Meglio lasciar perdere questa questione per il momento, non è il caso. Con un mezzo sorriso la ringrazierà per l'accoglienza ma il suo nome gli fa pensare a qualcosa. Possibile che sia legata alla conoscitrice in qualche modo? Magari erano figlie dello stesso padre o forse no, ma più di tanto non si cruccia sulla questione, nonostante la curiosità non sono cose che lo riguardano e che essendo tali, devono rimanere di proprietà dei loro padroni. Se avesse saputo che Elen era lei, e cioè una venefica per giunta la maestra suprema della congrega, probabilmente non sarebbe andato così oltre o forse si, quelle ali, gli hanno provocato non pochi problemi fortuna che alcuni che ora conosce non fossero ancora arrivati, sarebbe stato un bel problema. ''Cerco Beth, ma potreste aiutarmi anche voi.'' Conclude infine senza però ancora accomodarsi, aspetta sempre il permesso della padrona di casa, pensando a diverse cose e questioni.

MALBETH [dimora] Si tocca la pancia, sul ventre basso dove la lama di Nyule è penetrata. Ne ricorda esattamente il dolore, ogni attimo di quello strazio. Non c’è traccia nemmeno di un misero sorriso sul viso dell’apprendista. I respiri sono pesanti mentre cammina verso l’atrio. Ha sentito dei rumori mentre si dirigeva nella sua stanza. Ha il gatto in braccio, lo accarezza nervosamente e lui agita la coda infastidito. L’umore del padrone influisce sempre sui felini. Scorge Melisande nella penombra e sulla soglia un elfo. Lo conosce bene. “Venom Melisande.” Si presenta ai due, con voce apatica e distante. Non c’è la solita allegria nei suoi occhi. “Draugceleb, benvenuto in dimora.” Pronuncia per la prima volta il nome completo del suo amico senza fare la burlona, con una serietà spiazzante. Indossa la divisa, i capelli sono sciolti e la spilletta di apprendista è appesa sul petto. Tutto troppo normale per Beth, che si avvicina ai due ponendosi al fianco della vampira, con lo sguardo che si perde a tratti contro le pareti spoglie. Ha la mascella contratta, i lineamenti sono spigolosi. Guardandola con attenzione potrebbero vedere del fumo uscire dalle sue orecchie forse. Il gatto miagola piano e la venefica gli tira un’occhiataccia. “Shh…!” Lo ammonisce, riprendendo a cullarlo dopo essersi assicurata che abbia capito l’antifona. Non chiede perché Prezzemolo sia li, non le interessa davvero. Sta pensando a come dare fuoco alla cordigliera draconica.

MELISANDE [ Sala Comune ] {Come se non fosse mai successo, signore.} Garantisci e qui non hai bisogno di certo di mentire. Sei la rovina della razza con i tuoi innamoramenti imprudenti. {Se vi può aiutare Beth, Cavaliere, posso sicuramente aiutarvi anch'io... Non credete?} Una risposta... fredda, con il sopracciglio destro che si alza a dipingere un'espressione severa e accigliata, quasi di superiorità. Forse ti ritieni davvero superiore all'elfo, chissà. Il fatto è questo: siete nemnici per natura. Il suo sangue è per te veleno e non puoi non manifestare questo tua... indole. Anche lui, evidentemente, si ritiene in qualche modo disgustato per la notte trascorsa insieme o non ti avrebbe chiesto di dimenticare: e dire che mai nessuno si è lamentato delle tue arti amatorie, anzi... In molti si sono dannati per ricevere poche gocce di amore. Ti muovi fino alla Sala Comune, magari seguita dall'elfo e gli fai cenno di accomodarsi su una delle tre poltroncine di velluto rosso poste innanzi al camino, ma tu occupi immediatatamente la seconda, precludendogli la possibilità di scegliere: lui potrà accomodarsi o su quella alla tua destra o su quella alla tua sinistra. Un secondo battito si unisce al primo, un profumo decisamente più delizioso ed invintante... meno rancido che tuttavia non riesce a coprire il puzzo del Cavaliere. E spunta Beth con il suo gatto. Beth che tu non puoi analizzare ma che indubbiamente appare meno sorridente e solo in virtù del fatto che non sei una sciocca puoi ricollegare il cambiamento nella ragazzina a quanto successo solo 24 ore prima. {Ecco la mia valorosa Apprendista. Vedo che vi conoscete già.} Non sposti lo sguardo dall'umana {L'altro Gatto è entrato in camera mia.} Tono piatto. [Tenebra I - Veggenza I]

