Draugceleb - Malbeth - Melisande
PARTE PRIMA
DRAUGCELEB (strada->dimora veleni)E' lì per incontrare Beth, per avere qualche consiglio su sostanze venefiche che possono fare al caso suo per le trappole alla magione e magari conoscere se i cavalieri abbiano mai fatto acquisti da loro per essere preparato ad ogni evenienza, non si sa mai. Dovrebbero avere uno storico degli acquisti o qualcosa del genere, sa di Fabrox come un ottimo cavaliere esploratore e lui non vuole essere da meno, prendere il testimone così che possa essere di utilità a tutta la magione e non solo a se stesso e quindi anche all'isola. Percorre le vie della città silenzioso come sempre e non ci sarebbe nessun impedimento di sorta in questa sera. Cammina fiducioso di trovarla o forse no, ad oggi conosce solo due venefiche, lei e Irina, si chiama così o forse è in errore non lo sa. Ricorda dei nomi Erinn e Melisande, mai incontrare, mai viste, ma lui vive sull' isola e quindi è più che normale. Indossa la cotta di maglia, una tunica verdone anonima la lunga elfica sulla sinistra e i soliti anelli alle mani. Soliti ma non comuni, almeno per lui e per il significato che hanno. Ed eccola dopo la piazza, la dimora dei veleni. Un posto strano è in qualche modo tetro ma si dirige verso la porta e ci batte con la sinistra con la poca forza da adolescente per gli umani che possiede.
MELISANDE [ Sala Comune ] Rientriamo nei ranghi, Signora dei Veleni. Al tramonto i tuoi sensi si sono destati e hai aperto gli occhi per mostrare al mondo le tue iridi cremisi: hai trovato un gatto nella tua stanza, appollaiato accanto al tuo volto. Come ha fatto ad entrare ancora ti sfugge, in ogni caso non appena hai aperto gli occhi il felino ha deciso saggiamente di nascondersi. Evidentemente sei un giocattolo interessante finchè sei morta, non appena i tuoi sensi si destano anche gli animali decidono di filarsela. Da bravi predatori capiscono sempre chi è il più forte. Hai indossato la veste di Congrega, Nera e Viola, e sei scesa fino alla Sala Comune. E ora aspetti. Cosa? Chi? Non lo sai, semplicemente aspetti. La Bestia è quieta tanto quanto tu sei inquieta. Sei tornata, infine. Hai incontrato Beth ma non Irina, tua progenie adorata. Sei stata sull'isola e lì hai visto Nianna la Bella. Ti ha aggiornata con inquietanti notizie e dovrai, temi, prendere il posto che ti spetta all'interno della gerarchia del Nero Obelisco, quello di Maestro. Bussano alla porta. Lo sguardo violetto, che nasconde la Bestia, si sposta subito verso il portone e lentamente ti muovi per raggiungerlo. Frusciare il vesti e silenziosi passi che forse le orecchie dell'Elfo potranno captare. Un cuore vivo. Del Sangue caldo. Eppure l'odore è... interessante in quanto non t'ispira. Apri la porta mostrandoti a colui che sconosciuto non è. Ti riempirebbe di sorpresa, questo incontro, se non fosse che non puoi più sorprenderti. Ma rimani comunque in silenzio, mostrandoti al Cavaliere come una donna minuta e pallida dagli occhi ametista e i capelli corvini intrecciati in una lunga treccia che ricade sul lato destro del corpo a lasciare in bella mostra il tatuaggio a forma di mezzaluna dietro l'orecchio sinistro. Indossi, altresì, il Pendolo di Dedalo e il ciondolo che ti ha donato Malbeth [https://dl.dropboxusercontent.com/u/18065519/apotheca_2015/malbeth/ciondolo_Malbeth.jpg] [Tenebra I - Veggenza I]
DRAUGCELEB (ingresso)Passi che si avvicinano dall' altro lato della porta, passi che sente benissimo. (senso sviluppato ) Chi gli pare è qualcuno che aveva incontrato tempo addietro, nel periodo delle ali, la prima con cui abbi passato la notte per semplice voglia di farlo e non per sopravvivere. Avalon è una terra dalle mille e più sfumature e non è sorpreso di trovarsela di fronte perché in ogni caso si aspettava di trovarla un giorno, prima o poi. Inarca un sopracciglio mimando un inchino con il capo per salutarla, era l'unica che non aveva mai incontrato e una delle poche che erano scomparse nel nulla così come dal nulla erano apparse. C'è da capire adesso però se si tratti di Melisande o di Erinn, lui la chiamava Elen quella notte. Una consapevolezza che rende alquanto divertito il suo sguardo nel trovarsela di fronte. ''Sid ed gloria Elen.'' La conosce con quel nome e così la chiama ma poi subito aggiunge senza remore o rimprovero. ''O dovrei forse chiamarci Erinn o siete la maestra dei veleni Melisande?'' Chiede con cortesia aspettando di essere ricevuto se possibile, per nulla imbarazzato, ormai a certe cose comincia ad abituarcisi o forse non proprio.
MELISANDE [ Sala Comune ] Ricordi che scorrono nella tua mente mentre osservi gli occhi chiari dell'elfo e i suoi capelli argentei. Un vampiro innamorato è già di per sé un evento fuori dal comune, un vampiro innamorato di un ELFO, con il suo sangue tossico, è decisamente qualcosa che va oltre il concentto di vampiro. Eppure è successo, lo ricordi chiaramente. Hai civettato con l'elfo, incurante del suo sangue avariato, hai giocherellato con le sue orecchie gommose e hai passato una notte tra le lenzuola della bettola con lui. Disgustoso! Davvero disgustoso. Orribile. Vomiteresti, se potessi farlo. In ogni caso, da maestra dell'inganno quale sei, dovresti poter celare questi fili di rabbia e orrore dietro una mascheda di pura cortesia per nascondergli le tue vere emozioni, ammantandole di serenità. [Sotterfugio liv3] E' pure un Cavaliere, visto il suo saluto. Questa povera creatura vivente ha tutti i problemi di questo mondo, ai tuoi occhi: è un elfo ed cavaliere. Qualche altra disgrazia? {Questa notte, per voi, sarò Melisande D'evreux di Shahrizai. Gran Maestro dei Veleni.} Una riverenza per poi scostarti dalla porta. Così lui potrà accedere all'atrio in penombra. Dov'è l'umana, Malbeth, quando c'è bisogno di lei? Destino? Tutto ciò non è affatto divertente!!! [Tenebra I - Veggenza I]
DRAUGCELEB (ingresso)Fortuna o sfortuna vuole che l'elfo non sappia che di fronte a se non ha una semplice umana ma d'altro canto, sembrerebbe che a lei non importi cosa è successo o forse non lo da a vedere, parla la diffidenza per lui in questo momento, che gli fa valutare le diverse possibilità. Prima di entrare però, vuole chiudere definitivamente la storia che racchiude entrambi. ''Per quanto concerne quella sera, spero sia tutto dimenticato, io non ero in me e per voi può dirsi lo stesso.'' Non si innamorerebbe mai di un'umana o forse no? Meglio lasciar perdere questa questione per il momento, non è il caso. Con un mezzo sorriso la ringrazierà per l'accoglienza ma il suo nome gli fa pensare a qualcosa. Possibile che sia legata alla conoscitrice in qualche modo? Magari erano figlie dello stesso padre o forse no, ma più di tanto non si cruccia sulla questione, nonostante la curiosità non sono cose che lo riguardano e che essendo tali, devono rimanere di proprietà dei loro padroni. Se avesse saputo che Elen era lei, e cioè una venefica per giunta la maestra suprema della congrega, probabilmente non sarebbe andato così oltre o forse si, quelle ali, gli hanno provocato non pochi problemi fortuna che alcuni che ora conosce non fossero ancora arrivati, sarebbe stato un bel problema. ''Cerco Beth, ma potreste aiutarmi anche voi.'' Conclude infine senza però ancora accomodarsi, aspetta sempre il permesso della padrona di casa, pensando a diverse cose e questioni.