DRAUGCELEB (comune)Divertito dal modo di fare di colei che crede un'umana? Si, molto, in modo abbastanza anche troppo completo o forse troppo strano per essere capito ma non si cura del suo sguardo, lo sostiene con fierezza e senza paura, affilato come sempre. Tuttavia, non sapendo con chi parla, ha un ricordo piacevole di quella che è stata quella notte, ma meglio lasciar cadere la cosa, chi capisce le donne ha la chiave del mondo o così dicono, giacchè sono brave tessitrici di inganni di ogni genere e contando quelli amorosi, il quadro si conclude con l'esempio per eccellenza. Ma non è sua intenzione cominciare a parlare con i venefici che lo vedrebbero come assiduo cliente se le armi e le trappole fossero proponibili. ''E' stato piacevole, ma non vorrei ci fossero fraintendimenti .. ..le ali ci hanno fatto dire cose che adesso sono morte.'' Cosa pura e vera infatti ma quasi a inserirsi come se chiamata, ecco Malbeth, aveva visto il duello, se non ricorda male c'era anche Seahorn il suo cavaliere al ballo. Non è difficile capire cosa l'abbia buttata giù così, uomini, sempre prevedibili, a volte. Sposta lo sguardo su di lei piegando la testa sulla sinistra e sedendosi poi dove la maestra dei veleni, stizzita o così gli sembra, gli ha lasciato il posto. Risponde altrettanto affilato quanto Melisande prima. ''Non dubito della vostra abilità, non tutti i giorni cadono le foglie di Lorien...non tutti i giorni supremi o maestri si succedono se non sono all'altezza.'' Parla con lentezza per permettere alle proprie parole di permeare la stanza, con voce ferma e profonda, ma lascerà un messaggio a Beth, è così che si muove, il contatto fisico, non fa per lui nel consolare. Troverebbe le fila della sua mente distante e le afferrerebbe con la propria per riunirle in un unico e tranquillo intreccio. *Passa dalla magione, chiedi di me.* (sussurro di Manwe) Non dice perchè, a lei scoprirlo, ma l'aspetterà.

MALBETH [sala comune] Ah! Se solo potesse immaginare quei due a letto magari ritroverebbe il sorriso. Ma non lo sa Beth, ancora concentrata sui suoi progetti piromani. Certo servirebbero almeno otto dozzine di acciarini per dar fuoco a t u t t a la cordigliera. Sbuffa pianissimo, mentre è assorta fra i pensieri per qualche attimo. Si siede sul divanetto rimasto libero, appoggiandosi il micio rossastro e spelacchiato sulle cosce. Inclina il capo di lato, cercando di scrocchiarsi il collo piano. Un piccolo crik. Occhi socchiusi ma tesi, con le palpebre che tremano impercettibilmente per il nervoso. Scuta Melisande. Più la guarda più è perfetta. “Potresti tenerlo tu, finchè Erinn non torna dal viaggio.” Una proposta, buttata lì. Ma il tono è strano, non è quello allegro e spensierato con cui Beth si rivolge alle persone. Abbassa la testa un po’ nervosa, distogliendo lo sguardo. “Dopo me la vengo a riprendere se non la vuoi, mi dispiace. È una femmina. Si chiama Curiosa, mi sembrava appropriato.” Ride, ma è impacciata, la risatina esce fuori un po’ isterica e acuta. Poi sente una voce, ma non sta guardando i presenti, quindi per un attimo si chiede se Draug l’abbia pronunciata davvero o se se l’è semplicemente sognata. Alza il sopracciglio, non sa che fare. “Ehmn” Un mugolio strozzato esce flebile dalle sue labbra violacee e rinsecchite, mentre la mano destra si stringe intorno al suo stesso collo ed un colpo di tosse la scuote. Indugia ancora sul volto di Prezzemolo, per poi guardare nuovamente Melisande. “Si ci conosciamo, i cavalieri mi hanno offerto ospitalità mentre ero sull’isola per un breve soggiorno.” Cerca di distrarsi, di parlare del più e del meno. Ma dentro freme Beth. Torna lo sguardo a sfiorare i lineamenti dell’elfo. Ci andrà alla magione, ci va sempre d’altronde. E poi è vicina alla cordigliera! Una risata amara dentro di sé a questo pensiero folle. “Cosa ti porta qui?” Chiede finalmente, non riuscendo a capire la ragione della visita. Non si era mai spinto fino alla dimora e solo raramente in bettola, sfruttando la –fintissima- tregua tra isola e terra ferma.

MELISANDE [ Sala Comune ] Dalla tua postazione puoi osservare in modo agevole sia l'umana che l'elfo. A quest'ultimo non rispondi: evidentemente poteva esserci amore tra voi solo sotto incantesimo perchè il vostro rapporto ora è saturo di diffirenza e superbia, reciproca antipatia. E poi è un Cavaliere, non dimentichiamolo. {Curiosa.} Ripeti, osservando ancora l'umana. Non riesci a comprendere interamente il suo comportamento così anomalo rispetto al solito. Non che tu possa minimamente consolarla, comunque. Quindi ti limiti ad osservarla, atteggiandoti a donna matura e pensierosa per poi spostare lo sguardo sull'elfo: Beth ha domandato al posto tuo e ora sta a lui rispondere alla domanda. Limitiamo i contatti, insomma. [Tenebra I - Veggenza I]

DRAUGCELEB (sala comune)Gli è venuta un'idea, strana ma la metterà in pratica, questo è poco ma sicuro e rivolge a Beth un'occhiata fredda per darle conferma che l'ha sentito solo nella sua mente e che quindi non è solo una parvenza ma quello sguardo dice anche che vuole che venga in magione appena può come prima cosa in assoluto, se debba dirle qualcosa di importante o meno non lo lascia trapelare. Lascia che sia lei a decidere se seguire o meno l'invito, ma di certo non rimarrà delusa di aver risposto a quella chiamata se così si può definire. ''Mi chiedevo se altri cavalieri abbiano comprato veleni o preparati prima d'ora, se siete in possesso di un composto che posto sotto pressione, rilasciato possa bruciare la pelle e di quali veleni può essere impregnata una lama.'' Dice tutto senza tralasciare nulla al caso o di immaginabile, gli usi che può farne sono comprensibili ma chi dice che gli servano proprio a quello? Aspetta dunque una risposta e si informa per capire e trarre le dovute conclusioni.