MALBETH [dimora] Si tocca la pancia, sul ventre basso dove la lama di Nyule è penetrata. Ne ricorda esattamente il dolore, ogni attimo di quello strazio. Non c’è traccia nemmeno di un misero sorriso sul viso dell’apprendista. I respiri sono pesanti mentre cammina verso l’atrio. Ha sentito dei rumori mentre si dirigeva nella sua stanza. Ha il gatto in braccio, lo accarezza nervosamente e lui agita la coda infastidito. L’umore del padrone influisce sempre sui felini. Scorge Melisande nella penombra e sulla soglia un elfo. Lo conosce bene. “Venom Melisande.” Si presenta ai due, con voce apatica e distante. Non c’è la solita allegria nei suoi occhi. “Draugceleb, benvenuto in dimora.” Pronuncia per la prima volta il nome completo del suo amico senza fare la burlona, con una serietà spiazzante. Indossa la divisa, i capelli sono sciolti e la spilletta di apprendista è appesa sul petto. Tutto troppo normale per Beth, che si avvicina ai due ponendosi al fianco della vampira, con lo sguardo che si perde a tratti contro le pareti spoglie. Ha la mascella contratta, i lineamenti sono spigolosi. Guardandola con attenzione potrebbero vedere del fumo uscire dalle sue orecchie forse. Il gatto miagola piano e la venefica gli tira un’occhiataccia. “Shh…!” Lo ammonisce, riprendendo a cullarlo dopo essersi assicurata che abbia capito l’antifona. Non chiede perché Prezzemolo sia li, non le interessa davvero. Sta pensando a come dare fuoco alla cordigliera draconica.
MELISANDE [ Sala Comune ] {Come se non fosse mai successo, signore.} Garantisci e qui non hai bisogno di certo di mentire. Sei la rovina della razza con i tuoi innamoramenti imprudenti. {Se vi può aiutare Beth, Cavaliere, posso sicuramente aiutarvi anch'io... Non credete?} Una risposta... fredda, con il sopracciglio destro che si alza a dipingere un'espressione severa e accigliata, quasi di superiorità. Forse ti ritieni davvero superiore all'elfo, chissà. Il fatto è questo: siete nemnici per natura. Il suo sangue è per te veleno e non puoi non manifestare questo tua... indole. Anche lui, evidentemente, si ritiene in qualche modo disgustato per la notte trascorsa insieme o non ti avrebbe chiesto di dimenticare: e dire che mai nessuno si è lamentato delle tue arti amatorie, anzi... In molti si sono dannati per ricevere poche gocce di amore. Ti muovi fino alla Sala Comune, magari seguita dall'elfo e gli fai cenno di accomodarsi su una delle tre poltroncine di velluto rosso poste innanzi al camino, ma tu occupi immediatatamente la seconda, precludendogli la possibilità di scegliere: lui potrà accomodarsi o su quella alla tua destra o su quella alla tua sinistra. Un secondo battito si unisce al primo, un profumo decisamente più delizioso ed invintante... meno rancido che tuttavia non riesce a coprire il puzzo del Cavaliere. E spunta Beth con il suo gatto. Beth che tu non puoi analizzare ma che indubbiamente appare meno sorridente e solo in virtù del fatto che non sei una sciocca puoi ricollegare il cambiamento nella ragazzina a quanto successo solo 24 ore prima. {Ecco la mia valorosa Apprendista. Vedo che vi conoscete già.} Non sposti lo sguardo dall'umana {L'altro Gatto è entrato in camera mia.} Tono piatto. [Tenebra I - Veggenza I]
DRAUGCELEB (comune)Divertito dal modo di fare di colei che crede un'umana? Si, molto, in modo abbastanza anche troppo completo o forse troppo strano per essere capito ma non si cura del suo sguardo, lo sostiene con fierezza e senza paura, affilato come sempre. Tuttavia, non sapendo con chi parla, ha un ricordo piacevole di quella che è stata quella notte, ma meglio lasciar cadere la cosa, chi capisce le donne ha la chiave del mondo o così dicono, giacchè sono brave tessitrici di inganni di ogni genere e contando quelli amorosi, il quadro si conclude con l'esempio per eccellenza. Ma non è sua intenzione cominciare a parlare con i venefici che lo vedrebbero come assiduo cliente se le armi e le trappole fossero proponibili. ''E' stato piacevole, ma non vorrei ci fossero fraintendimenti .. ..le ali ci hanno fatto dire cose che adesso sono morte.'' Cosa pura e vera infatti ma quasi a inserirsi come se chiamata, ecco Malbeth, aveva visto il duello, se non ricorda male c'era anche Seahorn il suo cavaliere al ballo. Non è difficile capire cosa l'abbia buttata giù così, uomini, sempre prevedibili, a volte. Sposta lo sguardo su di lei piegando la testa sulla sinistra e sedendosi poi dove la maestra dei veleni, stizzita o così gli sembra, gli ha lasciato il posto. Risponde altrettanto affilato quanto Melisande prima. ''Non dubito della vostra abilità, non tutti i giorni cadono le foglie di Lorien...non tutti i giorni supremi o maestri si succedono se non sono all'altezza.'' Parla con lentezza per permettere alle proprie parole di permeare la stanza, con voce ferma e profonda, ma lascerà un messaggio a Beth, è così che si muove, il contatto fisico, non fa per lui nel consolare. Troverebbe le fila della sua mente distante e le afferrerebbe con la propria per riunirle in un unico e tranquillo intreccio. *Passa dalla magione, chiedi di me.* (sussurro di Manwe) Non dice perchè, a lei scoprirlo, ma l'aspetterà.
MALBETH [sala comune] Ah! Se solo potesse immaginare quei due a letto magari ritroverebbe il sorriso. Ma non lo sa Beth, ancora concentrata sui suoi progetti piromani. Certo servirebbero almeno otto dozzine di acciarini per dar fuoco a t u t t a la cordigliera. Sbuffa pianissimo, mentre è assorta fra i pensieri per qualche attimo. Si siede sul divanetto rimasto libero, appoggiandosi il micio rossastro e spelacchiato sulle cosce. Inclina il capo di lato, cercando di scrocchiarsi il collo piano. Un piccolo crik. Occhi socchiusi ma tesi, con le palpebre che tremano impercettibilmente per il nervoso. Scuta Melisande. Più la guarda più è perfetta. “Potresti tenerlo tu, finchè Erinn non torna dal viaggio.” Una proposta, buttata lì. Ma il tono è strano, non è quello allegro e spensierato con cui Beth si rivolge alle persone. Abbassa la testa un po’ nervosa, distogliendo lo sguardo. “Dopo me la vengo a riprendere se non la vuoi, mi dispiace. È una femmina. Si chiama Curiosa, mi sembrava appropriato.” Ride, ma è impacciata, la risatina esce fuori un po’ isterica e acuta. Poi sente una voce, ma non sta guardando i presenti, quindi per un attimo si chiede se Draug l’abbia pronunciata davvero o se se l’è semplicemente sognata. Alza il sopracciglio, non sa che fare. “Ehmn” Un mugolio strozzato esce flebile dalle sue labbra violacee e rinsecchite, mentre la mano destra si stringe intorno al suo stesso collo ed un colpo di tosse la scuote. Indugia ancora sul volto di Prezzemolo, per poi guardare nuovamente Melisande. “Si ci conosciamo, i cavalieri mi hanno offerto ospitalità mentre ero sull’isola per un breve soggiorno.” Cerca di distrarsi, di parlare del più e del meno. Ma dentro freme Beth. Torna lo sguardo a sfiorare i lineamenti dell’elfo. Ci andrà alla magione, ci va sempre d’altronde. E poi è vicina alla cordigliera! Una risata amara dentro di sé a questo pensiero folle. “Cosa ti porta qui?” Chiede finalmente, non riuscendo a capire la ragione della visita. Non si era mai spinto fino alla dimora e solo raramente in bettola, sfruttando la –fintissima- tregua tra isola e terra ferma.