MALBETH [sala comune] Non che Beth sia particolarmente empatica, ma Melisande le pare stranamente silenziosa quest’oggi. Non si insospettisce piu del dovuto, pensando che si tratti più che altro di un esame, per capire come se la cava con lo studio. Ascolta quanto dice Draugceleb e decide di lanciarsi in una risposta, lanciando uno sguardo complice alla vampira. Allarga l’avambraccio, tentando di sfiorarla piano, come per cercare il giusto supporto. È comunque alle prime armi ed ha paura di sbagliare, in più l’umore negativo non l’aiuta. Si schiarisce una volta di più la voce, per poi iniziare con tono serio a parlare. “In realtà la domanda è più vasta di quanto sembri.” Un sorriso abbozzato, ma le labbra tirano mentre continua a spiegare. “Esistono tantissimi veleni per armi, con gli effetti più disparati. Possono corrodere le ferite effettuate con la lama, indurre paralisi momentanee o semplici rallentamenti, o addirittura pacare gli istinti violenti degli individui. Ma ancora è possibile causare perdite di sensi, offuscare la vista, causare amnesie, alterare la percezione del dolore.” Si stringe nelle spalle. “Dipende dall’utilizzo che ne vuoi fare. C’è davvero una vasta scelta.” Deglutisce, facendo un respiro profondo. “Non so cosa intendi per bruciare la pelle, ma per esempio esiste un veleno molto raro chiamato Caronte che provoca la decomposizione dei tessuti colpiti.” Deve far male, ma ormai è quasi morta e risorta Beth, è superiore a tutto ciò. “Per quanto riguarda i precedenti acquisti credo sia competenza della Granmaestra.” Lievemente ruota la testa, per osservarla meglio ed attendere che parli. “Sono qui da troppo poco per questo.” L’ennesima carezza al gatto, che pare essersi addormentato beatamente.

MELISANDE [ Sala Comune ] Siamo tutti strani, questa notte. Forse perchè un Vampiro, un Elfo e un'Umana si trovano rinchiusi in una stessa stanza, costretti dalle circostanze ad una convivenza forzata e di facciata. Infine l'Elfo parla. Staresti quasi per rispondere, tentando di modulare il tono non proprio conciliante che hai usato fino ad ora, quando la mano di Beth ti sfiora il braccio in un tocco esisitante e senti i suoi pomoni che si riempiono d'aria. Sposti su di lei lo sguardo e annuisci, come ad incitarla ad andare avanti. C'è qualcosa di strano in queste ragazzine che ti guardano come se tu avessi le risposte a tutto. Vedono in te una madre e non potrebbero essere più lontane dalla verità. Malbeth infine parla, riassumento alla perfezione gli effetti dei veleni per armi. Dietro al disgusto che provi per dover essere lì, con quell'elfo, comincia a serpeggiare un moto di orgoglio per quella ragazzina alternativa che snocciola nozioni in modo così naturale da sembrare quasi lei la Signora dei Veleni. Annuisci, ancora, cercando di tirar fuori un sorrisetto divertito. Infine anche tu devi rivolgerti all'elfo. Cerchi di essere professionale, di non far trapelare il disgusto per quella creatura con cui sei costretta ad interagire {O un veleno liquido, chiamato Acido, che può essere lanciato. Ci sono diverse versioni, simili e diverse tra loro, di veleni urticanti: ho bisogno di qualche informazione in più per potere indirizzarvi.} Una piccola pausa, per poi ricominciare {Molti veleni sono stati acquistati negli anni dai Cavalieri dell'Isola.} riveli senza però dire altro. [Sotterfugio liv3][Tenebra I - Veggenza I]

DRAUGCELEB (sala comune)Gli ricordano vecchi tempi, gli inizi della guerra di un secolo prima quando ancora servivano lame e non schiavi e quando il cuore dell'uomo non era ancora totalmente corrotto. Vedrebbe fiducia ama si concentra ad ascoltare le parole di Beth e le notizie sui diversi veleni, alcuni più interessanti di altri. Poi proverebbe a specificare, ma non è nemmeno certo che la cosa sia fattibile visto che nell'elenco fornitogli non c'è e rispondendo a cosa è per lui necessario con voce fredda e viso marmoreo, distaccato. ''Portare alla pazzia e solo infine...alla morte.'' Forse nessun veleno è capace di farlo, ma parte del cuore che aveva buttato tempo addietro e della freddezza del militare calcolatore e dell'elfo, sono ora più vividi che mai. Quasi si riscuote da quello stato che nulla ha a che fare col cavaliere che è ora accenna anche ad altro. ''La corrosione delle ferite e la paralisi sono interessanti.'' Un sorriso sardonico gli si dipinge sul volto per poi completare anche l'ultimo punto. ''Avevo pensato ad un sale o qualcosa di simile, posto sotto pressione in uno spazio chiuso e piccolo. Una volta aperto, lo pressione lo lancerebbe sulla carne del malcapitato, distruggendo la carne e portandolo alla morte.'' Forse non esiste nemmeno questo ma se ci fosse sarebbe pericoloso per chi ci capita, questo è ovvio. ''Quali?'' Sembra non voglia parlarne, ma lui chiede lo stesso, senza alcun problema, c'è in gioco la vita di Kenta che lo accompagnerà nelle segrete e se ci fossero dei veleni all'opera, lui vorrebbe saperlo prima. Conosci il tuo nemico per farla breve.