MELISANDE [ Sala Comune ] Dalla tua postazione puoi osservare in modo agevole sia l'umana che l'elfo. A quest'ultimo non rispondi: evidentemente poteva esserci amore tra voi solo sotto incantesimo perchè il vostro rapporto ora è saturo di diffirenza e superbia, reciproca antipatia. E poi è un Cavaliere, non dimentichiamolo. {Curiosa.} Ripeti, osservando ancora l'umana. Non riesci a comprendere interamente il suo comportamento così anomalo rispetto al solito. Non che tu possa minimamente consolarla, comunque. Quindi ti limiti ad osservarla, atteggiandoti a donna matura e pensierosa per poi spostare lo sguardo sull'elfo: Beth ha domandato al posto tuo e ora sta a lui rispondere alla domanda. Limitiamo i contatti, insomma. [Tenebra I - Veggenza I]
DRAUGCELEB (sala comune)Gli è venuta un'idea, strana ma la metterà in pratica, questo è poco ma sicuro e rivolge a Beth un'occhiata fredda per darle conferma che l'ha sentito solo nella sua mente e che quindi non è solo una parvenza ma quello sguardo dice anche che vuole che venga in magione appena può come prima cosa in assoluto, se debba dirle qualcosa di importante o meno non lo lascia trapelare. Lascia che sia lei a decidere se seguire o meno l'invito, ma di certo non rimarrà delusa di aver risposto a quella chiamata se così si può definire. ''Mi chiedevo se altri cavalieri abbiano comprato veleni o preparati prima d'ora, se siete in possesso di un composto che posto sotto pressione, rilasciato possa bruciare la pelle e di quali veleni può essere impregnata una lama.'' Dice tutto senza tralasciare nulla al caso o di immaginabile, gli usi che può farne sono comprensibili ma chi dice che gli servano proprio a quello? Aspetta dunque una risposta e si informa per capire e trarre le dovute conclusioni.
MALBETH [sala comune] Non che Beth sia particolarmente empatica, ma Melisande le pare stranamente silenziosa quest’oggi. Non si insospettisce piu del dovuto, pensando che si tratti più che altro di un esame, per capire come se la cava con lo studio. Ascolta quanto dice Draugceleb e decide di lanciarsi in una risposta, lanciando uno sguardo complice alla vampira. Allarga l’avambraccio, tentando di sfiorarla piano, come per cercare il giusto supporto. È comunque alle prime armi ed ha paura di sbagliare, in più l’umore negativo non l’aiuta. Si schiarisce una volta di più la voce, per poi iniziare con tono serio a parlare. “In realtà la domanda è più vasta di quanto sembri.” Un sorriso abbozzato, ma le labbra tirano mentre continua a spiegare. “Esistono tantissimi veleni per armi, con gli effetti più disparati. Possono corrodere le ferite effettuate con la lama, indurre paralisi momentanee o semplici rallentamenti, o addirittura pacare gli istinti violenti degli individui. Ma ancora è possibile causare perdite di sensi, offuscare la vista, causare amnesie, alterare la percezione del dolore.” Si stringe nelle spalle. “Dipende dall’utilizzo che ne vuoi fare. C’è davvero una vasta scelta.” Deglutisce, facendo un respiro profondo. “Non so cosa intendi per bruciare la pelle, ma per esempio esiste un veleno molto raro chiamato Caronte che provoca la decomposizione dei tessuti colpiti.” Deve far male, ma ormai è quasi morta e risorta Beth, è superiore a tutto ciò. “Per quanto riguarda i precedenti acquisti credo sia competenza della Granmaestra.” Lievemente ruota la testa, per osservarla meglio ed attendere che parli. “Sono qui da troppo poco per questo.” L’ennesima carezza al gatto, che pare essersi addormentato beatamente.