MALBETH [sala comune] I veleni liquidi, certo. Lo appunta nel suo quadernetto mentale, che è molto più pieno di quello reale. Sta assimilando tantissime nozioni e spesso alla sera perde ore a trascriverle in maniera disordinata in fogli e fogli di appunti. Annuirebbe quindi alle parole dell’elfo, aggiungendo un’affermazione breve quanto scontata. “Tortura” Alza un sopracciglio, ripensando alle probabili opzioni. “Beh, il De Marsia potrebbe fare al caso vostro.” Per un attimo si blocca. “Vostro… insomma, sempre se tu non lo voglia per uso personale…” Si stringe nelle spalle Beth, sfoggiando il primo vero sorriso della serata. “Hai deciso di metterti in proprio e torturare la gente Prezzemolo?” Ridacchia, usando la confidenza che si è creata fra loro nel tempo per prenderlo un po’ in giro, come di consueto. Lo vuole mettere a suo agio. “Ad ogni modo, dicevo, il De Marsia è ideato per le torture. Corrode la pelle con cui viene a contatto. Peggio di così..” Si morde il labbro, con uno sguardo perplesso. “Non credo possa esserci di peggio, ecco. Però è liquido. Come diceva Melisande.” Qualche attimo di silenzio. ''Se si imbeve un tampone e lo si preme sulla pelle potrebbe funzionare?'' Chiede rivolta a Melisande, ipotizzando una soluzione. “Potrebbe esservi utile anche del Veritas comunque. Quello fa sempre comodo.” Davvero non le vengono in mente veleni allo stato solito che sortiscono effetti simili a quelli descritti in precedenza.

MELISANDE [ Sala Comune ] Non ti lasci scomporre dalla familiarità con cui Malbeth si rivolge al Cavaliere: è il tuo opposto questa ragazzina. Non ha pregiudizi, è costantemente allegra e al contrario tuo non sembra aver ingerito una ramazza, fraternizza con il nemico. L'unica cosa che evidentemente vi accomuna sono i Veleni. Se tu fossi stata ancora umana probabilmente ti avrebbe influenzata positivamente con il suo atteggiamento solare. Le cose sarebbero state diverse: avresti cresciuto tua figlia e avrestri trovato in Irina e Malbeth delle giovani menti da coltivare, aiutandole a formare il loro carattere. {Esistono diversi veleni che alterano lo stato mentale, Cavaliere. Alcuni per armi e altri da ingezione o da inalazione. Nessuno di questi conduce alla morte, non direttamente. Ma è altamente probabile che, per alcuni, la morte sia una conseguenza.} Gli spieghi {E il genere di veleno corrosivo che mi chiedete non esiste, ne esistono altri simili e di natura fisica diversa -creme, liquidi- che possono urticare la pelle. Il De Marsia, sì, ma anche lo Skalded Skin. Sono stati ideati per la tortura e le ferite che provocano, se non curate, possono provocare infezioni anche gravi che possono condurre al decesso del malcapitato.} La domanda di Malbeth. Annuisci, debolmente. {Potrebbe funzionare ma ci sarebbe una notevole perdita di prodotto con relativa diminuzione di efficacia. Non lo consiglio.} Quindi è tempo di rispondere al secondo quesito dell'elfo {Non posso rispondere alla vostra domanda per diveri motivi: primo fra tutti non è mia intenzione venir meno ad una regola, anche se non scritta, di questa casa che mi vieta di parlare di vendite passate a chicchessia. Il secondo motivo è che i veleni che sono stati venduti ad esponenti noti o meno della vostra gilda potrebbero essere stati acquistati per motivi personali e non per la congrega e questo, ovviamente, non possiamo saperlo. Qualora i veleni in possesso della vostra gilda dovessero essere ritrovati -perchè la vostra domanda mi fa supporre che siano andati perduti- sarò ben lieta di aiutarvi nell'identificazione delle sostanze.} [Conoscenza dei Veleni liv5][Ascendente liv5] [Tenebra I - veggenza I]


Continua...
.Melisande.
00domenica 29 maggio 2016 22:42
PARTE SECONDA

DRAUGCELEB [sala comune] Il suo obbiettivo è puramente diverso da quello della semplice tortura ma si limiterà ad un sorriso affilato che niente dice se davvero sia quella o meno la sua intenzione. Soppesa le informazioni che gli vengono fornite e pensa a cosa possa cavare fuori, forse il veleno di cui gli hanno parlato può fare al caso suo e a quello di un mago. Se mai vi riuscisse, metterà delle trappole anche di non semplice fattura e annota il de Marsia e lo Scalded skin. Immaginava che non gli avrebbe detto nulla sui precedenti acquisti dei cavalieri e porta le dita della destra a tamburellare sul bracciolo della seduta con lo sguardo perso sul soffitto della stanza, alzando il capo, perso in pensieri che si formulano e si distruggono con molta velocità. Dovrà cercare nella magione o chiedere a Vormusser se è a conoscenza di veleni che siano in dotazione dell'intera congrega e quale sia la loro ubicazione. Accavalla gamba sinistra che si porta con eleganza sulla destra e ritornando a loro anche con la mente riprende la conversazione. ''Immagino ci siano delle regole per avvelenare le armi.'' E' una deduzione che fa viste le diverse regole e particolarità dei veleni che fino ad ora gli hanno proposto, proponendosi come uno sciocco che non abbia mai visto assassini politici avvenire per mezzo di questi oggetti così potenti.