MELISANDE [ Sala Comune ] Siamo tutti strani, questa notte. Forse perchè un Vampiro, un Elfo e un'Umana si trovano rinchiusi in una stessa stanza, costretti dalle circostanze ad una convivenza forzata e di facciata. Infine l'Elfo parla. Staresti quasi per rispondere, tentando di modulare il tono non proprio conciliante che hai usato fino ad ora, quando la mano di Beth ti sfiora il braccio in un tocco esisitante e senti i suoi pomoni che si riempiono d'aria. Sposti su di lei lo sguardo e annuisci, come ad incitarla ad andare avanti. C'è qualcosa di strano in queste ragazzine che ti guardano come se tu avessi le risposte a tutto. Vedono in te una madre e non potrebbero essere più lontane dalla verità. Malbeth infine parla, riassumento alla perfezione gli effetti dei veleni per armi. Dietro al disgusto che provi per dover essere lì, con quell'elfo, comincia a serpeggiare un moto di orgoglio per quella ragazzina alternativa che snocciola nozioni in modo così naturale da sembrare quasi lei la Signora dei Veleni. Annuisci, ancora, cercando di tirar fuori un sorrisetto divertito. Infine anche tu devi rivolgerti all'elfo. Cerchi di essere professionale, di non far trapelare il disgusto per quella creatura con cui sei costretta ad interagire {O un veleno liquido, chiamato Acido, che può essere lanciato. Ci sono diverse versioni, simili e diverse tra loro, di veleni urticanti: ho bisogno di qualche informazione in più per potere indirizzarvi.} Una piccola pausa, per poi ricominciare {Molti veleni sono stati acquistati negli anni dai Cavalieri dell'Isola.} riveli senza però dire altro. [Sotterfugio liv3][Tenebra I - Veggenza I]
DRAUGCELEB (sala comune)Gli ricordano vecchi tempi, gli inizi della guerra di un secolo prima quando ancora servivano lame e non schiavi e quando il cuore dell'uomo non era ancora totalmente corrotto. Vedrebbe fiducia ama si concentra ad ascoltare le parole di Beth e le notizie sui diversi veleni, alcuni più interessanti di altri. Poi proverebbe a specificare, ma non è nemmeno certo che la cosa sia fattibile visto che nell'elenco fornitogli non c'è e rispondendo a cosa è per lui necessario con voce fredda e viso marmoreo, distaccato. ''Portare alla pazzia e solo infine...alla morte.'' Forse nessun veleno è capace di farlo, ma parte del cuore che aveva buttato tempo addietro e della freddezza del militare calcolatore e dell'elfo, sono ora più vividi che mai. Quasi si riscuote da quello stato che nulla ha a che fare col cavaliere che è ora accenna anche ad altro. ''La corrosione delle ferite e la paralisi sono interessanti.'' Un sorriso sardonico gli si dipinge sul volto per poi completare anche l'ultimo punto. ''Avevo pensato ad un sale o qualcosa di simile, posto sotto pressione in uno spazio chiuso e piccolo. Una volta aperto, lo pressione lo lancerebbe sulla carne del malcapitato, distruggendo la carne e portandolo alla morte.'' Forse non esiste nemmeno questo ma se ci fosse sarebbe pericoloso per chi ci capita, questo è ovvio. ''Quali?'' Sembra non voglia parlarne, ma lui chiede lo stesso, senza alcun problema, c'è in gioco la vita di Kenta che lo accompagnerà nelle segrete e se ci fossero dei veleni all'opera, lui vorrebbe saperlo prima. Conosci il tuo nemico per farla breve.