MALBETH [sala comune] Corruccia la fronte. “Mhhh.. Che intendi?” Regole, che regole? Non ha ben capito Beth di cosa stia parlando Draugceleb. “Se intendi regole tecniche per riuscire ad avvelenare l’arma…cioè insomma, la procedura, posso dirti che di solito lo facciamo noi. In più servirebbe un fissatore, che permette di mantenere l’arma avvelenata più a lungo.” Un sorriso, mentre Spelacchione si stiracchia sulle sue ginocchia. “O ti tocca comprare milleeduecentomilamilioni di dosi. Una in più, una in meno..” Quindi un’occhiata a Melisande, in cerca di conferme. “Correggimi se sbaglio.” Mormorerebbe docile, per poi continuare. “Comunque se intendi invece.. regole.. morali, beh, quelli sono affari tuoi. Noi vendiamo veleni, non offriamo consulenze sull’istinto criminale umano.” Un’altra espressione sfacciata, con gli occhi da pazza. “Ammetto che sarebbe divertente, ma ahimè non ci interessa. Noi offriamo servizi.” Una pausa. “A tutti.” È più incisivo il tono di quell’ultima frase, rimarcando il concetto di neutralità su cui Erinn aveva tanto ricamato sopra durante una delle lezioni passate. Smette di parlare, attende che la conversazione prosegua. Stasera sembra essere a disposizione della trattativa, seppur nel retro della sua mente ancora bruci la sconfitta.

MELISANDE [Sala Comune] Alle tue parole segue il silenzio dell'Elfo che sembra in procinto di riordinare le idee. Anche tu lo facevi quando eri umana ma ora la tua mente è così.. rapida che non hai bisogno di pensare e le pause sono solo a beneficio dell'uditorio. Fai schioccare la lingua alle parole dell'Elfo, come se avesse detto un'assurdità. {Regole?} Domandi contemporaneamente a Malbeth per poi venire superata dalla sua irruenza. Annuisci al suo dire e le labbra si piegano in un sorriso malizioso quando specifica che il vostro servizio è rivolto a tutti. Scommetteresti tutti i tuoi denari su Erinn: con te ha miseramente fallito, la mezza. Non sei mai stata neutrale, mai! E sei finita nel ruolo di Gran Maestro dei Veleni pur essendo dichiaramente caotica. {Beth è nel giusto ma, permettetemi di fare qualche specifica. I Veleni per armi sono particolari e l'applicazione è complessa e la possibilità di auto-avvelenarsi è elevata... per questo ci occupiamo noi dell'applicazione del Veleno.} Una pausa {E tutti i veleni, una volta aperti, hanno una scadenza. Così anche quelli per ami.. quindi solitamente necessitano di un fissatore, ossia di una sostanza aggiuntiva che preserva i veleni per un certo periodo di tempo a scelta dell'acquirente.} Fine della trasmissione. [Conoscenza dei Veleni liv5] [Tenebra I - veggenza I]

DRAUGCELEB [sala comune] Senza perdere tempo ascolta e lo trova un ostacolo da dover superare questo, ammesso pure che chi di dovere riesca nell'intento, si dovrà trovare un modo perchè ciò che lo riguarda non diventi di dominio pubblico e perchè l'utilizzo che fa dei veleni sia semplicemente qualcosa che sappia lui solo, non gli piace far sapere i fatti propri a chicchessia, anche se si parla di chi non dovrebbe rivelare nulla. ''Esattamente è di questo che parlavo.'' Con voce calma e profonda fa questo commento ma poco dopo si rabbuia il suo sguardo puntualizzando cose che non vanno dimenticate o di cui non si deve parlare con leggerezza anche se le intenzioni non erano quelle di offendere. ''Io non sono un edan Beth.'' (umano) Annuisce alle parole successive, nota la giusta complicità tra maestra e allieva, ma si è fatto più freddo e distaccato rispetto a prima. ''Il ragionamento è giusto...mani inesperte possono procurarsi la morte invero...ma...non c' è possibilità di disporre del veleno subito se dovrete applicarlo prima voi.'' Considerazioni che fa a voce udibile ma è un ulteriore albero da scavalcare sulla sua strada e non è la più felice delle situazioni dopotutto.

MALBETH [sala comune] Annuisce quando Melisande aggiunge quei dettagli che rendono la spiegazione complessiva più esauriente. Poi una nuova domanda viene posta. “Non è che non c’è altra maniera, o meglio..c’è. Rischi. Magari non ti succede nulla e ci riesci o magari no.” Quindi fa un sorriso gentile, che non lascia presagire le successive parole. “Al massimo muori.” Secca, così diretta e sarcastica. “Anche gli elfi muoiono, se non erro. O sbaglio?” Visto che non era un umano e aveva rimarcato la cosa. “Hai già vissuto tanto, quindi è come per le dosi…un decennio in più, uno in meno.” Quindi scuote la testa, per poi guardarlo negli occhi. “Noi siamo professionali, puoi contare sulla nostra discrezione.” È davvero seria, forse come raramente lo è. ”O puoi contare sulla nostra amicizia, se quella garanzia non ti basta.” Il tono è affabile ed il concetto è espresso concisamente. Beth non tradirebbe un amico, nonostante sia un po’ stramba. “Ad ogni modo il veleno ti conviene acquistarlo subito. Di alcuni ce ne sono solamente poche dosi e ci potrebbe volere del tempo per crearne di nuove.” È la verità, il momento del bisogno non aspetta di certo e, con tutte le probabilità del caso, giunge sempre quando è meno opportuno.