MALBETH [sala comune] I veleni liquidi, certo. Lo appunta nel suo quadernetto mentale, che è molto più pieno di quello reale. Sta assimilando tantissime nozioni e spesso alla sera perde ore a trascriverle in maniera disordinata in fogli e fogli di appunti. Annuirebbe quindi alle parole dell’elfo, aggiungendo un’affermazione breve quanto scontata. “Tortura” Alza un sopracciglio, ripensando alle probabili opzioni. “Beh, il De Marsia potrebbe fare al caso vostro.” Per un attimo si blocca. “Vostro… insomma, sempre se tu non lo voglia per uso personale…” Si stringe nelle spalle Beth, sfoggiando il primo vero sorriso della serata. “Hai deciso di metterti in proprio e torturare la gente Prezzemolo?” Ridacchia, usando la confidenza che si è creata fra loro nel tempo per prenderlo un po’ in giro, come di consueto. Lo vuole mettere a suo agio. “Ad ogni modo, dicevo, il De Marsia è ideato per le torture. Corrode la pelle con cui viene a contatto. Peggio di così..” Si morde il labbro, con uno sguardo perplesso. “Non credo possa esserci di peggio, ecco. Però è liquido. Come diceva Melisande.” Qualche attimo di silenzio. ''Se si imbeve un tampone e lo si preme sulla pelle potrebbe funzionare?'' Chiede rivolta a Melisande, ipotizzando una soluzione. “Potrebbe esservi utile anche del Veritas comunque. Quello fa sempre comodo.” Davvero non le vengono in mente veleni allo stato solito che sortiscono effetti simili a quelli descritti in precedenza.
MELISANDE [ Sala Comune ] Non ti lasci scomporre dalla familiarità con cui Malbeth si rivolge al Cavaliere: è il tuo opposto questa ragazzina. Non ha pregiudizi, è costantemente allegra e al contrario tuo non sembra aver ingerito una ramazza, fraternizza con il nemico. L'unica cosa che evidentemente vi accomuna sono i Veleni. Se tu fossi stata ancora umana probabilmente ti avrebbe influenzata positivamente con il suo atteggiamento solare. Le cose sarebbero state diverse: avresti cresciuto tua figlia e avrestri trovato in Irina e Malbeth delle giovani menti da coltivare, aiutandole a formare il loro carattere. {Esistono diversi veleni che alterano lo stato mentale, Cavaliere. Alcuni per armi e altri da ingezione o da inalazione. Nessuno di questi conduce alla morte, non direttamente. Ma è altamente probabile che, per alcuni, la morte sia una conseguenza.} Gli spieghi {E il genere di veleno corrosivo che mi chiedete non esiste, ne esistono altri simili e di natura fisica diversa -creme, liquidi- che possono urticare la pelle. Il De Marsia, sì, ma anche lo Skalded Skin. Sono stati ideati per la tortura e le ferite che provocano, se non curate, possono provocare infezioni anche gravi che possono condurre al decesso del malcapitato.} La domanda di Malbeth. Annuisci, debolmente. {Potrebbe funzionare ma ci sarebbe una notevole perdita di prodotto con relativa diminuzione di efficacia. Non lo consiglio.} Quindi è tempo di rispondere al secondo quesito dell'elfo {Non posso rispondere alla vostra domanda per diveri motivi: primo fra tutti non è mia intenzione venir meno ad una regola, anche se non scritta, di questa casa che mi vieta di parlare di vendite passate a chicchessia. Il secondo motivo è che i veleni che sono stati venduti ad esponenti noti o meno della vostra gilda potrebbero essere stati acquistati per motivi personali e non per la congrega e questo, ovviamente, non possiamo saperlo. Qualora i veleni in possesso della vostra gilda dovessero essere ritrovati -perchè la vostra domanda mi fa supporre che siano andati perduti- sarò ben lieta di aiutarvi nell'identificazione delle sostanze.} [Conoscenza dei Veleni liv5][Ascendente liv5] [Tenebra I - veggenza I]
Continua...