MELISANDE [Sala Comune] Ovviamente che ci sia un problema di fiducia, alla base, non potresti mai capirlo: cos'è la fiducia? Non la riconosci più. Quel che ben comprendi, però, è il problema logistico quindi aspetti che sia Beth a parlare di amicizia e fiducia e ti riservi di spezzare una lancia in favore dei fissatori. {Se prevedete di dover usare armi avvelenate entro trenta giorni c'è la possibilità di acquistare il fissatore che mantiene la lama avvelenata per questo tempo. E il veleno sarebbe invariato ma, ovviamente, dovete stare attento a non ferirvi e questo lo dice a voi una donna goffa e per nulla avvezza alle armi.} Ah, Melisande dice di essere goffa anche se quando si muove è armonia pura. {Come dice Beth potreste acquistare il veleno subito e poi tornare da noi per avvelenare la lama quando ne avrete bisogno o mandarci a chiamare: potremmo raggiungere l'isola per aiutarvi.} Menti e lo fai mantenendo il medesimo tono precedentemente usato: nessuna variazione d'intonazione della voce, nessuna accelerazione nella respirazione. Nulla che possa rivelare la menzogna: tu, al massimo, puoi raggiungere l'approdo. Oltre non andrai! [Sotterfugio liv3] Loro questo non lo sanno. Ma poi non è detto che si debba andare davvero sull'isola! {Oltre non posso aiutarvi, Mio Signore.} Mio Signore. Un Elfo! Ah! Ah! AH! [Conoscenza dei Veleni liv5] [Tenebra I - veggenza I]

DRAUGCELEB [sala comune] Un gesto semplice della mano destra e una risposta completamente divertita. ''Gli elfi non gettano la vita tanto facilmente ma accolgono bene la morte, eppure siamo immortali, non abbiamo una scadenza.'' Una risata sommessa sfugge, ma è semplicemente perchè è diversa la sorte di uomini e elfi e così anche per altre creature. Si rincorrono e allo stesso tempo alternano la voce ora di una ora dell'altra e rimane statuario, sicuro di se con la schiena ben appoggiata alla propria seduta. ''Non necessito subito di nulla, sono solo...pensieri.'' Sminuisce, lo fa per diversi motivi, perchè non è sicuro della riuscita di nulla e ha da parlare prima che qualcosa possa trovare compimento. ''Goffa? Non lo credo affatto, o non ricoprireste questo ruolo con la semplice teoria.'' Ripercorre quelle note che prima erano state usate quando aveva chiesto di Beth e l'altra ne era rimasta stizzita. ''Un tempo forse, ora sono vassallo persino di me stesso.'' Se tutto fosse andato bene e nulla lo avesse mai portato ad Avalon, adesso si che sarebbe signore di qualcosa e le parole che pronuncia sono enigmatiche per chi non conosca il suo passato bene come lo conosce lui, che una notte dopo l'altra lo ripercorre o nella foresta o tra le fredde mura della magione. Si ferma per un attimo ad osservare gli occhi delle due, prima quelli di Beth e poi quelli di Melisande, un colore molto bello, peccato che sia quello di un'umana o così crede. Da un lato li maledice, dall'altro ne apprezza alcune qualità, tra cui la loro capacità di morire, ma sono pensieri suoi.

MELISANDE [Sala Comune - Laboratorio] Anche i vampiri sono immortali ma non apprezzano per niente la morte. Vorresti dirglielo ma naturalmente ti trattieni. Annuisci alle sue parole e poi sospiri, quasi come se fossi desolata di qualcosa e cerchi di alzarti in piedi, facendo leva sui braccioli. {Mi dispiace molto ma devo abbandonarvi, Cavaliere della Dea. Una pozione necessita delle mie attenzioni questa notte e non posso trascurarla oltre.} Verità o bugia, loro non lo capiranno. Ruoti il corpo per avere entrambi innanzi e il camino spento dietro di te. Lo sguardo violetto si sposta sull'Elfo {Vi lascio nelle abili mani di Beth.} Un mezzo sorriso e una grande concessione all'Apprendista dei veleni che, tuttavia, è già abbastanza istruita da poter sostenere un interrogatorio e quel che le manca in conoscenza lo colma con esuberanza e intelligenza {Auguro ad entrambi buona serata. Venom!} Detto questo ruoterai ancora dirigendoti verso la porta a sinistra del camino che verrà aperta con una chiave ma nessuno dei due potrà scorgere la chiave in questione perchè il tuo corpo copre l'ingresso. Entrerai nell'anticamera completamente buia, richiudendo la porta dietro di te. Una zaffata di puzza si riverserà nella Sala Comune. I rischi del mestiere. [Tenebra I - veggenza I]


Continua...
Malbethavalon
00lunedì 30 maggio 2016 22:53

MALBETH [sala comune] Ascolta tutte le parole di Draugceleb e tutte le sue frasi da elfo. Beth non capisce nemmeno perché gli elfi parlino in quella maniera, sembrano usciti da un altro mondo e buttati in questo, cozzando con ogni tipo di mentalità odierna. Poi Melisande si congeda e l’apprendista ha un attimo di ansia nel comprendere che ora sarebbe sola a dover rispondere ad altre domande. >>
MALBETH Però ha studiato mesi ormai, quindi deve solo stare calma. “Oh.. Venom Melisande. Buonanotte.” Si, buonanotte un ciufolo ecco. Diresti mai buonanotte alle nove di mattina ad un umano? Ma poverina, Beth non lo sa ed è inadeguata almeno quanto gli elfi nella modernità. Aspetterà che l’altra lasci la stanza, per poi guardare fisso Draugceleb. “Ma che stai combinando?” >>
MALBETH Sbotta scioccata, meno seria ma più preoccupata. “Mo’ che non mi sente nessuno te lo dico subito, non ti lascio morire perché pensi di saper fare da solo. Io non chiedo niente, ma te lo applico io piuttosto.” Ci tiene davvero alla salute dell’elfo, anche perché poi dovrebbe spiegare a Seahorn come ha fatto a suggerire ad un suo sottoposto un suicidio sicuro.>>
MALBETH ”Questa roba è pericolosa e al contempo spaventosa. Mi hanno avvelenata per farmi capire la potenza di queste sostanze e ti assicuro che è stata un’esperienza orribile.” Scuote la testa, passando al divanetto di mezzo e lasciando che il gatto scenda dalle sue ginocchia. “Ma cosa mi dovevi dire?” Chiede, aggiungendo poi con tono bassissimo. “Perché devo venire alla magione?”


DRAUGCELEB [sala comune] Un lieve inchino mimato col capo perchè Melisande si allontani da quella stanza per quella pozione di cui parla per lasciarli li, così come si è detto, nelle abili mani di Beth, cosa di cui è sicuro. Ride per la reazione della ragazza, quanta foga, certo ha energie da vendere. ''Un po' di questo, un po' di quello...'' Rimane sul vago senza concludere la frase, non è solito cantar vittoria>>
DRAUGCELEB [sala comune] senza avere prima la certezza di cio' che fa. ''Oh ma io credo alle tue parole ma non ne faccio una questione economica, non sono sicuro di ciò che dovrò fare, ti basti sapere questo.'' Il discorso è chiaro, per quanto apprezzi l'affetto che dimostra nei suoi confronti, non le dirà nulla per poi affrontare un discorso ben diverso da quelli seri che fino ad ora hanno caratterizzato la loro>>
DRAUGCELEB [sala comune] conversazione. ''Ti lascio ad una proposta del supremo come cavaliere, per ritrovarmi maestro di danza...ma devo ringraziarti, ho capito delle cose che altrimenti mi sarebbero rimaste nascoste.'' Tanti misteri questa sera, come sempre con uno della sua razza, cose che vanno verso un certo sentiero e altre che invece rimangono ferme. ''Vieni e poi lo scoprirai, ma non ha a che fare con il >>
DRAUGCELEB [sala comune] ballo, lì lascio che sia Seahorn ad aiutarti.'' Una provocazione, visto quell'invito inaspettato, ma lui può essere l'ultimo a rimproverare alcuna cosa ai due, dopotutto è il più anziano, e qualcosa nel modo di fare degli uomini gli dice che è una cosa che tengono d'occhio.


MALBETH [casa veleni] Annuisce Beth, scuotendo le ciocche rosse. “Ho capito che non vuoi dirmi niente e diciamo che mi accontento. Però giurami che non fai cose stupide. Preferisco assisterti nelle follie, mi sento più esperta di te in questo ambito.” E come darle torto? Lei è la regina delle stupidaggini. Poi annuisce, con un sorriso che contiene più denti di quanti fisicamente Beth ne >>
MALBETH abbia in bocca. “Te lo dico io cosa ho capito! Che andrete insieme al ballo. O no?” Le ciglia degli occhi vengono sbattute più volte. “Dai su, siete fatti l’uno per l’altra.” Si appoggia allo schienale, lasciandosi andare sul divanetto. “Dovrei organizzare matrimoni. Sarei bravissima.” Quindi si volterebbe con un’espressione perplessa verso l’elfo. “Eh?” Chiede riferendosi >>
MALBETH all’affermazione su Seahorn. Ride quindi, con la mano che si alza a mezz’aria. “Non penso, è solo un ballo. Siamo amici ed entrambi non siamo in età da marito. Io ho meno anni di qualsiasi mobile che vedi qui dentro e lui è troppo vecchio.” Beh però è in gran forma, questo è da dire. Ma non lo svela a voce alta, lo pensa solo. “Ad ogni modo verrò al più presto, >>
MALBETH magari tra due giorni. Devo finire di studiare dei nuovi testi poi sarò più libera.” E quindi potrà creare il suo primissimo veleno! Non sta più nella pelle.


DRAUGCELEB [sala comune] Una buona conversazione con Beth è sempre un ottimo emolliente per ferite interiori di alcun tipo, ma le sorride semplicemente non dicendole ne' di si ne' di no ma lasciando presagire che forse opterebbe per la prima risposta. Poi, anche se poco calzante alla situazione riderà sul serio alle parole successive di Beth. ''Non andrei così veloce, Ginevra non è interessata agli uomini e...>>
DRAUGCELEB [sala comune] la situazione è ben più complessa.'' Ed è davvero così, sia grazie alla mezza, sia grazie all'umana, ma è lontano da affezionarsi in alcun modo che ci sia l'amore di mezzo, è qualcosa che nasce e prende forma o più che altro contorni sfocati. ''L'età non conta, e se te lo dice qualcuno come me con un buon secolo sulle spalle sarà pur vero no?'' Scherza sulla faccenda dell'età ma ci sono>>
DRAUGCELEB [sala comune] contenuti nelle sue parole ben più importanti che forse la faranno riflettere o forse no, ma non gli spiacerebbe se effettivamente ciò che Beth pensa, e che ovviamente non può sentire, si concretizzasse nella realtà. ''Hai già il tuo abito?'' Allude alla tendenza di tante donne che circolano su Avalon, di girare in abiti maschili nella maggior parte delle occasioni. ''Allora ti aspetto.'' >>
DRAUGCELEB [sala comune] anche lui ha questioni da risolvere tra poco, sperando che vadano bene, perchè se no sarebbe un vero guaio.


MALBETH [casa veleni] Scoppia a ridere, non crede molto alle parole di Draugceleb. “Dicono tutte così, ma poi sono interessate e come.” Scuote la testa, quindi rimane ad ascoltare le massime sull’amore e l’età snocciolate dall’elfo. “Si l’ho comprato.” Si stringe nelle spalle. “Sarà il più bello di tutti, modestia a parte ovviamente.” Gli strizza l’occhiolino, per poi incrociare le braccia all’altezza dello sterno. >
MALBETH Mica come questa divisa che detesta, dai maniconi e la gonna immensa. Ci naviga dentro, come fosse una piratessa nell’oceano. “Ti accompagno alla baia, tanto non ho sonno.” È la verità, anzi, smaltire un po’ di nervosismo con una passeggiata notturna è una buona idea. Si alza, lasciando che tutto il tessuto cada verso il pavimento, spinto freneticamente dalla gravità. >>
MALBETH ”Andiamo” Dice all’elfo, per poi voltarsi verso il gatto che la fissa. “Torno subito, Spelacchione.” Si, ormai parla pure con lui. Ha perso il controllo, ma tanto che differenza fa…


DRAUGCELEB [sala comune] Se davvero è sicura di quello che dice la parole successive sono solo una conseguenza di questa massima che ha appena rivelato. ''Partendo da questo presupposto, allora potresti interessarti a Seahorn.'' Ma è tempo di andare, non passerà la notte sulla terra ferma, non gli è di grande conforto, non lo è per nessun animo che sia tormentato o per alcun animo che non ami i suoi ambienti>>
DRAUGCELEB [sala comune] così tetri. Ora che ci pensa il proprio lo ha ordinato ma ad oggi non ha idea di cosa o come possano sembrare gli abiti altrui ne potrebbe forse pensare a se stesso in quell'occasione in cui tante genti sia dell'isola che della terra ferma vengono per festeggiare e si sa che un cavaliere è sempre una buona preda da catturare sia pure per un semplice ballo. ''Bene.'' Commenta semplicemente>>
DRAUGCELEB [sala comune] in questo modo dopo questo excursus mentale ma si alza dalla poltrona per seguirla, lasciando il gatto con uno sguardo, un animale indipendente, come indipendente è Beth.

[GDR END]
.Melisande.
00martedì 31 maggio 2016 13:55
Riassunto: L'elfo Draugceleb bussa alla porta della Casa dei Veleni ma non si aspetta di trovare la sua Elen, l'umana di cui si era innamorato grazie alle ali. E quando Melisande apre la porta di certo non è la persona più felice di questo mondo nel ritrovarsi davanti la sua "vergogna". L'aria è subito tesa, senza però ombra di imbarazzo: si parla di errori, si parla di dimenticare e qualcosa nelle parole dell'Elfo orgoglioso offende la permalosa Vampira che poco tollera la sua razza e la sua congrega. A calmare gli animi è l'arrivo di Malbeth che, arrabbiata per la fine del torneo, impiega diversi minuti per ritrovare il suo buon carattere. L'elfo ha bisogno di alcune informazioni e si crea un nuovo equilibrio: il cavaliere chiede, l'apprendista risponde e il Gran Maestro specifica. La Signora dei Veleni, ad un certo punto, decide di allontanarsi e lascia i due a parlottare.


Commento: Giocata divisa in due sere diverse e tra loro distanti una settimana. Una giocata interessante che ha sottolineato, ancora una volta, l'impossibilità del mio PG di relazionarsi con i Cavalieri della Dea [SM=g27816]. Circa 8 anni fa Melina era cavalieri-dipendente e viveva in magione, ora tutto l'opposto [SM=g27828] [SM=g27828] Comunque ci siamo divertiti, dai! Tutti con la puzza sotto il naso tranne la cara Malbeth! [SM=g27836]

Chiedo ad un master ufficiale di togliere [IN SVOLGIMENTO] perchè la giocata è, ovviamente, conclusa! GRAZIE[SM=g27822]

Alla prossima! [SM=g27838]
_Burlesque_
00martedì 31 maggio 2016 13:59

Fatto!
=)
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